Cultura & Gossip
SPETTACOLI - Teatro Deconfiscato, I edizione il teatro nei beni confiscati alle mafie
30.08.2016 12:27 di Napoli Magazine

Teatro Deconfiscato

 

(il teatro nei beni confiscati alle mafie)

 

Ex-Tenuta Magliulo | via Capri/Ponza - Afragola (Napoli)

 

8 | 15 | 22 Settembre 2016

 

ideazione - direzione artistica | Giovanni Meola

 

Dall’8 al 22 settembre all’ex-Tenuta Magliulo (bene confiscato alla camorra sito nel territorio comunale di Afragola, a due passi dall’area commerciale comprendente, tra gli altri, Ikea e Leroy Merlin) prende il via Teatro Deconfiscato (il teatro nei beni confiscati alle mafie), rassegna di teatro civile ideata dal drammaturgo e regista Giovanni Meola, che ne firma anche la direzione artistica.

 

La rassegna, ad ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria, presenta tre spettacoli di interesse nazionale i cui temi e storie vengono abbinati ad un luogo il cui riutilizzo a fini sociali e culturali deve essere uno degli scopi principali delle amministrazioni pubbliche: l’elevato tasso simbolico di immobili teatro di violenza, sopraffazione e morte può concorrere all’accrescimento della conoscenza, della consapevolezza e della memoria collettiva, dotando la comunità di un sentimento di riappropriazione del proprio territorio e della propria storia.

 

Gli spettacoli di questa I edizione sono tre monologhi che vantano diversi anni di vita scenica, numerosi premi nazionali, sponsorizzazioni e collaborazioni di elevato e riconosciuto spessore e raccontano storie legate alle tre maggiori mafie del paese: una storia di camorra, una di ‘ndragheta, una di mafia.

 

L’originalità del format risiede proprio nel mettere assieme, per la prima volta in Italia, spettacoli provenienti da autori e drammaturghi attenti al racconto dei propri territori e delle loro enormi problematiche, malate e cancerogene, che si sintetizzano, fin troppo spesso, purtroppo, nel racconto di storie legate a mafie e sopraffazioni varie.

 

Parlare del male e rappresentarlo non è certo esaltarlo quanto piuttosto esortare il pubblico a riconoscerlo in tutte le sue sfumature e a interrogarsi su cosa e come fare per contrastarlo sempre di più e meglio.

 

Metà della sua nutrita produzione è in italiano, l’altra metà in napoletano e questo ha significato, da moltissimi anni, per Giovanni Meola, una grande attenzione a questi temi, cosa che è appunto alla base dell’ideazione di questo format.

 

Risale addirittura al 1999 la messa in scena del primo spettacolo post-eduardiano con protagonista un personaggio borderline: si tratta de ‘Lo Sgarro’, scritto e diretto da Meola, spettacolo che superò le 100 repliche in tre stagioni di allestimento e che fu tra quelli ospitati nell’edizione del 2000 di Benevento Città Spettacolo allora diretta da Maurizio Costanzo con la collaborazione di Ruggero Cappuccio.

 

Da allora l’autore e regista non si è più fermato, come dimostrano altri sei spettacoli e vari progetti (come il contenitore ‘Teatro & Legalità’ che ha avuto vita decennale) anticipando di fatto una tendenza che poi esploderà, diventando forse una moda, in seguito all’uscita, nel 2006, del popolarissimo libro ‘Gomorra’.

 

L’attività di Meola e di Virus Teatrali, nel corso dell’ultimo quindicennio abbondante dunque, ha rappresentato un’opera pionieristica in grado di generare una serie di progetti di cui Teatro Deconfiscato è solo l’ultimo in ordine di tempo.

 

Lo stesso ‘L’Infame’, che viene presentato in apertura di programma, per una precisa scelta programmatica, è spettacolo che ha debuttato nel lontano 2002-2003.

