L'APPUNTO
L'APPUNTO - N. Marciano: "Dell'ex l'eco dei fischi, per il Napoli tutti gli applausi"
03.04.2017 18:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Era il San Paolo delle grandi occasioni quello andato in scena con sciarpe e striscioni, nella notte tanto attesa come da tempo ci si aspettava. Lo stadio strapieno ad incitare un Napoli che rimonta su un'avversaria in gol dopo 6 minuti. Un Napoli che di certo per gioco, grinta e soprattutto coraggio, avrebbe meritato di più. Molto di più. Ecco, questo ha fatto la differenza nella notte di Napoli-Juve dove a maglie invertite si è tifato per i bianchi e non per i blu: un Napoli che ha avuto il coraggio di rischiare, contro la capoclasse di merito o no; un Napoli che è stato anche sfortunato ma che ci ha provato, che si è scontrato contro l'evidenza di ciò che non si può cambiare, ovvero una Juve che sa il fatto suo e lo gioca, anche se di gioco non si tratta. No, perché il Napoli che affronta la rivale delle rivali nella notte di uno stadio strapieno, non è solo un gioco. Non può esserlo: è amore, è passione, è vita e grinta. Come è amore essere 12 ore prima a Malta e 12 ore dopo a Fuorigrotta. È Napoli. È il Napoli, che ci prova e combatte ma si arrende di fronte all'evidenza di ciò che non muta. L'epilogo di Napoli-Juve non è nefasto, ma si poteva ottenere di più. La paura ha dominato gli avversari che più che da primi si sono comportati da ultimi. Tant'è. Ad essere applaudito è stato il Napoli coraggioso e fiero che al cospetto del suo passato, ha saputo guardare avanti e andare oltre. Certo è che se è stato amore fa male, c'è poco da fare: fa rabbia se c'è stato un tradimento, fa tristezza se c'è stata la consapevolezza di non poter continuare. Ma si supera. Passa. In fondo, tutto passa. E ciò che resterà sarà un Napoli ancor più maturo e consapevole dei suoi limiti e delle sue potenzialità, un Napoli che sa di dover guardare oltre tutto e tutti, per essere alla fine ancora se stesso. Tra una manciata di ore si ritornerà in campo: stesse squadre, stessa ora o quasi, stesso campo, stesso pubblico. Di nuovo, faccia a faccia, di nuovo a giocarsela fino in fondo, in quello che un gioco non è, nè mai sarà. E va bene anche così. A proposito dello sproposito... pare che in campo ci fosse un ex. Qualcuno lo ha visto? No, perché io ne ho sentito l'eco dei fischi ma di egli neppure l'ombra. Sarà che gli ex tali sono perché tali dovevano essere, sarà perché l'amore è un'altra cosa e col tradimento non c'ha nulla a che spartire, sarà perché Lorenzo e Marek sono tutta nata storia... Sarà. Sarà, come sarà il Napoli, e cioè bravo, in una gara che è difficile descrivere e definire, dove si pensava sarebbe andata peggio prima di iniziare, si sperava sarebbe meglio prima di finire. È andata così. E per ora, va quasi bene così.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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03/04/2024 - 18:15

NAPOLI - Era il San Paolo delle grandi occasioni quello andato in scena con sciarpe e striscioni, nella notte tanto attesa come da tempo ci si aspettava. Lo stadio strapieno ad incitare un Napoli che rimonta su un'avversaria in gol dopo 6 minuti. Un Napoli che di certo per gioco, grinta e soprattutto coraggio, avrebbe meritato di più. Molto di più. Ecco, questo ha fatto la differenza nella notte di Napoli-Juve dove a maglie invertite si è tifato per i bianchi e non per i blu: un Napoli che ha avuto il coraggio di rischiare, contro la capoclasse di merito o no; un Napoli che è stato anche sfortunato ma che ci ha provato, che si è scontrato contro l'evidenza di ciò che non si può cambiare, ovvero una Juve che sa il fatto suo e lo gioca, anche se di gioco non si tratta. No, perché il Napoli che affronta la rivale delle rivali nella notte di uno stadio strapieno, non è solo un gioco. Non può esserlo: è amore, è passione, è vita e grinta. Come è amore essere 12 ore prima a Malta e 12 ore dopo a Fuorigrotta. È Napoli. È il Napoli, che ci prova e combatte ma si arrende di fronte all'evidenza di ciò che non muta. L'epilogo di Napoli-Juve non è nefasto, ma si poteva ottenere di più. La paura ha dominato gli avversari che più che da primi si sono comportati da ultimi. Tant'è. Ad essere applaudito è stato il Napoli coraggioso e fiero che al cospetto del suo passato, ha saputo guardare avanti e andare oltre. Certo è che se è stato amore fa male, c'è poco da fare: fa rabbia se c'è stato un tradimento, fa tristezza se c'è stata la consapevolezza di non poter continuare. Ma si supera. Passa. In fondo, tutto passa. E ciò che resterà sarà un Napoli ancor più maturo e consapevole dei suoi limiti e delle sue potenzialità, un Napoli che sa di dover guardare oltre tutto e tutti, per essere alla fine ancora se stesso. Tra una manciata di ore si ritornerà in campo: stesse squadre, stessa ora o quasi, stesso campo, stesso pubblico. Di nuovo, faccia a faccia, di nuovo a giocarsela fino in fondo, in quello che un gioco non è, nè mai sarà. E va bene anche così. A proposito dello sproposito... pare che in campo ci fosse un ex. Qualcuno lo ha visto? No, perché io ne ho sentito l'eco dei fischi ma di egli neppure l'ombra. Sarà che gli ex tali sono perché tali dovevano essere, sarà perché l'amore è un'altra cosa e col tradimento non c'ha nulla a che spartire, sarà perché Lorenzo e Marek sono tutta nata storia... Sarà. Sarà, come sarà il Napoli, e cioè bravo, in una gara che è difficile descrivere e definire, dove si pensava sarebbe andata peggio prima di iniziare, si sperava sarebbe meglio prima di finire. È andata così. E per ora, va quasi bene così.

 

 

Nunzia Marciano

 

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