Cultura & Gossip
SPETTACOLI - Napoli Teatro Festival, "Full 'e Fools" rimandato a sabato 16 giugno
15.06.2018 14:42 di Napoli Magazine

Lo spettacolo in programma ieri  14 giugno presso il Cortile delle Carrozze nell'ambito del Napoli Teatro Festival, dal titolo "Full 'e fools", è stato spostato a sabato 16 giugno, causa maltempo. 

 

In scena sabato 16 giugno a Napoli, presso il Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2018, la compagnia Crown Theater con Full ‘e Fools.

 

Lo spettacolo scritto da Paolo Romano, vuole essere un’ode agli emarginati, un omaggio alla follia, con riferimenti non troppo dichiarati, ma nemmeno troppo celati ai grandi personaggi della tradizione shakespeariana. Un viaggio che indaga l’animo umano e le sue fragilità attraverso le confessioni del “full” di protagonisti.

 

Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce - Platone

 

Ci sono due modi di diffondere la luce: essere candela, oppure lo specchio che la riflette - Edith Newbold Jones Wharton

 

Sulla casa il tetto, sul tetto il gallo, sul campanile la campana, sul cappello il campanello - Paolo Romano

 

In un fazzoletto di terra, sotto un ponte stradale, tra rifiuti e letti di cartone, una Regina Clochard, una Regina Vagabonda, un Re Homeless, un Re Barbone ed infine un Piccolo Re Folle si ritrovano in un’accoppiata vincente: il Full dei Fools.

 

5 emarginati, che nelle loro peculiarità e nei loro differenti percorsi di vita, incarnano ciascuno quella tragedia che riverbera nei personaggi che animano l’universo del Bardo, senza mai, però, palesarlo nel corso della messa in scena. Tutti i pensieri che tormentano l’animo umano prendono ora forma, suono, vita, dando voce come in una possessione, a reminiscenze dello spirito di  Lady Macbeth, di Lavinia, di Re Lear e di Riccardo III, per una confessione catartico-drammatica.

 

Una partita a carte, paventata ma mai giocata, diviene l’effetto scatenante di questa purificazione liberatoria, il pretesto per attivare nei personaggi dinamiche di psicologia introspettiva in una terapia di gruppo, dove i quattro reietti confessano un vissuto carico di grandi tragedie, un flusso di coscienza che emerge in modo improvviso ed eruttivo.

 

I 4 personaggi, così come quattro carte francesi, che sul tavolo da gioco rivelano il loro valore, si alternano nella confessione, completamente ignari del fatto di essere manovrati dal mazziere, contaminati da una pazzia rivelatrice per mano di un Discolo, o  Puck che fa da jolly nel mazzo.

Ma quel ragazzino, quel giullare che gioca con le coscienze degli emarginati, deformandole, non è che il Golem nelle mani di un Dio ancor più folle, che piomba dall’alto sotto forma di un pacco.

 

E come nella migliore tradizione antica del teatro, il divino che scende a sorpresa con un marchingegno,  il manovratore occulto, il Deus Ex Machina, irrompe sulla scena in un modo che è casuale solo in apparenza, per portare luce nell’ombra e risolvere ciò che all’uomo pare irrisolvibile. Darà chiarezza, senso e significato simbolico ad ogni oggetto manifesto, che possa essere un fiore, uno specchio, un coltello, uno scrigno.

 

Full ‘e fools vuole mettere in evidenza l’effimera corsa contro il tempo, verso gli obiettivi fasulli che la società ci impone sin da piccoli, costringendoci a perseguire l’inafferrabile.

E proprio durante questa folle corsa può capitare di imbattersi in un’ anima raminga, senza però avvertire la sua presenza, un uomo o una donna condannati all’ombra proprio dal nostro comune egoismo, come scarti di una società che si mostra respingente verso i più deboli e bisognosi e che sempre più spesso raggiungono di diritto lo status di uomini invisibili.                              

 

L’incontro dell’umano nel teatro del mondo, avviene in questo caso specifico nel mondo del teatro e quella sottile linea di confine, la barriera posta dalla società e da noi stessi facenti parte della stessa, si riduce a golfo mistico, a quello spazio fisico tra platea e palcoscenico in un gioco tra le parti dove la riflessione fa emergere il dramma della condizione umana al di là della classi e delle etichette.

 

La compagnia Crown Theater porta in scena un progetto corale, che dà vita ad una regia collettiva, cui prendono parte tutti i suoi membri.

 

Lo spettacolo andrà in scena nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, ore 21:30 per il Napoli Teatro Festival 2018.

 

CAST:

Rossella Amato

Gianluca d'Agostino

Marcella Granito

Paolo Romano

e il piccolo Gabriele Carlo D'Aquino.

