Calcio
Calcio, Paolo Cannavaro: “Ho preferito il Napoli in B a buone offerte, la maglia azzurra conta più dei trofei”
03.05.2016 23:03 di Napoli Magazine Fonte: UltimeCalcioNapoli

Paolo Cannavaro, difensore del Sassuolo ed ex capitano azzurro, ha partecipato a Football’s Kitchen, programma dell’inviato Sky al seguito del Napoli, in onda su Gambero Rosso: “Scelta di venire al Sassuolo? Quando sono arrivato a Modena mi sentivo un po’ strano: sono abituato a vivere nella confusione. Rifarei mille volte questa scelta, amo le sfide e non mi sono pentito di essere venuto qui nonostante potessi scegliere altro. Alla fine le sfide son belle quando sono dure, nella mia carriera non ho mai fatto scelte facili. Mia moglie? Sulle scelte di lavoro non ha mai messo bocca, fortuna mia che riesco a dividere bene le due cose: metto passione e amore sia nel calcio che nella mia famiglia. Ho letto il libro di Djokovic, da due anni a questa parte sono diventato molto più drastico con il cibo, ma questo non vuol dire che prima abusavo: sicuramente mangiavo molta più pizza e mozzarella! Quanto mi manca la pizza! Il resto del cibo, mozzarella compresa, ormai è arrivato anche a Modena. Amici nel mondo del calcio? Tanti dicono che non ce ne sono, io devo dire di avere la fortuna di averne abbastanza. Higuain? Lo vedi già come accarezza la palla quanto è forte, c’è gente che la palla la ‘fa piangere’: il Pipita la accarezza, è un top player, è di un livello stellare! Di Francesco? Grazie a lui ci viene voglia di allenarsi tutti i giorni, mi ha sorpreso per questo: ti fa stare bene, ti prepara ai match sia nella fase offensiva che difensiva, ti fa divertire negli allenamenti e che vuoi chiedere di più ad un allenatore? Carriera? Non ho rimpianti, quando ho deciso di tornare al Napoli in Serie B avevo delle offerte buone, ma avevo voglia di tornare al Sud nella mia città e tornare alla ribalta con la maglia per cui ho sempre tifato e che ho sempre sentito sulla mia pelle. Altro che trofei, giocare a Napoli è stato più gratificante di qualsiasi trofeo in più conto. Fabio in Nazionale? Perché no?! Sono di parte, ma lui ha giocato con la maglia dell’Italia per 15/16 anni, non è l’ultimo arrivato. Settori giovanili? Ho una mia idea folle: dai tempo alle società sportive 3 anni, chi non fa il centro sportivo retrocede, non può partecipare al campionato italiano. Non si può pensare che ancora ci siano società che fanno allenare i ragazzini un giorno su un campo, il giorno dopo su altri campi. Il futuro del nostro calcio sono i ragazzi, non le società che spendono 50/60mln: dobbiamo puntare su quello se no i Baggio, i Baresi, i Maldini non nascono più in Italia”.

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Calcio, Paolo Cannavaro: “Ho preferito il Napoli in B a buone offerte, la maglia azzurra conta più dei trofei”

di Napoli Magazine

03/05/2024 - 23:03

Paolo Cannavaro, difensore del Sassuolo ed ex capitano azzurro, ha partecipato a Football’s Kitchen, programma dell’inviato Sky al seguito del Napoli, in onda su Gambero Rosso: “Scelta di venire al Sassuolo? Quando sono arrivato a Modena mi sentivo un po’ strano: sono abituato a vivere nella confusione. Rifarei mille volte questa scelta, amo le sfide e non mi sono pentito di essere venuto qui nonostante potessi scegliere altro. Alla fine le sfide son belle quando sono dure, nella mia carriera non ho mai fatto scelte facili. Mia moglie? Sulle scelte di lavoro non ha mai messo bocca, fortuna mia che riesco a dividere bene le due cose: metto passione e amore sia nel calcio che nella mia famiglia. Ho letto il libro di Djokovic, da due anni a questa parte sono diventato molto più drastico con il cibo, ma questo non vuol dire che prima abusavo: sicuramente mangiavo molta più pizza e mozzarella! Quanto mi manca la pizza! Il resto del cibo, mozzarella compresa, ormai è arrivato anche a Modena. Amici nel mondo del calcio? Tanti dicono che non ce ne sono, io devo dire di avere la fortuna di averne abbastanza. Higuain? Lo vedi già come accarezza la palla quanto è forte, c’è gente che la palla la ‘fa piangere’: il Pipita la accarezza, è un top player, è di un livello stellare! Di Francesco? Grazie a lui ci viene voglia di allenarsi tutti i giorni, mi ha sorpreso per questo: ti fa stare bene, ti prepara ai match sia nella fase offensiva che difensiva, ti fa divertire negli allenamenti e che vuoi chiedere di più ad un allenatore? Carriera? Non ho rimpianti, quando ho deciso di tornare al Napoli in Serie B avevo delle offerte buone, ma avevo voglia di tornare al Sud nella mia città e tornare alla ribalta con la maglia per cui ho sempre tifato e che ho sempre sentito sulla mia pelle. Altro che trofei, giocare a Napoli è stato più gratificante di qualsiasi trofeo in più conto. Fabio in Nazionale? Perché no?! Sono di parte, ma lui ha giocato con la maglia dell’Italia per 15/16 anni, non è l’ultimo arrivato. Settori giovanili? Ho una mia idea folle: dai tempo alle società sportive 3 anni, chi non fa il centro sportivo retrocede, non può partecipare al campionato italiano. Non si può pensare che ancora ci siano società che fanno allenare i ragazzini un giorno su un campo, il giorno dopo su altri campi. Il futuro del nostro calcio sono i ragazzi, non le società che spendono 50/60mln: dobbiamo puntare su quello se no i Baggio, i Baresi, i Maldini non nascono più in Italia”.

Fonte: UltimeCalcioNapoli