Cultura & Gossip
INCONTRO - Seminario Canto della Sirena alla Federico II a Napoli
22.05.2017 15:19 di Napoli Magazine

Si terrà mercoledì 24 maggio alle ore 15:00 (aula F, Dipartimento di Studi Umanistici - Università degli Studi di Napoli Federico II) l’incontro legato al ciclo seminariale Il Canto della Sirena con la relazione di Vincenzo Caputo dal titolo «La più bella e riguardevole città del mondo». Note sui ‘dialoghi napoletani’ di Torquato Tasso.

 

Nel corso del seminario si punterà l’attenzione, in particolar modo, sulla produzione dialogica di Torquato Tasso, la quale è strettamente legata ai difficili anni di Sant’Anna (1579-1586). «Nel ricco corpus dialogico elaborato da Tasso – dichiara Caputo – esiste un gruppo di opere, alle quali è possibile affiancare l’attributo di ‘napoletane’. Ci riferiamo al Nifo overo del piacere, al Porzio overo de l’amicizia, al Minturno overo de la bellezza e al Manso overo dell’amicizia. Sono opere che, come molti degli scritti del letterato cinquecentesco, hanno avuto complesse vicende redazionali ed editoriali. È indubbio che questi scritti presentino spiccati tratti comuni. Se si esclude il Manso, tutti i ‘dialoghi napoletani’ sono ambientati in un passato prossimo (spesso identificabile in uno specifico arco temporale) e presentano personaggi, partenopei o meno, in relazione tra di loro e in rapporti diretti con la città. È il caso del filosofo Agostino Nifo, protagonista del dialogo sul piacere, il quale fu maestro di Simone Porzio, personaggio protagonista del dialogo sulle virtù, e legato ad Antonio Minturno, anch’egli protagonista dello specifico dialogo sulla bellezza».

Nel corso del seminario, quindi, i citati dialoghi saranno riattraversati, al fine di individuarne richiami interni ed elementi comuni. Si verificherà, da un lato, la possibilità o meno, già paventata in sede bibliografica, che essi possano essere letti come un nucleo, se non compatto, almeno sinergico di testi, al di là della loro incerta datazione. Dall’altro lato, infine, si evidenzieranno elementi che consentano una riflessione generale sulle caratteristiche della scrittura dialogica del letterato nato a Sorrento.

 

Ancora una volta, quindi, Napoli finisce per divenire un luogo centrale della produzione letteraria rinascimentale. Non è un caso che spesso questi dialoghi siano, per tempi scrittura e tematiche affrontate, fortemente legati alle vicende che Tasso visse nella città partenopea durante i suoi brevi soggiorni degli anni Ottanta e Novanta.

 

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INCONTRO - Seminario Canto della Sirena alla Federico II a Napoli

di Napoli Magazine

22/05/2024 - 15:19

Si terrà mercoledì 24 maggio alle ore 15:00 (aula F, Dipartimento di Studi Umanistici - Università degli Studi di Napoli Federico II) l’incontro legato al ciclo seminariale Il Canto della Sirena con la relazione di Vincenzo Caputo dal titolo «La più bella e riguardevole città del mondo». Note sui ‘dialoghi napoletani’ di Torquato Tasso.

 

Nel corso del seminario si punterà l’attenzione, in particolar modo, sulla produzione dialogica di Torquato Tasso, la quale è strettamente legata ai difficili anni di Sant’Anna (1579-1586). «Nel ricco corpus dialogico elaborato da Tasso – dichiara Caputo – esiste un gruppo di opere, alle quali è possibile affiancare l’attributo di ‘napoletane’. Ci riferiamo al Nifo overo del piacere, al Porzio overo de l’amicizia, al Minturno overo de la bellezza e al Manso overo dell’amicizia. Sono opere che, come molti degli scritti del letterato cinquecentesco, hanno avuto complesse vicende redazionali ed editoriali. È indubbio che questi scritti presentino spiccati tratti comuni. Se si esclude il Manso, tutti i ‘dialoghi napoletani’ sono ambientati in un passato prossimo (spesso identificabile in uno specifico arco temporale) e presentano personaggi, partenopei o meno, in relazione tra di loro e in rapporti diretti con la città. È il caso del filosofo Agostino Nifo, protagonista del dialogo sul piacere, il quale fu maestro di Simone Porzio, personaggio protagonista del dialogo sulle virtù, e legato ad Antonio Minturno, anch’egli protagonista dello specifico dialogo sulla bellezza».

Nel corso del seminario, quindi, i citati dialoghi saranno riattraversati, al fine di individuarne richiami interni ed elementi comuni. Si verificherà, da un lato, la possibilità o meno, già paventata in sede bibliografica, che essi possano essere letti come un nucleo, se non compatto, almeno sinergico di testi, al di là della loro incerta datazione. Dall’altro lato, infine, si evidenzieranno elementi che consentano una riflessione generale sulle caratteristiche della scrittura dialogica del letterato nato a Sorrento.

 

Ancora una volta, quindi, Napoli finisce per divenire un luogo centrale della produzione letteraria rinascimentale. Non è un caso che spesso questi dialoghi siano, per tempi scrittura e tematiche affrontate, fortemente legati alle vicende che Tasso visse nella città partenopea durante i suoi brevi soggiorni degli anni Ottanta e Novanta.