 

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SPETTACOLI - Napoli Teatro Festival, "Full 'e Fools" rimandato a sabato 16 giugno

di Napoli Magazine

15/06/2024 - 14:42

Lo spettacolo in programma ieri  14 giugno presso il Cortile delle Carrozze nell'ambito del Napoli Teatro Festival, dal titolo "Full 'e fools", è stato spostato a sabato 16 giugno, causa maltempo. 

 

In scena sabato 16 giugno a Napoli, presso il Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2018, la compagnia Crown Theater con Full ‘e Fools.

 

Lo spettacolo scritto da Paolo Romano, vuole essere un’ode agli emarginati, un omaggio alla follia, con riferimenti non troppo dichiarati, ma nemmeno troppo celati ai grandi personaggi della tradizione shakespeariana. Un viaggio che indaga l’animo umano e le sue fragilità attraverso le confessioni del “full” di protagonisti.

 

Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce - Platone

 

Ci sono due modi di diffondere la luce: essere candela, oppure lo specchio che la riflette - Edith Newbold Jones Wharton

 

Sulla casa il tetto, sul tetto il gallo, sul campanile la campana, sul cappello il campanello - Paolo Romano

 

In un fazzoletto di terra, sotto un ponte stradale, tra rifiuti e letti di cartone, una Regina Clochard, una Regina Vagabonda, un Re Homeless, un Re Barbone ed infine un Piccolo Re Folle si ritrovano in un’accoppiata vincente: il Full dei Fools.

 

5 emarginati, che nelle loro peculiarità e nei loro differenti percorsi di vita, incarnano ciascuno quella tragedia che riverbera nei personaggi che animano l’universo del Bardo, senza mai, però, palesarlo nel corso della messa in scena. Tutti i pensieri che tormentano l’animo umano prendono ora forma, suono, vita, dando voce come in una possessione, a reminiscenze dello spirito di  Lady Macbeth, di Lavinia, di Re Lear e di Riccardo III, per una confessione catartico-drammatica.

 

Una partita a carte, paventata ma mai giocata, diviene l’effetto scatenante di questa purificazione liberatoria, il pretesto per attivare nei personaggi dinamiche di psicologia introspettiva in una terapia di gruppo, dove i quattro reietti confessano un vissuto carico di grandi tragedie, un flusso di coscienza che emerge in modo improvviso ed eruttivo.

 

I 4 personaggi, così come quattro carte francesi, che sul tavolo da gioco rivelano il loro valore, si alternano nella confessione, completamente ignari del fatto di essere manovrati dal mazziere, contaminati da una pazzia rivelatrice per mano di un Discolo, o  Puck che fa da jolly nel mazzo.

Ma quel ragazzino, quel giullare che gioca con le coscienze degli emarginati, deformandole, non è che il Golem nelle mani di un Dio ancor più folle, che piomba dall’alto sotto forma di un pacco.

 

E come nella migliore tradizione antica del teatro, il divino che scende a sorpresa con un marchingegno,  il manovratore occulto, il Deus Ex Machina, irrompe sulla scena in un modo che è casuale solo in apparenza, per portare luce nell’ombra e risolvere ciò che all’uomo pare irrisolvibile. Darà chiarezza, senso e significato simbolico ad ogni oggetto manifesto, che possa essere un fiore, uno specchio, un coltello, uno scrigno.

 

Full ‘e fools vuole mettere in evidenza l’effimera corsa contro il tempo, verso gli obiettivi fasulli che la società ci impone sin da piccoli, costringendoci a perseguire l’inafferrabile.

E proprio durante questa folle corsa può capitare di imbattersi in un’ anima raminga, senza però avvertire la sua presenza, un uomo o una donna condannati all’ombra proprio dal nostro comune egoismo, come scarti di una società che si mostra respingente verso i più deboli e bisognosi e che sempre più spesso raggiungono di diritto lo status di uomini invisibili.                              

 

L’incontro dell’umano nel teatro del mondo, avviene in questo caso specifico nel mondo del teatro e quella sottile linea di confine, la barriera posta dalla società e da noi stessi facenti parte della stessa, si riduce a golfo mistico, a quello spazio fisico tra platea e palcoscenico in un gioco tra le parti dove la riflessione fa emergere il dramma della condizione umana al di là della classi e delle etichette.

 

La compagnia Crown Theater porta in scena un progetto corale, che dà vita ad una regia collettiva, cui prendono parte tutti i suoi membri.

 

Lo spettacolo andrà in scena nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, ore 21:30 per il Napoli Teatro Festival 2018.

 

CAST:

Rossella Amato

Gianluca d'Agostino

Marcella Granito

Paolo Romano

e il piccolo Gabriele Carlo D'Aquino.