L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Napoli, ai cori beceri si risponde a suon di 4 gol"
25.01.2016 13:40 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dire o non dire. Fare o non fare. Segnare e vincere. Chiariamo: non c'entra nulla William Shakespeare in questa domenica degli opposti, che vede il Napoli restare in cima alla classifica di questo campionato, capolista indiscussa dentro e fuori dal campo. In barba a chi remava contro. Al Ferraris la sfida era angusta, la memoria era a quella seconda di campionato in casa, con un Napoli in doppio vantaggio e poi recuperato dalla Sampdoria. Nella gara di ritorno la storia è tutt'altra, finisce 4 a 2 per i ragazzi di Sarri ma s'è sfiorato il pericolo Deja vu, quando la squadra di Montella ha iniziato ad accorciare le distanze. Fallo, espulsione, rigore, gol di Lorenzo. E da lì minuti lunghi di cardiopalma, con un Peppino in un caso incolpevole, nell'altro colpevole. A sudare si è sudato, ed è certo che mister Sarri quei due gol subiti li farà scontare ai suoi. E giustamente, verrebbe da dire. Il Napoli stravince con un bel poker sul terreno di Genova ma rischia tanto, troppo e quasi non approfitta della superiorità numerica. In gol Gonzalo, Lorenzo, Marek e Dries. Mertens dedica la rete al compagno Chalobha, colpito dal grave lutto di aver perso la madre. Dries, come gli altri azzurri, campione e grande uomo dentro e fuori dal campo. Delude un po' il Pipita, che sbaglia due gol già fatti. Ma per un Higuain che sbaglia c'è un Mertens che segna, appunto. E il Napoli vola, godendosi il panorama dalla vetta. La domenica degli opposti, dicevamo in apertura. Perché se a Marassi il Napoli stra-vince, a Milano l'Inter stra-pareggia, non per numero di reti subite, ma per la beffa di un Carpi che recupera nel recupero. E ferma gli uomini di Mancini. Ops, i calciatori, s'intendeva. Meglio precisare visto che la querela scatta facile laddove meno te l'aspetti. Ma la seconda gara di questo girone di ritorno ci consente finalmente di parlare di calcio, quello giocato. Quello degli opposti che vanno in scena sugli spalti. Quello degli insulti, di cui siamo stanchi di parlare ma una nota a margine ci sta. La tifoseria doriana infatti, intona i soliti "Lavali col fuoco", "Napoli colera". Nessuno che si scandalizza, nessuno che rivendica giustizia, nessuno che mette alla gogna. Per carità. I napoletani non si scompongono. Il settore ospiti non si scompone e canta di quel giorno all'improvviso e dell'appuntamento della domenica alle 3. Il Napoli non si scompone e ai cori beceri risponde a suon di 4 gol. Altro stile, altro livello. C'è poco da fare, da dire e da aggiungere: a parlare per Napoli e il Napoli, ci pensa la classifica. E scusate se è poco.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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25/01/2024 - 13:40

NAPOLI - Dire o non dire. Fare o non fare. Segnare e vincere. Chiariamo: non c'entra nulla William Shakespeare in questa domenica degli opposti, che vede il Napoli restare in cima alla classifica di questo campionato, capolista indiscussa dentro e fuori dal campo. In barba a chi remava contro. Al Ferraris la sfida era angusta, la memoria era a quella seconda di campionato in casa, con un Napoli in doppio vantaggio e poi recuperato dalla Sampdoria. Nella gara di ritorno la storia è tutt'altra, finisce 4 a 2 per i ragazzi di Sarri ma s'è sfiorato il pericolo Deja vu, quando la squadra di Montella ha iniziato ad accorciare le distanze. Fallo, espulsione, rigore, gol di Lorenzo. E da lì minuti lunghi di cardiopalma, con un Peppino in un caso incolpevole, nell'altro colpevole. A sudare si è sudato, ed è certo che mister Sarri quei due gol subiti li farà scontare ai suoi. E giustamente, verrebbe da dire. Il Napoli stravince con un bel poker sul terreno di Genova ma rischia tanto, troppo e quasi non approfitta della superiorità numerica. In gol Gonzalo, Lorenzo, Marek e Dries. Mertens dedica la rete al compagno Chalobha, colpito dal grave lutto di aver perso la madre. Dries, come gli altri azzurri, campione e grande uomo dentro e fuori dal campo. Delude un po' il Pipita, che sbaglia due gol già fatti. Ma per un Higuain che sbaglia c'è un Mertens che segna, appunto. E il Napoli vola, godendosi il panorama dalla vetta. La domenica degli opposti, dicevamo in apertura. Perché se a Marassi il Napoli stra-vince, a Milano l'Inter stra-pareggia, non per numero di reti subite, ma per la beffa di un Carpi che recupera nel recupero. E ferma gli uomini di Mancini. Ops, i calciatori, s'intendeva. Meglio precisare visto che la querela scatta facile laddove meno te l'aspetti. Ma la seconda gara di questo girone di ritorno ci consente finalmente di parlare di calcio, quello giocato. Quello degli opposti che vanno in scena sugli spalti. Quello degli insulti, di cui siamo stanchi di parlare ma una nota a margine ci sta. La tifoseria doriana infatti, intona i soliti "Lavali col fuoco", "Napoli colera". Nessuno che si scandalizza, nessuno che rivendica giustizia, nessuno che mette alla gogna. Per carità. I napoletani non si scompongono. Il settore ospiti non si scompone e canta di quel giorno all'improvviso e dell'appuntamento della domenica alle 3. Il Napoli non si scompone e ai cori beceri risponde a suon di 4 gol. Altro stile, altro livello. C'è poco da fare, da dire e da aggiungere: a parlare per Napoli e il Napoli, ci pensa la classifica. E scusate se è poco.

 

 

Nunzia Marciano

 

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