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IL PENSIERO - Rosario Pastore elogia Maurizio de Giovanni
01.04.2015 15:04 di Napoli Magazine

"Non sono un critico letterario - scrive il giornalista Rosario Pastore dedicando un pensiero allo scrittore Maurizio de Giovanni -, non saprei neanche da dove cominciare per recensire un libro. Ricordo che ai tempi de "La Notte" a Milano, di tanto in tanto, mi affidavano questo compito ed ero tutto contento perché il libro restava a me ed era una distrazione dagli allenamenti di Inter e Milan. Quindi, queste poche parole non hanno la pretesa di una recensione, sono solamente e semplicemente la testimonianza di un lettore. Che ha sfogliato le pagine de "Il resto della settimana" di De Giovanni ed ha avuto l'opportunità di tuffarsi in un passato recente che ho avuto la fortuna di vivere come altri 6 milioni di "malati" sparsi in tutto il mondo. Sono pagine che uno che ama il Napoli "deve" leggere. Per sorridere, per ridere, per commuoversi, per ritrovarsi gli occhi bagnati dalle lacrime. Prima di Milano, prima de "La Notte", "Occhio", "Gazzetta dello Sport", ero un giovane tifoso del Napoli, uno che, al fianco di mio fratello Giovanni, che ora non c'è più, salivo le scale della Calata San Francesco, da Via Tasso al Vomero, ed arrivavo al vecchio Stadio della Liberazione (prima che si chiamasse "Collana") per seguire la mia squadra. Ci andavo molte ore prima che la partita iniziasse, con la "marenna" preparata dalla mia mamma, perché, non essendo un gigante e poiché la partite si seguivano in piedi, su quelle gradinate ampie dello stadio, avrei rischiato di non seguire bene qualche azione dei Vinicio, dei Jeppson, dei Pesaola e così via, se fossi capitato dietro a uno troppo alto. In seguito c'era stato il San Paolo, poi altre cose, fino a Milano, a "La Notte". Infine, il ritorno a Napoli, giusto in tempo (che culo, eh?) di seguire tutta l'avventura di "lui" dalla trattativa di Barcellona fino alla fine, ed anche dopo. Maurizio mi ha fatto rivivere quei momenti irripetibili, quella storia che ogni napoletano vero porterà per sempre dentro di sé, quella del primo scudetto. E quindi, pur non essendo, come ho già scritto, un critico letterario, sento l'obbligo di ringraziarlo con tantissimo affetto e riconoscenza. Quando, qualche giorno fa, mi sono presentato da lui col libro sotto al braccio, chiedendogli una dedica, lui ha scritto in terza di copertina: "A Rosario, cuore azzurro". Sapete? Quelle poche parole mi hanno riempito d'orgoglio. Ed anche di questo ringrazio Maurizio. Che non è più solo quello del commissario Ricciardi, dell'ispettore Lojacono, dei tanti, toccanti racconti, ma anche quello de "Il resto della settimana", una pubblicazione che chiunque ami anche un poco la "nostra" squadra dovrebbe tenere nella sua libreria. Scusate, amici, ma dovevo far conoscere pubblicamente questa mia emozione. Scusami, Maurizio, di averti tirato in ballo, spero che la cosa non ti dispiacerà. E perdonami se non sono stato all'altezza dei tanti, critici letterari di professione e non di calcio come me, che hanno già elogiato quanto hai scritto. Il tuo fan Rosario Pastore".

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IL PENSIERO - Rosario Pastore elogia Maurizio de Giovanni

di Napoli Magazine

01/04/2024 - 15:04

"Non sono un critico letterario - scrive il giornalista Rosario Pastore dedicando un pensiero allo scrittore Maurizio de Giovanni -, non saprei neanche da dove cominciare per recensire un libro. Ricordo che ai tempi de "La Notte" a Milano, di tanto in tanto, mi affidavano questo compito ed ero tutto contento perché il libro restava a me ed era una distrazione dagli allenamenti di Inter e Milan. Quindi, queste poche parole non hanno la pretesa di una recensione, sono solamente e semplicemente la testimonianza di un lettore. Che ha sfogliato le pagine de "Il resto della settimana" di De Giovanni ed ha avuto l'opportunità di tuffarsi in un passato recente che ho avuto la fortuna di vivere come altri 6 milioni di "malati" sparsi in tutto il mondo. Sono pagine che uno che ama il Napoli "deve" leggere. Per sorridere, per ridere, per commuoversi, per ritrovarsi gli occhi bagnati dalle lacrime. Prima di Milano, prima de "La Notte", "Occhio", "Gazzetta dello Sport", ero un giovane tifoso del Napoli, uno che, al fianco di mio fratello Giovanni, che ora non c'è più, salivo le scale della Calata San Francesco, da Via Tasso al Vomero, ed arrivavo al vecchio Stadio della Liberazione (prima che si chiamasse "Collana") per seguire la mia squadra. Ci andavo molte ore prima che la partita iniziasse, con la "marenna" preparata dalla mia mamma, perché, non essendo un gigante e poiché la partite si seguivano in piedi, su quelle gradinate ampie dello stadio, avrei rischiato di non seguire bene qualche azione dei Vinicio, dei Jeppson, dei Pesaola e così via, se fossi capitato dietro a uno troppo alto. In seguito c'era stato il San Paolo, poi altre cose, fino a Milano, a "La Notte". Infine, il ritorno a Napoli, giusto in tempo (che culo, eh?) di seguire tutta l'avventura di "lui" dalla trattativa di Barcellona fino alla fine, ed anche dopo. Maurizio mi ha fatto rivivere quei momenti irripetibili, quella storia che ogni napoletano vero porterà per sempre dentro di sé, quella del primo scudetto. E quindi, pur non essendo, come ho già scritto, un critico letterario, sento l'obbligo di ringraziarlo con tantissimo affetto e riconoscenza. Quando, qualche giorno fa, mi sono presentato da lui col libro sotto al braccio, chiedendogli una dedica, lui ha scritto in terza di copertina: "A Rosario, cuore azzurro". Sapete? Quelle poche parole mi hanno riempito d'orgoglio. Ed anche di questo ringrazio Maurizio. Che non è più solo quello del commissario Ricciardi, dell'ispettore Lojacono, dei tanti, toccanti racconti, ma anche quello de "Il resto della settimana", una pubblicazione che chiunque ami anche un poco la "nostra" squadra dovrebbe tenere nella sua libreria. Scusate, amici, ma dovevo far conoscere pubblicamente questa mia emozione. Scusami, Maurizio, di averti tirato in ballo, spero che la cosa non ti dispiacerà. E perdonami se non sono stato all'altezza dei tanti, critici letterari di professione e non di calcio come me, che hanno già elogiato quanto hai scritto. Il tuo fan Rosario Pastore".