Calcio
Calcio, la sentenza di inibizione del Tribunale Nazionale della Figc: Agnelli ignaro del profilo criminale ultrà, ma ha in qualche modo avallato
25.09.2017 17:02 di Napoli Magazine

Le frequentazioni tra Andrea Agnelli e Rocco Dominello "avvennero in maniera decisamente sporadica, ma soprattutto inconsapevole con riferimento alla conoscenza del presunto ruolo malavitoso": così il Tribunale nazionale della Figc nega la tesi che il presidente della Juventus sapesse dell'appartenenza di alcuni capiultrà alla 'ndrangheta. In particolare, si legge ancora nella sentenza di inibizione di 12 mesi per rapporti non consentiti con gli ultrà, "Agnelli era da ritenere completamente ignaro in merito alla peculiarità illecita di Dominello, presentatosi ai suoi occhi come deferente tifoso". Agnelli, tuttavia, aveva "agevolato e, in qualche modo, avallato o comunque non impedito le perduranti e non episodiche condotte illecite di Calvo, al dichiarato fine di mantenere rapporti ottimali con la tifoseria". I dirigenti bianconeri si rendevano "disponibili a scendere a patti pur di non urtare la suscettibilità dei tifosi".

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Calcio, la sentenza di inibizione del Tribunale Nazionale della Figc: Agnelli ignaro del profilo criminale ultrà, ma ha in qualche modo avallato

di Napoli Magazine

25/09/2024 - 17:02

Le frequentazioni tra Andrea Agnelli e Rocco Dominello "avvennero in maniera decisamente sporadica, ma soprattutto inconsapevole con riferimento alla conoscenza del presunto ruolo malavitoso": così il Tribunale nazionale della Figc nega la tesi che il presidente della Juventus sapesse dell'appartenenza di alcuni capiultrà alla 'ndrangheta. In particolare, si legge ancora nella sentenza di inibizione di 12 mesi per rapporti non consentiti con gli ultrà, "Agnelli era da ritenere completamente ignaro in merito alla peculiarità illecita di Dominello, presentatosi ai suoi occhi come deferente tifoso". Agnelli, tuttavia, aveva "agevolato e, in qualche modo, avallato o comunque non impedito le perduranti e non episodiche condotte illecite di Calvo, al dichiarato fine di mantenere rapporti ottimali con la tifoseria". I dirigenti bianconeri si rendevano "disponibili a scendere a patti pur di non urtare la suscettibilità dei tifosi".