L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano: "Forte è chi non cade. Grandioso sarà chi riesce a rialzarsi"
17.04.2016 20:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Tre indizi fanno una prova. Tre prove fanno un colpevole. Tre colpevoli fanno Inter-Napoli, 2-0. Colpevole Rocchi, colpevole il Napoli, colpevole la giustizia (?) sportiva. Colpevoli. Di mancata gioia. Al Meazza contro l'Inter di quel Mancini "offeso" da Sarri, va in scena il Match dello sconforto viziato sin da subito da un gol di Icardi in suo nettissimo fuorigioco. L'arbitro non vede, il guardalinee non segnala, il gol, il primo di due, non si annulla. Ed è l'inizio della fine. Un Napoli senza testa nè troppa convinzione stenta a giocare, e getta nello sconforto un'intera tifoseria nostrana, che paga il pegno di quella giustizia sportiva che priva la formazione di mister Sarri del suo Campione indiscusso. Perché se contro il Verona Gabbiadini segna e regala punti, preziosissimi, contro l'Inter così non è. Si sbaglia, tanto, si recupera, poco, si ribalta, nulla. Il Napoli non c'è, il suo Re manca e la squadra non sa trovare la via. Certo, il vizio al 4' compromette e spiazza in lucidità. Ma dal Napoli, da questo Napoli ci si sarebbe aspettati di più. Molto di più. Se non altro per mettere a tacere i sostenitori della linea Gonzalo-dipendente che ora vanno a nozze col loro pessimismo. Lo sconforto, dicevamo. La tristezza di una trasferta che sa di disfatta. La rabbia per un Napoli che sa giocare meglio. E come se non bastasse, l'anti sportività di quando al Meazza parte il coro "Napoli-colera". Sul 2-0. Quando stanno vincendo loro. Quando il Napoli è già l'ombra di se stesso. Quando in campo non c'è più molto da fare e sugli spalti si riesce solo ad insultare. Va così. Il Napoli è una signora squadra. È il calcio spettacolo di questo campionato. È il bello di questo sport. Ma al Meazza il Napoli cade. Di brutto. E adesso tocca rialzarsi. ForzaNapoliSempre, al di là del risultato, ci mancherebbe altro ma sprecare ora, no. Cedere a questo punto, nemmeno. Mollare adesso, neppure per sogno. L'obiettivo è un podio argentato ora un pó in bilico. Ma ancora alla portatissima di questo Napoli. Non c'è tempo per i rimorsi, i rimpianti, i mea culpa. Martedì si torna al San Paolo, contro il Bologna, quello del 3-2 dell'andata. Ma da allora di tempo ne è passato, di gol se ne son fatti, di punti anche. Oggi è tutta un'altra storia. E lo sarà martedì, deve esserlo. Poi sarà la volta della Roma dove Gonzalo ci sarà. Si è caduti. Ma adesso bisogna rialzarsi. Per forza. Senza se e senza ma. Senza dubbi e senza paura. Senza errori e senza sconfitte. Rialzarsi. Forte è chi non cade. Grandioso è chi si rialza. E' il Napoli di grandiosità ne ha eccome, da vendere.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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17/04/2024 - 20:15

NAPOLI - Tre indizi fanno una prova. Tre prove fanno un colpevole. Tre colpevoli fanno Inter-Napoli, 2-0. Colpevole Rocchi, colpevole il Napoli, colpevole la giustizia (?) sportiva. Colpevoli. Di mancata gioia. Al Meazza contro l'Inter di quel Mancini "offeso" da Sarri, va in scena il Match dello sconforto viziato sin da subito da un gol di Icardi in suo nettissimo fuorigioco. L'arbitro non vede, il guardalinee non segnala, il gol, il primo di due, non si annulla. Ed è l'inizio della fine. Un Napoli senza testa nè troppa convinzione stenta a giocare, e getta nello sconforto un'intera tifoseria nostrana, che paga il pegno di quella giustizia sportiva che priva la formazione di mister Sarri del suo Campione indiscusso. Perché se contro il Verona Gabbiadini segna e regala punti, preziosissimi, contro l'Inter così non è. Si sbaglia, tanto, si recupera, poco, si ribalta, nulla. Il Napoli non c'è, il suo Re manca e la squadra non sa trovare la via. Certo, il vizio al 4' compromette e spiazza in lucidità. Ma dal Napoli, da questo Napoli ci si sarebbe aspettati di più. Molto di più. Se non altro per mettere a tacere i sostenitori della linea Gonzalo-dipendente che ora vanno a nozze col loro pessimismo. Lo sconforto, dicevamo. La tristezza di una trasferta che sa di disfatta. La rabbia per un Napoli che sa giocare meglio. E come se non bastasse, l'anti sportività di quando al Meazza parte il coro "Napoli-colera". Sul 2-0. Quando stanno vincendo loro. Quando il Napoli è già l'ombra di se stesso. Quando in campo non c'è più molto da fare e sugli spalti si riesce solo ad insultare. Va così. Il Napoli è una signora squadra. È il calcio spettacolo di questo campionato. È il bello di questo sport. Ma al Meazza il Napoli cade. Di brutto. E adesso tocca rialzarsi. ForzaNapoliSempre, al di là del risultato, ci mancherebbe altro ma sprecare ora, no. Cedere a questo punto, nemmeno. Mollare adesso, neppure per sogno. L'obiettivo è un podio argentato ora un pó in bilico. Ma ancora alla portatissima di questo Napoli. Non c'è tempo per i rimorsi, i rimpianti, i mea culpa. Martedì si torna al San Paolo, contro il Bologna, quello del 3-2 dell'andata. Ma da allora di tempo ne è passato, di gol se ne son fatti, di punti anche. Oggi è tutta un'altra storia. E lo sarà martedì, deve esserlo. Poi sarà la volta della Roma dove Gonzalo ci sarà. Si è caduti. Ma adesso bisogna rialzarsi. Per forza. Senza se e senza ma. Senza dubbi e senza paura. Senza errori e senza sconfitte. Rialzarsi. Forte è chi non cade. Grandioso è chi si rialza. E' il Napoli di grandiosità ne ha eccome, da vendere.

 

 

Nunzia Marciano

 

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