Juventus Stadium come l’Oliympisky di Kiev, come l‘Olimpico di Roma. Juventus, Dnipro e Roma, tre sconfitte pesanti, che hanno sancito punti perentori e dolenti sulla stagione partenopea. Tre gare dall’importanza assoluta, unite da un comune denominatore che non può che far storcere il naso: azzurri sconfitti con il proprio capitano, Marek Hamsik, ad osservare dalla panchina il calcio d’inizio. Venti minuti a Torino, poco più di mezz’ora a Kiev, addirittura tutto l’incontro ad assistere alla sconfitta dei propri compagni firmata da Pjanic contro i giallorossi.
La gestione del capitano partenopeo, che ha comunque vissuto – tra alti e bassi – una delle migliori stagioni in carriera, fatta di 13 goal e 16 assist, rappresenta uno dei maggiori controsensi dell’annata di Rafa Benitez. Tecnico di immenso spessore ed esperienza, che però nel suo biennio in riva al Golfo non ha lesinato dal palesare incongruenze e paletti troppo difficili da sradicare, anche a dispetto delle tante difficoltà incontrate in un cammino spesso tortuoso, accidentato.
Fonte: Spazio Napoli