L'APPUNTO
L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli, (non) piace vincere facile"
20.08.2017 21:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Chi ben comincia è a metà dell'opera. E del campionato. Chiariamo: una rondine non fa primavera e una vittoria non fa un gran finale. Soprattutto se a partita chiusa, si resta in 10 e la si fa riaprire. Ma gli umori dopo uno 1 a 3 in terra di Giulietta, sono alti. Pur se sofferenti. Il calcio era mancato, amichevoli e preliminare a parte. Nell'anticipo della prima di una stagione "speciale", il Napoli sbanca il Bentegodi contro un Verona di ritorno dalla serie B e sotto una pioggia torrenziale contrapposta ai 36 gradi della Bolgia San Paolo contro il Nizza, i ragazzi tutti confermati, di mister Sarri regalano un primo tempo da pressing fisso, con due gol aperti da un regalo ben gradito dei padroni di casa. Il Polacco ridà a Cesare quel che è di Cesare e al Napoli il merito del Napoli con il doppio vantaggio, frutto di un gioco da manuale Diawara-Insigne a servire Milik. Un'azione da paura. Si va negli spogliatoi, si ritorna con un'uscita semplicemente perfetta di Peppino che evita la porta violata (per poco, ahinoi) e regala un gol da azione spettacolo, protagonista ancora Lorenzo, stavolta con Dries subentrato a Milik. Finalizza Ghoulam. E il Var, conferma. Un Var che nella prima di questa stagione si fa apprezzare per aver fatto giustizia sul campo torinese come non accadeva da anni. Secoli. Il risultato di quella partita alla fine, è stato quello che è stato ma il Video Assistenza Arbitrale fa piacere e regalerà emozioni, magari togliendone alla discussione del Lunedì sul rigore che c'era o meno. Ecco, questo ci mancherà. Perché la disputa sulla punizione non assegnata o il rigore dato o l'espulsione esagerata in fondo fa(ceva) parte del gioco. Un gioco dove non sempre ciò che è giusto è anche ciò che è più bello. Anzi. Certo, la giustizia ritorna e menomale. Una giustizia che potrebbe persino ribaltare classifiche già scritte e coppe già assegnate. Il Napoli da manuale di cui sopra, pecca di ingenuità e paga con un'espulsione per doppia ammonizione di Hysaj e un rigore dubbio, assai, che vióla la rete azzurra. È 1-3. Il Napoli si mette da solo in difficoltà. Come se vincere facile non fosse per il Napoli, e mantenere le coronarie tranquille non fosse per i napoletani. Ma tant'è. In fondo, raramente ciò che è semplice e anche bello, mentre ciò che è  rischiato, conquistato e infine ottenuto, ha tutto un altro sapore. E il Napoli lo sa. E lo fa. Vince, dicevamo. Ma dà modo di patire e da domani di capire. Perché da un lato la squadra c'è. Parecchio. Ma le rifiniture da fare, anche. Per uno squadrone che non può vincere con un vantaggio così netto e poi subire gol e continuare a rischiare. Certo, nessuno ha messo in dubbio la vittoria, ma la palla è rotonda, si sa e la fortuna a volte, volta le spalle a Sarri e ai suoi. Stavolta è andata bene. E bene doveva andare. Non si poteva fare altrimenti. Perché il Napoli è davvero quello squadrone che tanto ha fatto inorgoglire i suoi tifosi tanto da ignorare il tifo becero, che non manca, mai. Il Napoli tace nel post gara. Sarà il campo a parlare. Ora però testa alla prossima, in casa con Maggio, senza dimenticare che in mezzo c'è quel Nizza da non sbagliare. Insomma, crederci, sempre. Arrendersi, mai. Intossicarsi, qualche volta. Ma per poco. E alla fine si gioisce. E meno male. E così si sia. Fino alla fine. E oltre. Fino alla fine per vincere. Forza. Napoli. Sempre.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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20/08/2024 - 21:15

