Cultura & Gossip
LIBRI - "Perduto in Paradiso" di Umberto Pasti, presentazione alla Feltrinelli a Napoli
20.03.2018 11:05 di Napoli Magazine

la Feltrinelli, piazza dei Martiri

 

mercoledì 21 marzo ore 18.00

 

Presentazione del libro

 

PERDUTO IN PARADISO

 

di UMBERTO PASTI

 

(Bompiani)

 

Con l’autore intervengono

 

Benedetta Craveri

 

Giuseppe Merlino

 

 

È il mio corpo, il mio corpo è diventato questo posto, questo posto è sempre stato un giardino.

 

Dall’autore di Animali e no e Giardini e no il romanzo della creazione di un posto speciale in una terra solo in apparenza ostile.

 

Umberto Pasti ha una quarantina d’anni, è un occidentale curioso ed eclettico, un collezionista, un uomo che cerca la bellezza e la sa creare; possiede una casa a Tangeri, dove ha trascorso una dozzina di estati in spiaggia, quando s’imbatte in Rohuna, il luogo che diventa il centro del suo mondo. Il luogo, e le persone. Questo libro, che si legge come un romanzo, è la cronaca di come nell’arco di vent’anni ha affondato le sue radici a Rohuna, di come ha trasformato in dimora e giardino un capanno e un terreno incolto. E di come ha visto cambiare il Marocco, invaso da un turismo distratto, da torme di affaristi senza scrupoli, dai richiami dell’Occidente. Tra ragazzini che diventano giardinieri, tuttofare fedelissimi e voltagabbana, faide di villaggio e visite di elegantissimi europei, invasioni di scorpioni e lotte legali, bambini da istruire e malati da curare, l’avventura mai finita di un uomo che ha riconosciuto in un altrove esotico e sfuggente la sua casa e la sua famiglia.

 

Umberto Pasti, giornalista, scrittore, disegnatore di giardini, divide il suo tempo tra Milano e il Marocco. È autore tra l’altro di L’età fiorita, L’accademia del dottor Pastiche, Giardini e no (Bompiani, 2010) e Animali e no (Bompiani, 2016).

 

“Ero qui, appoggiato al tronco del fico sotto cui sto scrivendo, e come un verme che muta in pupa o una pupa in farfalla stavo diventando un giardino. Io, un uomo di quarant’anni, ero aiuole e scale e terrazze. Rimanevano terra, cespugli e bordure dove erano stati sangue e pensieri. Avevo le zolle dove avevo avuto i capelli. Ma ero un giardino senza acqua, al quale si arrivava arrancando per ore tra pietre roventi, sudati, assetati, con le gambe rotte. Fu la mia buona stella a mettere queste difficoltà sul mio percorso: da giardino, per potere esistere, essere me stesso, fui obbligato a trasformarmi in giardiniere.”

 

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20/03/2024 - 11:05

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mercoledì 21 marzo ore 18.00

 

Presentazione del libro

 

PERDUTO IN PARADISO

 

di UMBERTO PASTI

 

(Bompiani)

 

Con l’autore intervengono

 

Benedetta Craveri

 

Giuseppe Merlino

 

 

È il mio corpo, il mio corpo è diventato questo posto, questo posto è sempre stato un giardino.

 

Dall’autore di Animali e no e Giardini e no il romanzo della creazione di un posto speciale in una terra solo in apparenza ostile.

 

Umberto Pasti ha una quarantina d’anni, è un occidentale curioso ed eclettico, un collezionista, un uomo che cerca la bellezza e la sa creare; possiede una casa a Tangeri, dove ha trascorso una dozzina di estati in spiaggia, quando s’imbatte in Rohuna, il luogo che diventa il centro del suo mondo. Il luogo, e le persone. Questo libro, che si legge come un romanzo, è la cronaca di come nell’arco di vent’anni ha affondato le sue radici a Rohuna, di come ha trasformato in dimora e giardino un capanno e un terreno incolto. E di come ha visto cambiare il Marocco, invaso da un turismo distratto, da torme di affaristi senza scrupoli, dai richiami dell’Occidente. Tra ragazzini che diventano giardinieri, tuttofare fedelissimi e voltagabbana, faide di villaggio e visite di elegantissimi europei, invasioni di scorpioni e lotte legali, bambini da istruire e malati da curare, l’avventura mai finita di un uomo che ha riconosciuto in un altrove esotico e sfuggente la sua casa e la sua famiglia.

 

Umberto Pasti, giornalista, scrittore, disegnatore di giardini, divide il suo tempo tra Milano e il Marocco. È autore tra l’altro di L’età fiorita, L’accademia del dottor Pastiche, Giardini e no (Bompiani, 2010) e Animali e no (Bompiani, 2016).

 

“Ero qui, appoggiato al tronco del fico sotto cui sto scrivendo, e come un verme che muta in pupa o una pupa in farfalla stavo diventando un giardino. Io, un uomo di quarant’anni, ero aiuole e scale e terrazze. Rimanevano terra, cespugli e bordure dove erano stati sangue e pensieri. Avevo le zolle dove avevo avuto i capelli. Ma ero un giardino senza acqua, al quale si arrivava arrancando per ore tra pietre roventi, sudati, assetati, con le gambe rotte. Fu la mia buona stella a mettere queste difficoltà sul mio percorso: da giardino, per potere esistere, essere me stesso, fui obbligato a trasformarmi in giardiniere.”