Cultura & Gossip
IL PROGETTO FOTOGRAFICO - LUZ, online "We Play" il secondo capitolo di Milano Sono Io
12.12.2017 12:41 di Napoli Magazine

Milano – L’atmosfera magica e senza tempo dello sport di strada è protagonista di We Play, il secondo capitolo di Milano Sono Io. Immortalata dall’obiettivo del fotografo documentarista e ritrattista Niccolò Rastrelli, la vita dei playground milanesi viene raccontata da LUZ suhttp://www.milanosonoio.it/we-play 

 

Incastrati tra i palazzi, lungo le circonvallazioni o dentro i parchi, sono ben 120 i campetti che ogni giorno ospitano agguerrite sfide, tre contro tre o cinque contro cinque, che possono andare avanti per ore. Lo stesso numero di Londra e Parigi, uno in più di Manhattan, i playground sono spicchi di urbanità ritagliati per la pallacanestro, dove si danno il cambio i nuovi milanesi arrivati da tutto il mondo e i milanesi di sempre, le giovani speranze che sognano di calcare i parquet NBA e il manager che cerca un po’ di svago dopo il lavoro.

Un laboratorio di integrazione diffuso, aperto a sfide sempre nuove, dove la lingua da parlare è una e non ha bisogno di molte parole, grazie al continuo scambio di pallone tra una mano e l’altra si creano infatti legami indissolubili, al di là dell’età o del colore della pelle.

 

Alice Siracusano, amministratore delegato di LUZ ha spiegato: “In questo nuovo capitolo di Milano Sono Io portiamo avanti il racconto sull’evoluzione di una metropoli italiana che ha molto in comune con le altre città europee, soprattutto nel modo di affrontare e fare propri i profondi cambiamenti, culturali e non solo, che caratterizzano il nostro tempo. Con lo sguardo autoriale che contraddistingue il nostro lavoro, We Play è una finestra sulla convivenza multiculturale, elemento fondamentale in questo viaggio verso la città di domani”.

 

Milano Sono Io,

Milano Sono Io è un progetto firmato LUZagenzia di progetti editoriali con un focus sullo storytelling visivo il cui obiettivo è aiutare le Aziende a raccontare storie coinvolgenti con linguaggi unici e innovativi. Attraverso storie fotografiche e video realizzate insieme ai suoi autori LUZ omaggia Milano descrivendone i mille volti e l’anima in continua evoluzione.

Milano Sono Io ha ricevuto il patrocinio del comune di Milano, con l’obiettivo che ai primi due capitoli, Passengers eWe Play, ne seguano tanti altri, raccolti e pubblicati non solo sul sito www.milanosonoio.it ma anche sulle e testate e le piattaforme di comunicazione di tutte quelle realtà legate alla città che decideranno di farsi promotrici del racconto delle sue tante anime. Allo studio tanti episodi che comporranno una mappa virtuale e reale della città, tra le ipotesi di storie che LUZ vorrebbe mettere in luce vi sono: l’anima sociale di Milano, una delle prime città al mondo per il volontariato; la versione notturna della città, che vive non solo per il divertimento, ma anche per lavoro; le periferie e i nuovi nuclei urbani; la crescita architettonica di una “città che sale”.

 

Foto di Niccolò Rastrelli / LUZ

 

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IL PROGETTO FOTOGRAFICO - LUZ, online "We Play" il secondo capitolo di Milano Sono Io

di Napoli Magazine

12/12/2024 - 12:41

Milano – L’atmosfera magica e senza tempo dello sport di strada è protagonista di We Play, il secondo capitolo di Milano Sono Io. Immortalata dall’obiettivo del fotografo documentarista e ritrattista Niccolò Rastrelli, la vita dei playground milanesi viene raccontata da LUZ suhttp://www.milanosonoio.it/we-play 

 

Incastrati tra i palazzi, lungo le circonvallazioni o dentro i parchi, sono ben 120 i campetti che ogni giorno ospitano agguerrite sfide, tre contro tre o cinque contro cinque, che possono andare avanti per ore. Lo stesso numero di Londra e Parigi, uno in più di Manhattan, i playground sono spicchi di urbanità ritagliati per la pallacanestro, dove si danno il cambio i nuovi milanesi arrivati da tutto il mondo e i milanesi di sempre, le giovani speranze che sognano di calcare i parquet NBA e il manager che cerca un po’ di svago dopo il lavoro.

Un laboratorio di integrazione diffuso, aperto a sfide sempre nuove, dove la lingua da parlare è una e non ha bisogno di molte parole, grazie al continuo scambio di pallone tra una mano e l’altra si creano infatti legami indissolubili, al di là dell’età o del colore della pelle.

 

Alice Siracusano, amministratore delegato di LUZ ha spiegato: “In questo nuovo capitolo di Milano Sono Io portiamo avanti il racconto sull’evoluzione di una metropoli italiana che ha molto in comune con le altre città europee, soprattutto nel modo di affrontare e fare propri i profondi cambiamenti, culturali e non solo, che caratterizzano il nostro tempo. Con lo sguardo autoriale che contraddistingue il nostro lavoro, We Play è una finestra sulla convivenza multiculturale, elemento fondamentale in questo viaggio verso la città di domani”.

 

Milano Sono Io,

Milano Sono Io è un progetto firmato LUZagenzia di progetti editoriali con un focus sullo storytelling visivo il cui obiettivo è aiutare le Aziende a raccontare storie coinvolgenti con linguaggi unici e innovativi. Attraverso storie fotografiche e video realizzate insieme ai suoi autori LUZ omaggia Milano descrivendone i mille volti e l’anima in continua evoluzione.

Milano Sono Io ha ricevuto il patrocinio del comune di Milano, con l’obiettivo che ai primi due capitoli, Passengers eWe Play, ne seguano tanti altri, raccolti e pubblicati non solo sul sito www.milanosonoio.it ma anche sulle e testate e le piattaforme di comunicazione di tutte quelle realtà legate alla città che decideranno di farsi promotrici del racconto delle sue tante anime. Allo studio tanti episodi che comporranno una mappa virtuale e reale della città, tra le ipotesi di storie che LUZ vorrebbe mettere in luce vi sono: l’anima sociale di Milano, una delle prime città al mondo per il volontariato; la versione notturna della città, che vive non solo per il divertimento, ma anche per lavoro; le periferie e i nuovi nuclei urbani; la crescita architettonica di una “città che sale”.

 

Foto di Niccolò Rastrelli / LUZ