Cultura & Gossip
PROGRAMMA - "DE MARTINO 50", a cinquanta anni dalla morte l’Italia celebra Ernesto de Martino con un programma nazionale di eventi e convegni
13.11.2015 14:38 di Napoli Magazine

A cinquanta anni dalla morte
l’Italia celebra Ernesto de Martino con un programma nazionale di eventi e convegni

 

“DE MARTINO 50”

 

 

Ernesto de Martino è stato il maggior antropologo italiano del XX secolo. I suoi libri sulla magia, sulla religiosità e sui rituali, in particolare nel Sud, costituiscono dei classici della letteratura antropologica e sono ancora oggi oggetto di riflessione, esegesi e discussione.

 

A cinquant’anni dalla sua morte un comitato scientifico formato dall’Istituto dell’Enciclopedia Treccani, dall’Associazione Internazionale Ernesto de Martino, dalla Fondazione Istituto Gramsci e dalla Fondazione Premio Napoli, in collaborazione con una vasta rete di associazioni, istituzioni, università e amministrazioni locali, promuove una serie di manifestazioni per ricordare e valorizzare le ricerche, il pensiero e l’eredità dello studioso napoletano, figura centrale della cultura italiana del dopoguerra.

 

Il programma di “De Martino 50” promosso dal Comitato presieduto da Andrea Carlino, docente di Storia della Medicina all’Università di Ginevra, si articola in tre sessioni seminariali che si svolgeranno tra Perugia, Napoli e Matera dal 16 al 23 novembre 2015 e un convegno internazionale conclusivo che si terrà a Roma il 26-28 maggio 2016. 

Alla conferenza stampa di presentazione del programma “De Martino 50” sono intervenuti Andrea Carlino (Università di Ginevra), Gabriele Frasca, presidente della Fondazione Premio Napoli, Giovanni Pizza (Università di Perugia), Stefano de Matteis (Università di Salerno), Pierroberto Scaramella (Università di Bari), Raffaella Scarpa (Università di Torino) e Domenico Conte (Università di Napoli “Federico II”).

 

 

Erede di Gramsci e di Pasolini 

Con i suoi lavori - spiega Andrea Carlino, coordinatore del Comitato scientifico di “De Martino 50” – De Martino ha aperto la strada a nuovi campi di studio come l’antropologia medica e l’etnopsichiatria; le sue inchieste etnografiche sono ancora oggi un modello per la pratica di una ricerca collettiva e interdisciplinare (è il caso dello studio del tarantismo in Salento); il suo approccio, caratterizzato da una profonda coscienza critica, è un esempio straordinario di come possono proficuamente articolarsi ricerca sul campo, passione intellettuale e impegno politico. Precisamente per quest’ultimo aspetto, idealmente de Martino si pone sulla medesima linea di tensione etico-politica tracciata da Gramsci e Pasolini”.

 

 

Iniziative in tutta Italia (e in Russia)

“De Martino 50” coinvolgerà inoltre una costellazione di iniziative in tutta Italia, da Salerno a Galatina, da Torino a San Vito dei Normanni, da Napoli fino a Stavropol, in Russia, in cui il pensiero e i lavori di de Martino saranno discussi da una sessantina di studiosi di orizzonti disciplinari diversi con l’ambizione di dar conto dei molteplici ambiti dell’eredità lasciata da de Marino: l’antropologia, la storia, la politica, la filosofia, la medicina.

Un elemento rilevante di questo programma – prosegue Andrea Carlino - è che esso non nasce da un’iniziativa eminentemente accademica, bensì è il risultato di una sinergia, quasi un riflesso dell’eredità proteiforme dell’opera di de Martino tra enti di ricerca, università, fondazioni e associazioni che si son mobilitate, cogliendo un’occasione per celebrare uno dei principali rappresentanti del pensiero critico italiano”.

Ricordato a Parigi e Berlino, e in Italia?

Come mai la città di Berlino ha dedicato quattro giorni di convegno al nostro grande antropologo – si domanda Gabriele Frasca, presidente della Fondazione Premio Napoli - e l'Italia nemmeno ricorda che sono trascorsi cinquant'anni dalla morte prematura di Ernesto de Martino? Perché in Francia, se si entra nella libreria di una grande catena, si trovano tanti libri dell'antropologo napoletano, talvolta persino a banco, e se si fa lo stesso nel nostro Paese, a essere proprio fortunati, non se ne scova che uno? Sono queste le considerazioni che hanno mosso la Fondazione Premio Napoli a porre con forza la questione, trovando immediata solidarietà in alcune delle intelligenze e delle realtà culturali più sane del nostro Paese”. “È così – prosegue Frasca - che è nata l'iniziativa ‘De Martino 50’: dalla volontà cioè della Fondazione, dell'Istituto Treccani, dell'Associazione De Martino e dell'Istituto Gramsci, e dei singoli studiosi che vi hanno aderito con entusiasmo, di sopperire ancora una volta all'incapacità che mostra ogni giorno di più la nostra nazione di riconoscersi nei suoi stessi valori culturali”.
 
