L'APPUNTO
L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli, laddove Banti sbaglia, Dries "appara"
05.03.2017 18:21 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dove Banti sbaglia, Dries rimedia. Chiariamo: la svista arbitrale si è vista meglio da casa che dal campo e il gol annullato ha quasi caricato ancora di più il Napoli in gara contro la Roma allo stadio Olimpico, nell'anticipo della 27esima giornata di campionato. Una Roma inesistente se la vede contro un Napoli targato Mertens, Rog e Reina, e baciato, baciatissimo dalla fortuna che non ha concesso almeno due gol, praticamente già fatti, alla formazione di Spalletti. A dominare è però il Napoli di mister Sarri che interrompe una scia positiva di risultati in campionato per i giallorossi. Il Napoli gioca, se la gioca, riscatta la brutta sconfitta casalinga contro l'Atalanta in campionato e regala una gioia a chi ancora non ha superato l'escandalo di Torino. Come forse scandaloso è stato un mancato giallo che sarebbe valso un rosso, e che di certo l'espulsione l'è valsa a mister Sarri, che contro il Crotone della casalinga non ci sarà. Tant'è. L'importante è che sia Martedì, contro il Real. A proposito, il Real... Santi se ne invocano, di tutti i tipi e i modi. Se ne avete a disposizione, portateli nella bolgia del San Paolo. Appunto. Santi, dicevamo, come Santa è stata la mano di Peppino, che salva, salva, salva. Si porta a metà campo, tira da fuori area e salva. Ancora. Certo, il Napoli il gol lo incassa e negli ultimi 10' di puro delirio, rischia. Il Napoli il secondo gol, i tifosi l'infarto. Ai tempi regolamentari, Banti aggiunge i 5 minuti supplementari in un Olimpico in cui le cose si sono viste tutte. E a proposito di vedute, è proprio nello stadio romano che si è visto benissimo che Banti in realtà ha fischiato ad una femmina che passava di là e hanno annullato il gol. Chest'è stato. Ma a correggere la svista, dicevamo ci ha pensato Mertens: sua la doppietta, sue le giocate, sua la vittoria. Suo anche il gesto canino tanto criticato... Peccato che la stessa critica non ci sia stata per i 10' in due tempi di cori razzisti della tifoseria romana, in barba al voler tornare al Derby del Sud. Niente da fare: "Vesuvio, lavali col fuoco". Nella zona dedicata ai tifosi azzurri, quelli non residenti in Campania per capirci, lo striscione che inneggiava a tutt'altro. Ma tant'è. D'altronde se sugli spalti si è visto il peggio, in Tribuna Stampa le cose non sono andate certo meglio. E qui val la pena aprire una parentesi: se infatti per il solo fatto di essere nati all'ombra di quel Vesuvio, il cuore batte azzurro e il sangue nelle vene di azzurro è colorato, è vero anche che se si sceglie di essere giornalisti, bisogna necessariamente dividere le due cose: va bene magari esultare con contegno e applaudire ad una bella azione, ma inveire o peggio, no. No, secco, categorico, irremovibile. Detto questo, nella Tribuna Stampa dell'Olimpico di Roma-Napoli, così non è stato. Qualche collega capitolino non ha gradito l'esultanza esagerata di qualcheduno partenopeo e in un attimo i toni si sono fatti caldi, caldissimi che nemmeno la lava invocata, a momenti. Dai toni alle invettive il passo è stato breve e quando si sono accorti di essere video ripreso, in un luogo pubblico ma in atteggiamenti quantomeno discutibili per chi ha un tesserino dell'Ordine dei giornalisti, i giornalisti di Roma hanno chiesto l'intervento delle Forze di Polizia e il sequestro del video "scandalo" incriminato. Insomma, scene tutte che non si vorrebbero mai e poi mai vedere, a maggior ragione tra esimi colleghi giornalisti e che invece si sono viste e registrate, manco a dirlo. Tant'è. L'aplomb non è di questo sport, verrebbe da dire, ma dei giornalisti sì. O almeno dovrebbe essere. Eccezioni a parte, è chiaro.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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05/03/2024 - 18:21

