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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello: "Caro Mancio, nun to negà!"
22.01.2016 22:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - Tutto da ridere, o se volete da piangere, dipende dal punto di vista, fate voi. In pratica, dopo un paio di giorni di grandi battaglie dialettiche su di un fronte e sull’altro, l’inqualificabile storiella messa in piedi da Mancini si è conclusa a… tarallucci e vino. Ma non è così, non si può liquidare in quattro e quattr'otto ciò che è successo attraverso la telenovela televisiva allestita dal tecnico interista travestito da piangente scolaretto, con la lacrimuccia tv sul viso: “signora maestra il cattivo è Pierino la peste…”, cioè il ruspante Sarri carica di rabbia, guarda un po’ proprio come avvenne un po’ di anni fa a Mancio che apostrofò un giornalista della Gazzetta dello Sport “Frocio di m…”. Il particolare, non indifferente, lo ha svelato proprio la rosea, nel momento in cui c’è stato perfino chi ha titolato a grandi caratteri “noi siamo tutti Mancini”, per poi scusarsi pubblicamente per la straordinaria gaffe. Il Mancio ha invece cercato di salvare il salvabile, senza riuscirci però. Smascherato dal maggiore quotidiano sportivo europeo e probabilmente tale anche a livello mondiale malgrado la crisi del settore, il tecnico marchigiano è stato definito “ipocrita”: preso dall’ira ed anche dalla sua presunzione ed arroganza, aveva forse dimenticato il suo passato e qualche altra sua malefatta più o meno dello stesso stile. Ma la domanda è spontanea. Perché ha fatto esplodere un polverone simile calpestando un autentico campo minato? Probabilmente per due motivi, uno dei quali può essere quello di aver voluto distogliere le critiche che gli sono state rivolte giacchè ha perduto il primo posto, non ha dato un gioco all’Inter, ha cambiato formazioni continuamente, ha fatto spendere un centinaio di milioni alla Beneamata ed ha perfino chiesto altri calciatori a gennaio. Ma c’è un’ipotesi che conferma una teoria di Andreotti: “a volte pensando a male non si sbaglia”, e cioè vuoi vedere che il mister nerazzurro ha provocato un patatrak al fine di destabilizzare l’ambiente azzurro?, infelicemente sostenuto d’altronde da quasi tutti i media nazionali, il Mancio naturalmente. Due più due fanno quattro e sul fronte napoletano sembra ovvia una considerazione, Mancini ha distolto le attenzioni critiche dirette su di lui, sollevando un falso polverone sull’ambiente azzurro che sta vivendo una favolosa straordinaria avventura, proiettata verso lo scudetto, cosa che al di là del Garigliano – evidentemente - non fa piacere a nessuno. Rientrato nel giro grazie a Thoir, per il tecnico interista si è scomodato perfino Moratti, probabilmente ingannato in maniera inconsapevole: “Mancini ha dato una prova di civiltà e di coraggio…”, vero, e nel dire cavolate ce ne vuole tanto tanto di coraggio da parte dell’allenatore della Beneamata per tirare fuori quello che ha aggiunto: “vorrei più rispetto….”. Mettiamola così, ha tentato e gli è andata male. E l’Inter cosa fa, mentre il Napoli con un po’ di ironia …spera che il Mancio accetti finalmente le scuse di Sarri. Secondo logica il club a strisce nerazzurre sarà fortemente imbarazzato, qualcuno al suo interno prospetta un’ipotesi, quella di chiedere al trainer un risarcimento per i danni procurati agli sponsor del club meneghino e all’immagine della società. Il Mancio a sua volta sta cercando adesso di girare pagina in tutta fretta: ha dichiarato che bisogna pensare solo al campo, un tentativo per far accantonare il patatrak che ha scatenato, ma quello che ha fatto, e l’ha fatto eccome. Caro Mancio, … ‘Nun to’ negà…”.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

22/01/2024 - 22:44

NAPOLI - Tutto da ridere, o se volete da piangere, dipende dal punto di vista, fate voi. In pratica, dopo un paio di giorni di grandi battaglie dialettiche su di un fronte e sull’altro, l’inqualificabile storiella messa in piedi da Mancini si è conclusa a… tarallucci e vino. Ma non è così, non si può liquidare in quattro e quattr'otto ciò che è successo attraverso la telenovela televisiva allestita dal tecnico interista travestito da piangente scolaretto, con la lacrimuccia tv sul viso: “signora maestra il cattivo è Pierino la peste…”, cioè il ruspante Sarri carica di rabbia, guarda un po’ proprio come avvenne un po’ di anni fa a Mancio che apostrofò un giornalista della Gazzetta dello Sport “Frocio di m…”. Il particolare, non indifferente, lo ha svelato proprio la rosea, nel momento in cui c’è stato perfino chi ha titolato a grandi caratteri “noi siamo tutti Mancini”, per poi scusarsi pubblicamente per la straordinaria gaffe. Il Mancio ha invece cercato di salvare il salvabile, senza riuscirci però. Smascherato dal maggiore quotidiano sportivo europeo e probabilmente tale anche a livello mondiale malgrado la crisi del settore, il tecnico marchigiano è stato definito “ipocrita”: preso dall’ira ed anche dalla sua presunzione ed arroganza, aveva forse dimenticato il suo passato e qualche altra sua malefatta più o meno dello stesso stile. Ma la domanda è spontanea. Perché ha fatto esplodere un polverone simile calpestando un autentico campo minato? Probabilmente per due motivi, uno dei quali può essere quello di aver voluto distogliere le critiche che gli sono state rivolte giacchè ha perduto il primo posto, non ha dato un gioco all’Inter, ha cambiato formazioni continuamente, ha fatto spendere un centinaio di milioni alla Beneamata ed ha perfino chiesto altri calciatori a gennaio. Ma c’è un’ipotesi che conferma una teoria di Andreotti: “a volte pensando a male non si sbaglia”, e cioè vuoi vedere che il mister nerazzurro ha provocato un patatrak al fine di destabilizzare l’ambiente azzurro?, infelicemente sostenuto d’altronde da quasi tutti i media nazionali, il Mancio naturalmente. Due più due fanno quattro e sul fronte napoletano sembra ovvia una considerazione, Mancini ha distolto le attenzioni critiche dirette su di lui, sollevando un falso polverone sull’ambiente azzurro che sta vivendo una favolosa straordinaria avventura, proiettata verso lo scudetto, cosa che al di là del Garigliano – evidentemente - non fa piacere a nessuno. Rientrato nel giro grazie a Thoir, per il tecnico interista si è scomodato perfino Moratti, probabilmente ingannato in maniera inconsapevole: “Mancini ha dato una prova di civiltà e di coraggio…”, vero, e nel dire cavolate ce ne vuole tanto tanto di coraggio da parte dell’allenatore della Beneamata per tirare fuori quello che ha aggiunto: “vorrei più rispetto….”. Mettiamola così, ha tentato e gli è andata male. E l’Inter cosa fa, mentre il Napoli con un po’ di ironia …spera che il Mancio accetti finalmente le scuse di Sarri. Secondo logica il club a strisce nerazzurre sarà fortemente imbarazzato, qualcuno al suo interno prospetta un’ipotesi, quella di chiedere al trainer un risarcimento per i danni procurati agli sponsor del club meneghino e all’immagine della società. Il Mancio a sua volta sta cercando adesso di girare pagina in tutta fretta: ha dichiarato che bisogna pensare solo al campo, un tentativo per far accantonare il patatrak che ha scatenato, ma quello che ha fatto, e l’ha fatto eccome. Caro Mancio, … ‘Nun to’ negà…”.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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