Il popolo che abbiamo perduto
Un seminario interdisciplinare
 sulla cultura popolare
 
20 – 21 novembre 2015 – Fondazione Premio Napoli
 
Prima sessione
20 novembre 2015, ore 15,30
presiede Gabriele Frasca
 
Gabriele Frasca, presidente della Fondazione Premio
Napoli
Presentazione delle celebrazioni demartiniane
(novembre 2015-maggio 2016)
Pierroberto Scaramella, Università degli Studi di Bari
La cultura popolare: per un’introduzione critica
Fabio Dei, Università degli Studi di Pisa
Lo sproposito del folklore come scienza autonoma: De
Martino, Gramsci e la demologia
Andrea Carlino, iEH2 Progr. Histoire de la Médecine
Université de Genève
Il popolare sconfinato nella medicina d'Antico Regime
Alessandro Arcangeli, Università degli Studi di Verona
Michel de Certeau e la "bellezza del morto"
Discussione
 
Seconda sessione
21 novembre 2015, ore 9.00
presiede Pierroberto Scaramella
 
Ottavia Niccoli, Università degli Studi di Trento
Cultura popolare, un relitto abbandonato?
Massimo Cattaneo, Università degli Studi di Napoli
Cultura e religiosità popolare nell'Italia rivoluzionaria e
napoleonica.
Federico Barbierato, Università degli Studi di Verona
Culture popolari, culture condivise. Magia, stregoneria
ed esorcismi a Venezia in Età moderna
Francesco Paolo de Ceglia, Università degli Studi di Bari
Naturale, preternaturale e sovrannaturale in San Gennaro

 

 

(Nella foto: Ernesto de Martino e Muzi Epifani, 1956, durante una missione in Lucania).

ULTIMISSIME CULTURA & GOSSIP
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
PROGRAMMA - "DE MARTINO 50", a cinquanta anni dalla morte l’Italia celebra Ernesto de Martino con un programma nazionale di eventi e convegni

di Napoli Magazine

13/11/2024 - 14:38

A cinquanta anni dalla morte
l’Italia celebra Ernesto de Martino con un programma nazionale di eventi e convegni

 

“DE MARTINO 50”

 

 

Ernesto de Martino è stato il maggior antropologo italiano del XX secolo. I suoi libri sulla magia, sulla religiosità e sui rituali, in particolare nel Sud, costituiscono dei classici della letteratura antropologica e sono ancora oggi oggetto di riflessione, esegesi e discussione.

 

A cinquant’anni dalla sua morte un comitato scientifico formato dall’Istituto dell’Enciclopedia Treccani, dall’Associazione Internazionale Ernesto de Martino, dalla Fondazione Istituto Gramsci e dalla Fondazione Premio Napoli, in collaborazione con una vasta rete di associazioni, istituzioni, università e amministrazioni locali, promuove una serie di manifestazioni per ricordare e valorizzare le ricerche, il pensiero e l’eredità dello studioso napoletano, figura centrale della cultura italiana del dopoguerra.

 

Il programma di “De Martino 50” promosso dal Comitato presieduto da Andrea Carlino, docente di Storia della Medicina all’Università di Ginevra, si articola in tre sessioni seminariali che si svolgeranno tra Perugia, Napoli e Matera dal 16 al 23 novembre 2015 e un convegno internazionale conclusivo che si terrà a Roma il 26-28 maggio 2016. 

Alla conferenza stampa di presentazione del programma “De Martino 50” sono intervenuti Andrea Carlino (Università di Ginevra), Gabriele Frasca, presidente della Fondazione Premio Napoli, Giovanni Pizza (Università di Perugia), Stefano de Matteis (Università di Salerno), Pierroberto Scaramella (Università di Bari), Raffaella Scarpa (Università di Torino) e Domenico Conte (Università di Napoli “Federico II”).