NAPOLI - Dove Banti sbaglia, Dries rimedia. Chiariamo: la svista arbitrale si è vista meglio da casa che dal campo e il gol annullato ha quasi caricato ancora di più il Napoli in gara contro la Roma allo stadio Olimpico, nell'anticipo della 27esima giornata di campionato. Una Roma inesistente se la vede contro un Napoli targato Mertens, Rog e Reina, e baciato, baciatissimo dalla fortuna che non ha concesso almeno due gol, praticamente già fatti, alla formazione di Spalletti. A dominare è però il Napoli di mister Sarri che interrompe una scia positiva di risultati in campionato per i giallorossi. Il Napoli gioca, se la gioca, riscatta la brutta sconfitta casalinga contro l'Atalanta in campionato e regala una gioia a chi ancora non ha superato l'escandalo di Torino. Come forse scandaloso è stato un mancato giallo che sarebbe valso un rosso, e che di certo l'espulsione l'è valsa a mister Sarri, che contro il Crotone della casalinga non ci sarà. Tant'è. L'importante è che sia Martedì, contro il Real. A proposito, il Real... Santi se ne invocano, di tutti i tipi e i modi. Se ne avete a disposizione, portateli nella bolgia del San Paolo. Appunto. Santi, dicevamo, come Santa è stata la mano di Peppino, che salva, salva, salva. Si porta a metà campo, tira da fuori area e salva. Ancora. Certo, il Napoli il gol lo incassa e negli ultimi 10' di puro delirio, rischia. Il Napoli il secondo gol, i tifosi l'infarto. Ai tempi regolamentari, Banti aggiunge i 5 minuti supplementari in un Olimpico in cui le cose si sono viste tutte. E a proposito di vedute, è proprio nello stadio romano che si è visto benissimo che Banti in realtà ha fischiato ad una femmina che passava di là e hanno annullato il gol. Chest'è stato. Ma a correggere la svista, dicevamo ci ha pensato Mertens: sua la doppietta, sue le giocate, sua la vittoria. Suo anche il gesto canino tanto criticato... Peccato che la stessa critica non ci sia stata per i 10' in due tempi di cori razzisti della tifoseria romana, in barba al voler tornare al Derby del Sud. Niente da fare: "Vesuvio, lavali col fuoco". Nella zona dedicata ai tifosi azzurri, quelli non residenti in Campania per capirci, lo striscione che inneggiava a tutt'altro. Ma tant'è. D'altronde se sugli spalti si è visto il peggio, in Tribuna Stampa le cose non sono andate certo meglio. E qui val la pena aprire una parentesi: se infatti per il solo fatto di essere nati all'ombra di quel Vesuvio, il cuore batte azzurro e il sangue nelle vene di azzurro è colorato, è vero anche che se si sceglie di essere giornalisti, bisogna necessariamente dividere le due cose: va bene magari esultare con contegno e applaudire ad una bella azione, ma inveire o peggio, no. No, secco, categorico, irremovibile. Detto questo, nella Tribuna Stampa dell'Olimpico di Roma-Napoli, così non è stato. Qualche collega capitolino non ha gradito l'esultanza esagerata di qualcheduno partenopeo e in un attimo i toni si sono fatti caldi, caldissimi che nemmeno la lava invocata, a momenti. Dai toni alle invettive il passo è stato breve e quando si sono accorti di essere video ripreso, in un luogo pubblico ma in atteggiamenti quantomeno discutibili per chi ha un tesserino dell'Ordine dei giornalisti, i giornalisti di Roma hanno chiesto l'intervento delle Forze di Polizia e il sequestro del video "scandalo" incriminato. Insomma, scene tutte che non si vorrebbero mai e poi mai vedere, a maggior ragione tra esimi colleghi giornalisti e che invece si sono viste e registrate, manco a dirlo. Tant'è. L'aplomb non è di questo sport, verrebbe da dire, ma dei giornalisti sì. O almeno dovrebbe essere. Eccezioni a parte, è chiaro.

 

 

Nunzia Marciano

 

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