L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "94 minuti di gelo per gioire al San Paolo: ecco cos'è l'amore!"
17.01.2016 23:12 di Napoli Magazine

NAPOLI - Se stiamo sognando non ci svegliate. Chiariamo: che il Napoli giocasse bene lo sappiamo almeno da almeno 4 mesi, che Higuain fosse un campione da qualcosa pure in più, che Sarri fosse un signor allenatore dal tempo che basta. Ma un Napoli che va sotto al primo minuto su rigore e al 93esimo batte il Sassuolo per 3-1, doppietta di Gonzalo e ritorno in gol di Josè Maria, davvero va al di là delle più rosee aspettative. Un Sassuolo orfano dell'ex e non solo, ma comunque una squadra non da poco, la stessa di quella prima giornata di andata, quando il Napoli tornó dalla trasferta con un bruttissimo 2-1 e tanta tanta amarezza. Tutti (tutti!) allora ad accusare Sarri, a metterlo sul banco d'imputazione, a presagire una stagione tra le più nefaste. La differenza era solo tra chi lo pensava con dolore e amarezza e chi ci metteva invece un pizzico di assurda soddisfazione. Che cambia tanto, chiariamo. E invece, per fortuna ma soprattutto per merito del bolognese d'origini napoletane, il Napoli è campione d'Inverno. A Sarri appunto il merito di aver cambiato modulo e gioco. Agli 11 più panchina, quello di aver saputo seguirne le indicazioni, al popolo napoletano il merito, infine, di esserci. Sempre. Da quel Sassuolo-Napoli ne è passata di acqua sotto ai ponti e ne sono entrati di gol nelle reti avversarie. 20 ce li ha messi dentro il Pipita ma bene hanno fatto anche gli altri: da Lorenzo a Manolo, da Marek a Dries, passando per Josè. Lo sfizio del gol se lo sono tolti in tanti in questo Napoli: da Maggio a Strinic, da Albiol a Chalobah. Insomma il Napoli segna tanto e subisce poco, grazie ad un signor portiere chiamato Reina e alla difesa da lui guidata. Nel gelo, letteralmente, del San Paolo i 40.047 spettatori hanno assistito alla grandezza di una squadra che reagisce senza mai arrendersi e controlla un'avversaria pericolosa, riscaldando i tifosi a suon di gol. Si palpita, si freme, si sussulta e poi si gioisce, nonostante un arbitraggio che se ne sono visti di migliori, diciamocelo. Il Napoli approfitta di un pareggio fortunato dell'Inter per allungare le distanze e restare ancora in cima alla vetta, protagonista solitario di questo campionato e di questa classifica sempre aperta e che certe paroline le lascia, se non pronunciare, perlomeno pensare. La magica notte della prima di ritorno regala una domenica spensierata e un lunedì che saprà tanto di domenica. Una magica notte che regala anche ai più scettici la possibilità di capire cos'è l'amore... 90 minuti più recupero in un San Paolo da brividi di emozione ma anche di freddo, freddissimo, gelo, a cantare di quel giorno all'improvviso, restando lì fino all'ultimo, fino al fischio finale, fino al rituale dei giocatori che festeggiano sotto la curva... Se non è amore questo!

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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17/01/2024 - 23:12

NAPOLI - Se stiamo sognando non ci svegliate. Chiariamo: che il Napoli giocasse bene lo sappiamo almeno da almeno 4 mesi, che Higuain fosse un campione da qualcosa pure in più, che Sarri fosse un signor allenatore dal tempo che basta. Ma un Napoli che va sotto al primo minuto su rigore e al 93esimo batte il Sassuolo per 3-1, doppietta di Gonzalo e ritorno in gol di Josè Maria, davvero va al di là delle più rosee aspettative. Un Sassuolo orfano dell'ex e non solo, ma comunque una squadra non da poco, la stessa di quella prima giornata di andata, quando il Napoli tornó dalla trasferta con un bruttissimo 2-1 e tanta tanta amarezza. Tutti (tutti!) allora ad accusare Sarri, a metterlo sul banco d'imputazione, a presagire una stagione tra le più nefaste. La differenza era solo tra chi lo pensava con dolore e amarezza e chi ci metteva invece un pizzico di assurda soddisfazione. Che cambia tanto, chiariamo. E invece, per fortuna ma soprattutto per merito del bolognese d'origini napoletane, il Napoli è campione d'Inverno. A Sarri appunto il merito di aver cambiato modulo e gioco. Agli 11 più panchina, quello di aver saputo seguirne le indicazioni, al popolo napoletano il merito, infine, di esserci. Sempre. Da quel Sassuolo-Napoli ne è passata di acqua sotto ai ponti e ne sono entrati di gol nelle reti avversarie. 20 ce li ha messi dentro il Pipita ma bene hanno fatto anche gli altri: da Lorenzo a Manolo, da Marek a Dries, passando per Josè. Lo sfizio del gol se lo sono tolti in tanti in questo Napoli: da Maggio a Strinic, da Albiol a Chalobah. Insomma il Napoli segna tanto e subisce poco, grazie ad un signor portiere chiamato Reina e alla difesa da lui guidata. Nel gelo, letteralmente, del San Paolo i 40.047 spettatori hanno assistito alla grandezza di una squadra che reagisce senza mai arrendersi e controlla un'avversaria pericolosa, riscaldando i tifosi a suon di gol. Si palpita, si freme, si sussulta e poi si gioisce, nonostante un arbitraggio che se ne sono visti di migliori, diciamocelo. Il Napoli approfitta di un pareggio fortunato dell'Inter per allungare le distanze e restare ancora in cima alla vetta, protagonista solitario di questo campionato e di questa classifica sempre aperta e che certe paroline le lascia, se non pronunciare, perlomeno pensare. La magica notte della prima di ritorno regala una domenica spensierata e un lunedì che saprà tanto di domenica. Una magica notte che regala anche ai più scettici la possibilità di capire cos'è l'amore... 90 minuti più recupero in un San Paolo da brividi di emozione ma anche di freddo, freddissimo, gelo, a cantare di quel giorno all'improvviso, restando lì fino all'ultimo, fino al fischio finale, fino al rituale dei giocatori che festeggiano sotto la curva... Se non è amore questo!

 

 

Nunzia Marciano

 

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