Se qualcuno trova una bussola in giro probabilmente è quella di Rafa Benitez. È la bussola che l’allenatore-personaggio ha smarrito ormai da tempo. Il suo Napoli ha estremizzato senza freni i difetti che già erano emersi dalla scorsa stagione. Fase difensiva quasi inesistente e un gioco ai limiti della pochezza. Per di più un carattere molle della squadra e approccio alle partite ormai sistematicamente morbido, anche nelle partite che contano. Se a questo si aggiungono le formazioni quasi sempre non indovinate il quadro è completo. A Torino ieri come a Kiev col Dnipro, Marek Hamsik è stato tenuto fuori. Un’esclusione clamorosa, e non solo per le polemiche del dopo Europa League. Quando lo slovacco è entrato nella ripresa ha dato una scossa, giocando più degli altri e provando a mettere in pensiero Buffon. Non era il caso di tenerlo fuori, forse, e neanche di non far giocare Gabbiadini, che quando ha sostituito Higuain ha finalmente fatto movimento in attacco. Ma ormai Benitez è diventata una figura sempre più impalplabile. Il silenzio stampa imposto dalla società gli ha tolto la possibilità di esprimersi nelle qualità migliori che possiede: le chiacchiere e l'affabilità da simpatico imbonitore, con la quale finisce col dire ciò che vuole evitando di rispondere alle critiche, e paradossalmente conquistando elogi e consensi per le doti di comunicatore. Ma al Napoli servirebbe anche un allenatore col polso fermo e le idee chiare: quello di adesso è triste, deluso e con la testa già altrove da tempo, Benitez si appresta a chiudere la sua avventura napoletana nella mestizia più totale. Il Napoli si è fatto fuori da solo dalla corsa Champions, riducendo i tifosi del Napoli a dover tifare per la Roma. Che squallore. Solo la vittoria dei giallorossi lunedì contro la Lazio terrebbe il Napoli in corsa, e sarebbe soltanto un regalo: una chance che arriverebbe senza aver fatto il proprio dovere. Ma a questo punto emergono dubbi sull’effettivo merito che gli azzurri hanno nel raggiungere il posto in Champions. Sconfitta anche con la Juventus e rendimento esterno da retrocessione: il Napoli ha vinto solo a Cagliari raccogliendo gol e figuracce a destra e a manca. Empoli e Parma quelle più recenti, con la sconfitta in casa della Juventus con la formazione da trofeo Birra Moretti è il sigillo a un’annata da dimenticare, e forse di un biennio fallimentare.