Ai microfoni di Sky Sport HD, nel dopo partita del Bentegodi, l’attaccante del Verona Luca Toni.

Sciarpa al collo per i 37 gol con la maglia del Verona, record assoluto, e nella classifica dei cannonieri sei secondo alle spalle di Tevez; sensazioni, dediche?

È stata una bella giornata, ci tenevo a fare gol, ci tenevo soprattutto a tornare ad aiutare la mia squadra a fare questi tre punti. Abbiamo fatto una grande gara, siamo stati con un uomo in meno, penso per 70 minuti, e si è fatta tanta fatica. Sono contento, anche se , sinceramente, su queste cose celebrative sono un po’ scaramantico e l’ho saputo solo alla fine. Però, mi fa piacere essere entrato nella storia di questa  società importante. Adesso c’è un altro record che vorrei superare, che è quello dello scorso anno dei venti gol. A parte gli scherzi, cerchiamo di finire alla grande, perché ce lo meritiamo. Abbiamo passato un brutto momento e adesso è giusto godercela e cercare di fare punti. Abbiamo cinque partite in casa e ce la giocheremo.

Cosa hai pensato quando è stato espulso Rafael?

Che si faceva dura, perché loro giocano bene, noi uno in meno, poi, la prima giornata che c’era molto caldo. Abbiamo fatto fatica, però, alla fine siamo riusciti a fare una grande gara. Sono riuscito a fare un gol incredibile, devo essere sincero, e, quindi, sono molto, molto felice.

Con quale aggettivo ti piacerebbe essere ricordato, uno solo?

Un ragazzo che è partito da un piccolo paese, che è arrivato sul tetto del mondo, che a 38 anni , con la voglia di un ragazzino di 15 anni, si diverte ancora a giocare e a battere record...

Luca Toni è stupito della stagione che ha fatto?

Io si, ma io ci credo sempre, quando inizio penso sempre di fare una grande annata. L’anno scorso mi hanno detto che segnavo solo perché c’era Iturbe. È andato via Iturbe e risegno ancora. Sono sempre finito tutti gli anni e tutti gli anni mi tolgo delle soddisfazioni. Quindi, più ne parlano male e io più segno.

Cosa manca per sentirti dire che rimarrai a Verona l’anno prossimo?

Non c’è bisogno di sentir dire o di non sentir dire. Parlerò con il presidente a giorni e vediamo un po’ le cose, perché ho un bellissimo rapporto con l’allenatore, con i dirigenti e molti miei compagni. Quindi, ne parleremo in tutta tranquillità, se si deciderà.

Vuoi giocare fino a 40 anni?

Gioco finché avrò la voglia di giocare e di andare al campo ad allenarmi. Adesso ce l’ho, perché mi alleno per queste giornate così belle e, quindi, vado ancora avanti.