 

“Teatro Deconfiscato”

 

programma completo I edizione

 

8 Settembre – Virus Teatrali

 

“L’INFAME”

 

di - regia | Giovanni Meola

 

con | Luigi Credendino

 

Un camorrista minore, un criminale di piccolo calibro, passa da un clan all’altro e poi si pente, convinto di poter continuare a ‘fumare’. Ma, purtroppo per lui, nessun magistrato può concedergli questo, diventando il suo pusher.

 

Mazza ‘e scopa, pentito sui generis, rivela un mondo in cui tutti hanno un contranomme più o meno eccentrico, più o meno minaccioso, più o meno ridicolo e si rivela come un illuso incapace di affrontare la dura realtà delle sue scelte di vita.

 

www.virusproduzioni.it

 

15 settembre – Compagnia Ragli

 

“PANENOSTRO”

 

di - regia | Rosario Mastrota

 

con | Andrea Cappadona

 

Giuseppe fa il pane e ama impastare i suoi ‘figli’ di acqua e farina. Vive la sua missione di fornaio ingenuamente e quest’umiltà, palesata nel sottomettersi all’imposizione malavitosa, lo rende ignaro finanziatore della ‘ndrangheta radicata al nord, dove lui lavora. Ma quando intimidazione ed estorsione attaccano i suoi sentimenti, l’impulsiva reazione avrà effetti letali.

 

www.compagniaragli.com

 

22 Settembre – Consorzio Teatri di Bari

 

“U PARRINU”

 

di – regia – con | Christian Di Domenico

 

Di Domenico ha conosciuto personalmente padre Puglisi perché questi celebrò le nozze dei suoi genitori e ne divenne amico e guida spirituale negli anni successivi.

 

Alternando sprazzi di autobiografia a sprazzi della sua tragica uccisione ad opera del boss del quartiere Brancaccio, a Palermo, l’autore traccia la non ordinaria storia del primo prete ucciso dalla mafia.

www.christiandidomenico.wordpress.com

 

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SPETTACOLI - Teatro Deconfiscato, I edizione il teatro nei beni confiscati alle mafie

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30/08/2024 - 12:27

Teatro Deconfiscato

 

(il teatro nei beni confiscati alle mafie)

 

Ex-Tenuta Magliulo | via Capri/Ponza - Afragola (Napoli)

 

8 | 15 | 22 Settembre 2016

 

ideazione - direzione artistica | Giovanni Meola

 

Dall’8 al 22 settembre all’ex-Tenuta Magliulo (bene confiscato alla camorra sito nel territorio comunale di Afragola, a due passi dall’area commerciale comprendente, tra gli altri, Ikea e Leroy Merlin) prende il via Teatro Deconfiscato (il teatro nei beni confiscati alle mafie), rassegna di teatro civile ideata dal drammaturgo e regista Giovanni Meola, che ne firma anche la direzione artistica.

 

La rassegna, ad ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria, presenta tre spettacoli di interesse nazionale i cui temi e storie vengono abbinati ad un luogo il cui riutilizzo a fini sociali e culturali deve essere uno degli scopi principali delle amministrazioni pubbliche: l’elevato tasso simbolico di immobili teatro di violenza, sopraffazione e morte può concorrere all’accrescimento della conoscenza, della consapevolezza e della memoria collettiva, dotando la comunità di un sentimento di riappropriazione del proprio territorio e della propria storia.

 

Gli spettacoli di questa I edizione sono tre monologhi che vantano diversi anni di vita scenica, numerosi premi nazionali, sponsorizzazioni e collaborazioni di elevato e riconosciuto spessore e raccontano storie legate alle tre maggiori mafie del paese: una storia di camorra, una di ‘ndragheta, una di mafia.

 

L’originalità del format risiede proprio nel mettere assieme, per la prima volta in Italia, spettacoli provenienti da autori e drammaturghi attenti al racconto dei propri territori e delle loro enormi problematiche, malate e cancerogene, che si sintetizzano, fin troppo spesso, purtroppo, nel racconto di storie legate a mafie e sopraffazioni varie.

