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G-FACTOR - Lucariello: "Higuain, un vero argentino non gioca a Torino!"
17.07.2016 12:13 di Napoli Magazine

NAPOLI - "Un vero argentino non gioca a Torino", una rima che riempiva d'entusiasmo la Torcida Azzurra, ora infuriata e di umore nerissimo. Delusione, rammarico, rabbia e amarezza profonda i denominatori che alimentano i nuovi sentimenti e le nuove sensazioni della gente napoletana: il Pipita Higuain giù dagli altari, dopo lo sgomento iniziale, uno shock provocato dalla notizia bomba, la sua volontà di trasferirsi nella squadra di Allegri, in virtù della clausola rescissoria. Nel giro dei tifosi più accesi ma anche da parte dei più moderati l’attaccante argentino bollato a fuoco, eterno l’anatema: “Higuain traditore”, traditore per aver indicato la Juve quale sua prossima squadra, già contattata da un po’ di tempo in tutta segretezza e con cui è stata concordata l’operazione. Un colpo al cuore, un fendente mortale inferto ai tifosi dal nuovo idolo adottato attraverso i gol e i cori allo stadio diretti e intonati personalmente dal bomber che con le braccia regolava il canto coinvolgendo l’intera tifoseria, scatenata nell’osannare l’argentino. All’inferno il Pipita appena qualche tempo fa accostato al più grande di tutti, Diego Maradona: ora come ora il popolo azzurro si è pentito amaramente di aver condotto Gonzalo lassù dove il Pibe de oro risiede, inarrivabile eroe della squadra del cuore. Profonda la ferita inferta dal Pipita ai napoletani che ricordano ancora il gran rifiuto di Maradona all’avvocato Agnelli, ma anche il no grazie di Diego a Berlusconi e Arrigo Sacchi che avrebbero fatto carte false e che gli offrirono una fortuna per portarlo in rossonero: “Dopo aver giocato con il Napoli non posso giocare in nessun’altra squadra in Italia!”. Il “No” alla Juve lo urlano oggi i tifosi azzurri che hanno tirato in ballo anche il presidente De Laurentiis, a dir poco imbarazzato per la piega assunta dalla situazione: se da Torino gli portano i 94 milioni e 700mila euro, non potrà impedire al Pipita di indossare la maglia bianconera nella prossima stagione. Purtroppo nei suoi contratti di ben 120 pagine e che contemplano di tutto e di più, non c’è nessuna clausola sottoscritta per evitare un affronto del genere, giacchè tale è considerato il trasferimento di Higuain alla Juve. Una beffa atroce, al di là del tradimento, mentre scorrono le immagini con le significative scritte stampate sulle magliette in vendita sulle bancarelle del San Paolo, tre anni fa all’arrivo del Pipita in azzurro: “Un vero argentino non gioca a Torino…”.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Lucariello: "Higuain, un vero argentino non gioca a Torino!"

di Napoli Magazine

17/07/2024 - 12:13

NAPOLI - "Un vero argentino non gioca a Torino", una rima che riempiva d'entusiasmo la Torcida Azzurra, ora infuriata e di umore nerissimo. Delusione, rammarico, rabbia e amarezza profonda i denominatori che alimentano i nuovi sentimenti e le nuove sensazioni della gente napoletana: il Pipita Higuain giù dagli altari, dopo lo sgomento iniziale, uno shock provocato dalla notizia bomba, la sua volontà di trasferirsi nella squadra di Allegri, in virtù della clausola rescissoria. Nel giro dei tifosi più accesi ma anche da parte dei più moderati l’attaccante argentino bollato a fuoco, eterno l’anatema: “Higuain traditore”, traditore per aver indicato la Juve quale sua prossima squadra, già contattata da un po’ di tempo in tutta segretezza e con cui è stata concordata l’operazione. Un colpo al cuore, un fendente mortale inferto ai tifosi dal nuovo idolo adottato attraverso i gol e i cori allo stadio diretti e intonati personalmente dal bomber che con le braccia regolava il canto coinvolgendo l’intera tifoseria, scatenata nell’osannare l’argentino. All’inferno il Pipita appena qualche tempo fa accostato al più grande di tutti, Diego Maradona: ora come ora il popolo azzurro si è pentito amaramente di aver condotto Gonzalo lassù dove il Pibe de oro risiede, inarrivabile eroe della squadra del cuore. Profonda la ferita inferta dal Pipita ai napoletani che ricordano ancora il gran rifiuto di Maradona all’avvocato Agnelli, ma anche il no grazie di Diego a Berlusconi e Arrigo Sacchi che avrebbero fatto carte false e che gli offrirono una fortuna per portarlo in rossonero: “Dopo aver giocato con il Napoli non posso giocare in nessun’altra squadra in Italia!”. Il “No” alla Juve lo urlano oggi i tifosi azzurri che hanno tirato in ballo anche il presidente De Laurentiis, a dir poco imbarazzato per la piega assunta dalla situazione: se da Torino gli portano i 94 milioni e 700mila euro, non potrà impedire al Pipita di indossare la maglia bianconera nella prossima stagione. Purtroppo nei suoi contratti di ben 120 pagine e che contemplano di tutto e di più, non c’è nessuna clausola sottoscritta per evitare un affronto del genere, giacchè tale è considerato il trasferimento di Higuain alla Juve. Una beffa atroce, al di là del tradimento, mentre scorrono le immagini con le significative scritte stampate sulle magliette in vendita sulle bancarelle del San Paolo, tre anni fa all’arrivo del Pipita in azzurro: “Un vero argentino non gioca a Torino…”.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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