L'APPUNTO
L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli, si segna, si espugna, si vince!"
20.11.2016 15:14 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si segna. Si espugna. Si vince. Si sale. Si recupera. Si torna a sorridere. A Udine il Napoli quasi cancella la stessa trasferta della scorsa stagione, quella costata l'espulsione di un oggi ex, la sconfitta per 3-1 e tre giornate di squalifica. Sempre a quell'ex. Altra stagione, altra squadra e finalmente, altra storia. Gli azzurri di mister Sarri la scrivono a suon di gol. Due le palle finite dentro, qualcuna in più quella vicina alla rete. Doppio gol per Lorenzo che torna magnifico e che regala una vittoria che vale, tanto. Il Napoli spinge sin da subito, poi cala prima della doccia di mezzo tempo. Ed è nella ripresa che da il meglio di sé. Doppio gol e una traversa, in meno di 15 minuti regalano la gioia di esultare guardando la partita al gelo di Milano, ospite tra gli ospiti di diversi colori calcistici. Ed esultare accanto a bianconeri, udinesi o no, aggiunge gioia alla gioia di una vittoria, sporcata da una tentata rimonta non riuscita. Il Napoli tra alti e bassi conquista quei tre punti che la rimettono sopra qualcun'altra, in una classifica che specchia una stagione sfortunata con un gioco tra i più belli ma in cui le mancanze si sentono. Non si parla più dell'ex ma di quelli che ci sono pur restando fuori: dallo sfortunato infortunato allo sfortunato amareggiato, la Dea bendata guarda altrove e lascia il Napoli in balia di un attacco che non c'è, e si vede. Chiariamo: vincere si doveva, vincere si è fatto... Ma il ghigno amaro ad ogni palla sprecata ci sta. Le pecche della difesa che tira spesso in ballo un preparato Peppino fanno il paio con quelle di un vuoto in attacco dove il falso nueve ad Udine non funziona e lascia il campo senza aver lasciato il segno. I cambi aiutano anche se Marek gioca come sempre da capitano. Il resto della squadra gioca il buon gioco del Napoli, in una rosa con qualche petalo in meno. Di più si sarebbe potuto fare nel calcio comprato anche se in pochi potevano presagire l'out polacco a fare coppia con quello italiano: fisico il primo, più mentale l'altro. Tant'è. Si gioisce. Questo in fondo conta. Si dimenticano pareggi e qualche sconfitta di troppo. Si ritorna con il sorriso. Ci si prepara a giocare ancora: mercoledì c'è la Champions. In casa, tra quelle mura amiche napoletane. Vincere. Questo l'imperativo, per gioire ancora. Per sorridere ancora, per offrire ancora caffè. Rigorosamente napoletani. Lontani, per fortuna, anni luce da quelli di Milano. Diversa l'acqua, diversa la miscela, diversa la maniera di servirlo. Diversa la bellezza napoletana di un barista che il caffè costa 90 centesimi, tu di spiccioli ne hai 70... "Il resto offre la casa", ti senti dire gustandolo. Siamo a Napoli, bellezze. Chest'è.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli, si segna, si espugna, si vince!"

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20/11/2024 - 15:14

NAPOLI - Si segna. Si espugna. Si vince. Si sale. Si recupera. Si torna a sorridere. A Udine il Napoli quasi cancella la stessa trasferta della scorsa stagione, quella costata l'espulsione di un oggi ex, la sconfitta per 3-1 e tre giornate di squalifica. Sempre a quell'ex. Altra stagione, altra squadra e finalmente, altra storia. Gli azzurri di mister Sarri la scrivono a suon di gol. Due le palle finite dentro, qualcuna in più quella vicina alla rete. Doppio gol per Lorenzo che torna magnifico e che regala una vittoria che vale, tanto. Il Napoli spinge sin da subito, poi cala prima della doccia di mezzo tempo. Ed è nella ripresa che da il meglio di sé. Doppio gol e una traversa, in meno di 15 minuti regalano la gioia di esultare guardando la partita al gelo di Milano, ospite tra gli ospiti di diversi colori calcistici. Ed esultare accanto a bianconeri, udinesi o no, aggiunge gioia alla gioia di una vittoria, sporcata da una tentata rimonta non riuscita. Il Napoli tra alti e bassi conquista quei tre punti che la rimettono sopra qualcun'altra, in una classifica che specchia una stagione sfortunata con un gioco tra i più belli ma in cui le mancanze si sentono. Non si parla più dell'ex ma di quelli che ci sono pur restando fuori: dallo sfortunato infortunato allo sfortunato amareggiato, la Dea bendata guarda altrove e lascia il Napoli in balia di un attacco che non c'è, e si vede. Chiariamo: vincere si doveva, vincere si è fatto... Ma il ghigno amaro ad ogni palla sprecata ci sta. Le pecche della difesa che tira spesso in ballo un preparato Peppino fanno il paio con quelle di un vuoto in attacco dove il falso nueve ad Udine non funziona e lascia il campo senza aver lasciato il segno. I cambi aiutano anche se Marek gioca come sempre da capitano. Il resto della squadra gioca il buon gioco del Napoli, in una rosa con qualche petalo in meno. Di più si sarebbe potuto fare nel calcio comprato anche se in pochi potevano presagire l'out polacco a fare coppia con quello italiano: fisico il primo, più mentale l'altro. Tant'è. Si gioisce. Questo in fondo conta. Si dimenticano pareggi e qualche sconfitta di troppo. Si ritorna con il sorriso. Ci si prepara a giocare ancora: mercoledì c'è la Champions. In casa, tra quelle mura amiche napoletane. Vincere. Questo l'imperativo, per gioire ancora. Per sorridere ancora, per offrire ancora caffè. Rigorosamente napoletani. Lontani, per fortuna, anni luce da quelli di Milano. Diversa l'acqua, diversa la miscela, diversa la maniera di servirlo. Diversa la bellezza napoletana di un barista che il caffè costa 90 centesimi, tu di spiccioli ne hai 70... "Il resto offre la casa", ti senti dire gustandolo. Siamo a Napoli, bellezze. Chest'è.

 

 

Nunzia Marciano

 

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