 

Parlare del male e rappresentarlo non è certo esaltarlo quanto piuttosto esortare il pubblico a riconoscerlo in tutte le sue sfumature e a interrogarsi su cosa e come fare per contrastarlo sempre di più e meglio.

 

Metà della sua nutrita produzione è in italiano, l’altra metà in napoletano e questo ha significato, da moltissimi anni, per Giovanni Meola, una grande attenzione a questi temi, cosa che è appunto alla base dell’ideazione di questo format.

 

Risale addirittura al 1999 la messa in scena del primo spettacolo post-eduardiano con protagonista un personaggio borderline: si tratta de ‘Lo Sgarro’, scritto e diretto da Meola, spettacolo che superò le 100 repliche in tre stagioni di allestimento e che fu tra quelli ospitati nell’edizione del 2000 di Benevento Città Spettacolo allora diretta da Maurizio Costanzo con la collaborazione di Ruggero Cappuccio.

 

Da allora l’autore e regista non si è più fermato, come dimostrano altri sei spettacoli e vari progetti (come il contenitore ‘Teatro & Legalità’ che ha avuto vita decennale) anticipando di fatto una tendenza che poi esploderà, diventando forse una moda, in seguito all’uscita, nel 2006, del popolarissimo libro ‘Gomorra’.

 

L’attività di Meola e di Virus Teatrali, nel corso dell’ultimo quindicennio abbondante dunque, ha rappresentato un’opera pionieristica in grado di generare una serie di progetti di cui Teatro Deconfiscato è solo l’ultimo in ordine di tempo.

 

Lo stesso ‘L’Infame’, che viene presentato in apertura di programma, per una precisa scelta programmatica, è spettacolo che ha debuttato nel lontano 2002-2003.

 

“Teatro Deconfiscato”

 

programma completo I edizione

 

8 Settembre – Virus Teatrali

 

“L’INFAME”

 

di - regia | Giovanni Meola

 

con | Luigi Credendino

 

Un camorrista minore, un criminale di piccolo calibro, passa da un clan all’altro e poi si pente, convinto di poter continuare a ‘fumare’. Ma, purtroppo per lui, nessun magistrato può concedergli questo, diventando il suo pusher.

 

Mazza ‘e scopa, pentito sui generis, rivela un mondo in cui tutti hanno un contranomme più o meno eccentrico, più o meno minaccioso, più o meno ridicolo e si rivela come un illuso incapace di affrontare la dura realtà delle sue scelte di vita.

 

www.virusproduzioni.it

 

15 settembre – Compagnia Ragli

 

“PANENOSTRO”

 

di - regia | Rosario Mastrota

 

con | Andrea Cappadona

 

Giuseppe fa il pane e ama impastare i suoi ‘figli’ di acqua e farina. Vive la sua missione di fornaio ingenuamente e quest’umiltà, palesata nel sottomettersi all’imposizione malavitosa, lo rende ignaro finanziatore della ‘ndrangheta radicata al nord, dove lui lavora. Ma quando intimidazione ed estorsione attaccano i suoi sentimenti, l’impulsiva reazione avrà effetti letali.

 

www.compagniaragli.com

 

22 Settembre – Consorzio Teatri di Bari

 

“U PARRINU”

 

di – regia – con | Christian Di Domenico

 

Di Domenico ha conosciuto personalmente padre Puglisi perché questi celebrò le nozze dei suoi genitori e ne divenne amico e guida spirituale negli anni successivi.

 

Alternando sprazzi di autobiografia a sprazzi della sua tragica uccisione ad opera del boss del quartiere Brancaccio, a Palermo, l’autore traccia la non ordinaria storia del primo prete ucciso dalla mafia.

www.christiandidomenico.wordpress.com