NAPOLI - Chi ben comincia è a metà dell'opera. E del campionato. Chiariamo: una rondine non fa primavera e una vittoria non fa un gran finale. Soprattutto se a partita chiusa, si resta in 10 e la si fa riaprire. Ma gli umori dopo uno 1 a 3 in terra di Giulietta, sono alti. Pur se sofferenti. Il calcio era mancato, amichevoli e preliminare a parte. Nell'anticipo della prima di una stagione "speciale", il Napoli sbanca il Bentegodi contro un Verona di ritorno dalla serie B e sotto una pioggia torrenziale contrapposta ai 36 gradi della Bolgia San Paolo contro il Nizza, i ragazzi tutti confermati, di mister Sarri regalano un primo tempo da pressing fisso, con due gol aperti da un regalo ben gradito dei padroni di casa. Il Polacco ridà a Cesare quel che è di Cesare e al Napoli il merito del Napoli con il doppio vantaggio, frutto di un gioco da manuale Diawara-Insigne a servire Milik. Un'azione da paura. Si va negli spogliatoi, si ritorna con un'uscita semplicemente perfetta di Peppino che evita la porta violata (per poco, ahinoi) e regala un gol da azione spettacolo, protagonista ancora Lorenzo, stavolta con Dries subentrato a Milik. Finalizza Ghoulam. E il Var, conferma. Un Var che nella prima di questa stagione si fa apprezzare per aver fatto giustizia sul campo torinese come non accadeva da anni. Secoli. Il risultato di quella partita alla fine, è stato quello che è stato ma il Video Assistenza Arbitrale fa piacere e regalerà emozioni, magari togliendone alla discussione del Lunedì sul rigore che c'era o meno. Ecco, questo ci mancherà. Perché la disputa sulla punizione non assegnata o il rigore dato o l'espulsione esagerata in fondo fa(ceva) parte del gioco. Un gioco dove non sempre ciò che è giusto è anche ciò che è più bello. Anzi. Certo, la giustizia ritorna e menomale. Una giustizia che potrebbe persino ribaltare classifiche già scritte e coppe già assegnate. Il Napoli da manuale di cui sopra, pecca di ingenuità e paga con un'espulsione per doppia ammonizione di Hysaj e un rigore dubbio, assai, che vióla la rete azzurra. È 1-3. Il Napoli si mette da solo in difficoltà. Come se vincere facile non fosse per il Napoli, e mantenere le coronarie tranquille non fosse per i napoletani. Ma tant'è. In fondo, raramente ciò che è semplice e anche bello, mentre ciò che è  rischiato, conquistato e infine ottenuto, ha tutto un altro sapore. E il Napoli lo sa. E lo fa. Vince, dicevamo. Ma dà modo di patire e da domani di capire. Perché da un lato la squadra c'è. Parecchio. Ma le rifiniture da fare, anche. Per uno squadrone che non può vincere con un vantaggio così netto e poi subire gol e continuare a rischiare. Certo, nessuno ha messo in dubbio la vittoria, ma la palla è rotonda, si sa e la fortuna a volte, volta le spalle a Sarri e ai suoi. Stavolta è andata bene. E bene doveva andare. Non si poteva fare altrimenti. Perché il Napoli è davvero quello squadrone che tanto ha fatto inorgoglire i suoi tifosi tanto da ignorare il tifo becero, che non manca, mai. Il Napoli tace nel post gara. Sarà il campo a parlare. Ora però testa alla prossima, in casa con Maggio, senza dimenticare che in mezzo c'è quel Nizza da non sbagliare. Insomma, crederci, sempre. Arrendersi, mai. Intossicarsi, qualche volta. Ma per poco. E alla fine si gioisce. E meno male. E così si sia. Fino alla fine. E oltre. Fino alla fine per vincere. Forza. Napoli. Sempre.

 

 

Nunzia Marciano

 

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