 

 

Erede di Gramsci e di Pasolini 

Con i suoi lavori - spiega Andrea Carlino, coordinatore del Comitato scientifico di “De Martino 50” – De Martino ha aperto la strada a nuovi campi di studio come l’antropologia medica e l’etnopsichiatria; le sue inchieste etnografiche sono ancora oggi un modello per la pratica di una ricerca collettiva e interdisciplinare (è il caso dello studio del tarantismo in Salento); il suo approccio, caratterizzato da una profonda coscienza critica, è un esempio straordinario di come possono proficuamente articolarsi ricerca sul campo, passione intellettuale e impegno politico. Precisamente per quest’ultimo aspetto, idealmente de Martino si pone sulla medesima linea di tensione etico-politica tracciata da Gramsci e Pasolini”.

 

 

Iniziative in tutta Italia (e in Russia)

“De Martino 50” coinvolgerà inoltre una costellazione di iniziative in tutta Italia, da Salerno a Galatina, da Torino a San Vito dei Normanni, da Napoli fino a Stavropol, in Russia, in cui il pensiero e i lavori di de Martino saranno discussi da una sessantina di studiosi di orizzonti disciplinari diversi con l’ambizione di dar conto dei molteplici ambiti dell’eredità lasciata da de Marino: l’antropologia, la storia, la politica, la filosofia, la medicina.

Un elemento rilevante di questo programma – prosegue Andrea Carlino - è che esso non nasce da un’iniziativa eminentemente accademica, bensì è il risultato di una sinergia, quasi un riflesso dell’eredità proteiforme dell’opera di de Martino tra enti di ricerca, università, fondazioni e associazioni che si son mobilitate, cogliendo un’occasione per celebrare uno dei principali rappresentanti del pensiero critico italiano”.

Ricordato a Parigi e Berlino, e in Italia?

Come mai la città di Berlino ha dedicato quattro giorni di convegno al nostro grande antropologo – si domanda Gabriele Frasca, presidente della Fondazione Premio Napoli - e l'Italia nemmeno ricorda che sono trascorsi cinquant'anni dalla morte prematura di Ernesto de Martino? Perché in Francia, se si entra nella libreria di una grande catena, si trovano tanti libri dell'antropologo napoletano, talvolta persino a banco, e se si fa lo stesso nel nostro Paese, a essere proprio fortunati, non se ne scova che uno? Sono queste le considerazioni che hanno mosso la Fondazione Premio Napoli a porre con forza la questione, trovando immediata solidarietà in alcune delle intelligenze e delle realtà culturali più sane del nostro Paese”. “È così – prosegue Frasca - che è nata l'iniziativa ‘De Martino 50’: dalla volontà cioè della Fondazione, dell'Istituto Treccani, dell'Associazione De Martino e dell'Istituto Gramsci, e dei singoli studiosi che vi hanno aderito con entusiasmo, di sopperire ancora una volta all'incapacità che mostra ogni giorno di più la nostra nazione di riconoscersi nei suoi stessi valori culturali”.
 
Il popolo che abbiamo perduto
Un seminario interdisciplinare
 sulla cultura popolare
 
20 – 21 novembre 2015 – Fondazione Premio Napoli
 
Prima sessione
20 novembre 2015, ore 15,30
presiede Gabriele Frasca
 
Gabriele Frasca, presidente della Fondazione Premio
Napoli
Presentazione delle celebrazioni demartiniane
(novembre 2015-maggio 2016)
Pierroberto Scaramella, Università degli Studi di Bari
La cultura popolare: per un’introduzione critica
Fabio Dei, Università degli Studi di Pisa
Lo sproposito del folklore come scienza autonoma: De
Martino, Gramsci e la demologia
Andrea Carlino, iEH2 Progr. Histoire de la Médecine
Université de Genève
Il popolare sconfinato nella medicina d'Antico Regime
Alessandro Arcangeli, Università degli Studi di Verona
Michel de Certeau e la "bellezza del morto"
Discussione
 
Seconda sessione
21 novembre 2015, ore 9.00
presiede Pierroberto Scaramella
 
Ottavia Niccoli, Università degli Studi di Trento
Cultura popolare, un relitto abbandonato?
Massimo Cattaneo, Università degli Studi di Napoli
Cultura e religiosità popolare nell'Italia rivoluzionaria e
napoleonica.
Federico Barbierato, Università degli Studi di Verona
Culture popolari, culture condivise. Magia, stregoneria
ed esorcismi a Venezia in Età moderna
Francesco Paolo de Ceglia, Università degli Studi di Bari
Naturale, preternaturale e sovrannaturale in San Gennaro

 

 

(Nella foto: Ernesto de Martino e Muzi Epifani, 1956, durante una missione in Lucania).