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GRENFELL TOWER IN FIAMME A LONDRA - Gloria e l’ultima telefonata: "Mamma, sto morendo, grazie per quello che hai fatto"
16.06.2017 14:12 di Napoli Magazine Fonte: Corriere della Sera

La prima volta che il cellulare è squillato, a Camposampiero era buio da un pezzo. «Mamma, è successo qualcosa...». È iniziata così la notte terribile della famiglia di Gloria Trevisan, 26 anni, la padovana dispersa nel rogo di Londra assieme al fidanzato Marco Gottardi, veneziano, di un anno più grande. Con la ragazza che avvertiva i genitori di «qualcosa di brutto» che stava accadendo nei piani inferiori della Grenfell Tower.

 

Da quel momento, Emanuela Disarò e suo marito Loris hanno parlato a più riprese con la figlia, registrando le chiamate successive. Si sono fatti forza a vicenda. In fondo la figlia abitava al ventitreesimo piano e quindi i Vigili del fuoco avrebbero quasi certamente domato le fiamme prima che raggiungessero la cima del grattacielo. Ma poco dopo le 2, un’altra chiamata. E stavolta la ventiseienne era agitata, al punto che la madre le ha chiesto di parlare con Marco. E il veneziano ostentava sicurezza, per tranquillizzare loro ma anche la fidanzata. «Ci sono i pompieri, va tutto bene». «Sono telefonate terribili, angoscianti», spiega Maria Cristina Sandrin, l’avvocato di famiglia che ieri ha trascorso la mattinata con i genitori di Gloria, riascoltando quei file audio. «Ho pianto», ammette. Si sente la ragazza raccontare passo passo ciò che succede.

 
Intorno alle 3, le televisioni hanno iniziato a trasmettere le immagini di quanto accadeva a Londra. Emanuela e Loris Trevisan parlavano con la figlia e intanto vedevano in diretta l’intervento dei soccorritori, la disperazione di chi riusciva a salvarsi. «Da qui non possiamo uscire, siamo bloccati», spiegava Gloria. Intorno alle 4 c’è stato il tempo per un’ultima telefonata. Il fumo stava per invadere l’appartamento. «Mamma, mi sono resa conto che sto morendo. Grazie per quello che hai fatto per me». Poi, l’addio: «Sto per andare in cielo, vi aiuterò da lì». I genitori sono sconvolti.
 
 
La mamma racconta che, a marzo, la figlia era emigrata per realizzare il sogno di fare l’architetto: «Dopo la laurea con 110, in Veneto le proponevano di lavorare per 300 euro al mese. Ma Gloria non voleva pesare su di noi e ha deciso di andare all’estero con Marco. In poche settimane ha avuto l’occasione di guadagnare 1.800 sterline (2.100 euro) al mese. Londra ha saputo offrirle ciò che meritava per le sue capacità». Anche papà Loris è arrabbiato: «È colpa dello Stato che costringe i nostri figli a scappare all’estero per cercare un lavoro».
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GRENFELL TOWER IN FIAMME A LONDRA - Gloria e l’ultima telefonata: "Mamma, sto morendo, grazie per quello che hai fatto"

di Napoli Magazine

16/06/2024 - 14:12

La prima volta che il cellulare è squillato, a Camposampiero era buio da un pezzo. «Mamma, è successo qualcosa...». È iniziata così la notte terribile della famiglia di Gloria Trevisan, 26 anni, la padovana dispersa nel rogo di Londra assieme al fidanzato Marco Gottardi, veneziano, di un anno più grande. Con la ragazza che avvertiva i genitori di «qualcosa di brutto» che stava accadendo nei piani inferiori della Grenfell Tower.

 

Da quel momento, Emanuela Disarò e suo marito Loris hanno parlato a più riprese con la figlia, registrando le chiamate successive. Si sono fatti forza a vicenda. In fondo la figlia abitava al ventitreesimo piano e quindi i Vigili del fuoco avrebbero quasi certamente domato le fiamme prima che raggiungessero la cima del grattacielo. Ma poco dopo le 2, un’altra chiamata. E stavolta la ventiseienne era agitata, al punto che la madre le ha chiesto di parlare con Marco. E il veneziano ostentava sicurezza, per tranquillizzare loro ma anche la fidanzata. «Ci sono i pompieri, va tutto bene». «Sono telefonate terribili, angoscianti», spiega Maria Cristina Sandrin, l’avvocato di famiglia che ieri ha trascorso la mattinata con i genitori di Gloria, riascoltando quei file audio. «Ho pianto», ammette. Si sente la ragazza raccontare passo passo ciò che succede.

 
Intorno alle 3, le televisioni hanno iniziato a trasmettere le immagini di quanto accadeva a Londra. Emanuela e Loris Trevisan parlavano con la figlia e intanto vedevano in diretta l’intervento dei soccorritori, la disperazione di chi riusciva a salvarsi. «Da qui non possiamo uscire, siamo bloccati», spiegava Gloria. Intorno alle 4 c’è stato il tempo per un’ultima telefonata. Il fumo stava per invadere l’appartamento. «Mamma, mi sono resa conto che sto morendo. Grazie per quello che hai fatto per me». Poi, l’addio: «Sto per andare in cielo, vi aiuterò da lì». I genitori sono sconvolti.
 
 
La mamma racconta che, a marzo, la figlia era emigrata per realizzare il sogno di fare l’architetto: «Dopo la laurea con 110, in Veneto le proponevano di lavorare per 300 euro al mese. Ma Gloria non voleva pesare su di noi e ha deciso di andare all’estero con Marco. In poche settimane ha avuto l’occasione di guadagnare 1.800 sterline (2.100 euro) al mese. Londra ha saputo offrirle ciò che meritava per le sue capacità». Anche papà Loris è arrabbiato: «È colpa dello Stato che costringe i nostri figli a scappare all’estero per cercare un lavoro».
Fonte: Corriere della Sera