Calcio
L'EDITORIALE - Petrazzuolo: "Caro Tizio, hai dimostrato di non avere un cuore, non farti vedere mai più"
26.07.2016 20:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - L'addio dell'attaccante del Napoli, che ha segnato 36 gol nello scorso campionato, ci ha colpito nell'anima, non per l'illusione che potesse restare per sempre all'ombra del Vesuvio ma per come si è consumato. Prima di essere professionisti, nella vita bisogna essere uomini e se il lavoro scelto comporta un feeling con il proprio pubblico bisogna rispettarlo, fino in fondo, al di là del contratto. Ogni secondo che passa sgretola un ricordo, offusca un'emozione, rompe un sentimento, condiviso durante il suo periodo azzurro. Come in uno dei peggiori film horror, viene da pensare che mentre quel Tizio saltava dinanzi alla Curva B, cantando "Un giorno all'improvviso, mi innamorai di te, il cuore mi batteva, non chiedermi perchè, di tempo ne è passato, ma sono ancora qua ed oggi come allora difendo la città", fosse con la testa altrove, magari già a Torino. Avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra squadra e invece ha optato per il nemico, che non ha esitato a commettere uno sgarbo di "gran classe". Lo ha fatto in segreto, dando la sua disponibilità alla Vecchia Signora lo scorso 13 luglio. Ha effettuato, sempre di nascosto, le visite mediche a Madrid, ed ha già preso casa a Torino, in una residenza che vede grandi stanze sfarzose ed eccessive, con una super piscina, il tutto per gonfiare il proprio ego, privo di amore per il prossimo. Non si tratta di essere additato come traditore, o "core 'ngrato", qui si tratta di aver manifestato una pochezza d'animo senza eguali nella storia del calcio. Sconfitto due volte, come uomo e come sportivo. Come uomo perchè durante la Coppa America invitava alla calma e alla serenità i tifosi del Napoli e come sportivo perchè, non essendo stato in grado di battere sul campo la squadra di Torino, acerrima nemica, si è alleato con loro. Merita le lacrime costui? Assolutamente no. Da napoletano, conosco i miei fratelli di sangue. Probabilmente in questo momento è maggiore la rabbia verso noi stessi per aver amato, senza misura, un ragazzo che è stato perdonato per i suoi tanti errori dentro e fuori dal campo, piuttosto che il giusto rammarico per la sua partenza. Ma, a mio avviso però, non bisogna essere tristi, perchè il napoletano è bello proprio per la sua natura: sa amare, senza confini, e non rinnega la propria indole. Sarai uno dei tanti, non il simbolo di un popolo. Ora vai e non farti vedere mai più, resta in silenzio quando canteranno "Vesuvio lavali col fuoco", come sei rimasto in silenzio quest'estate. Perchè alle tasche piene e alle facili vittorie, noi preferiamo il cuore. E tu, caro Tizio, hai dimostrato di non averlo. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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L'EDITORIALE - Petrazzuolo: "Caro Tizio, hai dimostrato di non avere un cuore, non farti vedere mai più"

di Napoli Magazine

26/07/2024 - 20:15

NAPOLI - L'addio dell'attaccante del Napoli, che ha segnato 36 gol nello scorso campionato, ci ha colpito nell'anima, non per l'illusione che potesse restare per sempre all'ombra del Vesuvio ma per come si è consumato. Prima di essere professionisti, nella vita bisogna essere uomini e se il lavoro scelto comporta un feeling con il proprio pubblico bisogna rispettarlo, fino in fondo, al di là del contratto. Ogni secondo che passa sgretola un ricordo, offusca un'emozione, rompe un sentimento, condiviso durante il suo periodo azzurro. Come in uno dei peggiori film horror, viene da pensare che mentre quel Tizio saltava dinanzi alla Curva B, cantando "Un giorno all'improvviso, mi innamorai di te, il cuore mi batteva, non chiedermi perchè, di tempo ne è passato, ma sono ancora qua ed oggi come allora difendo la città", fosse con la testa altrove, magari già a Torino. Avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra squadra e invece ha optato per il nemico, che non ha esitato a commettere uno sgarbo di "gran classe". Lo ha fatto in segreto, dando la sua disponibilità alla Vecchia Signora lo scorso 13 luglio. Ha effettuato, sempre di nascosto, le visite mediche a Madrid, ed ha già preso casa a Torino, in una residenza che vede grandi stanze sfarzose ed eccessive, con una super piscina, il tutto per gonfiare il proprio ego, privo di amore per il prossimo. Non si tratta di essere additato come traditore, o "core 'ngrato", qui si tratta di aver manifestato una pochezza d'animo senza eguali nella storia del calcio. Sconfitto due volte, come uomo e come sportivo. Come uomo perchè durante la Coppa America invitava alla calma e alla serenità i tifosi del Napoli e come sportivo perchè, non essendo stato in grado di battere sul campo la squadra di Torino, acerrima nemica, si è alleato con loro. Merita le lacrime costui? Assolutamente no. Da napoletano, conosco i miei fratelli di sangue. Probabilmente in questo momento è maggiore la rabbia verso noi stessi per aver amato, senza misura, un ragazzo che è stato perdonato per i suoi tanti errori dentro e fuori dal campo, piuttosto che il giusto rammarico per la sua partenza. Ma, a mio avviso però, non bisogna essere tristi, perchè il napoletano è bello proprio per la sua natura: sa amare, senza confini, e non rinnega la propria indole. Sarai uno dei tanti, non il simbolo di un popolo. Ora vai e non farti vedere mai più, resta in silenzio quando canteranno "Vesuvio lavali col fuoco", come sei rimasto in silenzio quest'estate. Perchè alle tasche piene e alle facili vittorie, noi preferiamo il cuore. E tu, caro Tizio, hai dimostrato di non averlo. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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