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G-FACTOR - Lucariello: "Napoli, Higuain e Koulibaly non si toccano"
20.05.2016 13:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - Non si toccano, Higuain e Koulibaly hanno la maglia azzurra sulla pelle: la pensano così i tifosi della squadra del cuore. Vogliono che il patron del club di Castelvolturno costruisca, perfezioni e completi intorno a loro due l’organico per dare battaglia alla Juve nella prossima stagione quando si dovrà fare bella figura anche in Europa, superando il girone iniziale di Champions come mai è accaduto finora. Il Pipita e il difensore francese sono i due calciatori che fanno gola ai maggiori club continentali tra i quali ce ne sono alcuni disponibili a spendere una fortuna. Su Koulibaly – autentica rivelazione della stagione passata in archivio – il Napoli si è già espresso, il centrale del settore arretrato non si muoverà da Castel Voltuno e quindi dal San Paolo, ma la Torcida napoletana continua a vivere con il col fiato in gola, per il timore che una superofferta possa tentare il presidente De Laurentiis a cederlo anche a discapito di una continuità tecnica, utile e necessaria per consolidare la struttura difensiva. Sarri difatti punterà a migliorare i relativi quozienti, anche lui convinto che lo scudetto finisce per vincerlo soprattutto la squadra che incassa il minor numero di gol. Già, lo scudetto, ma non solo lo scudetto che bisogna strappare dalle maglie della Vecchia Signora, a qualsiasi costo. C’è pure la Champions, dicevamo. C’è difatti una grandissima attenzione sul calciomercato e sulle mosse del patron che al vertice del club azzurro conduce in prima persona, seppur con una parziale esperienza, le operazioni per elevare il livello tecnico del gruppo. E’ arrivato Tonelli, e arriverà Lapadula, ma non bastano: servono calciatore di portata internazionale, intervenendo a centrocampo e sulle fasce laterali. E scusate se è poco, c’è sempre l’incognita del Pipita. Bisogna mettere bene in testa un po’ a tutti un concetto basilare: per vincere o comunque per essere lì in prima fila, i calciatori importanti non si vendono e vanno sempre riconfermati, rinforzando i ranghi intorno a loro. Non saranno gli eventuali 94 milioni della clausola rescissoria a far cucire sulle camisete azzurre il terzo triangolino tricolore. Anche perché la squadra c’è, è già forte e deve diventare ancora più forte, senza però intaccare le parti che funzionano a meraviglia, cioè l’attacco, in pratica il Pipita non si tocca. E il bilancio non ne soffrirà, visto che sul club sta arrivando una cascata d’oro dall’Uefa e attraverso i diritti tv, nonché dai bonus da incamerare per il piazzamento sulla poltrona d’onore. Quindi, per favore, non ne facciamo squisitamente una questione di soldi: per fortuna ce ne sono e ce ne saranno tanti che non ci sarà bisogno di sostenere che la Juve vince perché gode di un fatturato maggiore, principio valido e da considerare fino ad un certo punto e che non deve precostituire un alibi perenne. Tanto per ricordare che lo scorso gennaio con qualche operazione di maggiore spessore rispetto a quelle che hanno portato nel gruppo azzurro Grassi e Regini, chissà: il Napoli avrebbe avuto qualche chance in più nell’impari lotta per lo scudetto. Sotto questo aspetto massima attenzione anche per il prossimo rendez-vous tra il patron e mister Sarri: il tosco-napoletano – si spera - non farà come qualche suo predecessore che per qualche contratto di maggiore sostanza chiuse gli occhi sul calciomercato. Vero?

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Lucariello: "Napoli, Higuain e Koulibaly non si toccano"

di Napoli Magazine

20/05/2024 - 13:35

NAPOLI - Non si toccano, Higuain e Koulibaly hanno la maglia azzurra sulla pelle: la pensano così i tifosi della squadra del cuore. Vogliono che il patron del club di Castelvolturno costruisca, perfezioni e completi intorno a loro due l’organico per dare battaglia alla Juve nella prossima stagione quando si dovrà fare bella figura anche in Europa, superando il girone iniziale di Champions come mai è accaduto finora. Il Pipita e il difensore francese sono i due calciatori che fanno gola ai maggiori club continentali tra i quali ce ne sono alcuni disponibili a spendere una fortuna. Su Koulibaly – autentica rivelazione della stagione passata in archivio – il Napoli si è già espresso, il centrale del settore arretrato non si muoverà da Castel Voltuno e quindi dal San Paolo, ma la Torcida napoletana continua a vivere con il col fiato in gola, per il timore che una superofferta possa tentare il presidente De Laurentiis a cederlo anche a discapito di una continuità tecnica, utile e necessaria per consolidare la struttura difensiva. Sarri difatti punterà a migliorare i relativi quozienti, anche lui convinto che lo scudetto finisce per vincerlo soprattutto la squadra che incassa il minor numero di gol. Già, lo scudetto, ma non solo lo scudetto che bisogna strappare dalle maglie della Vecchia Signora, a qualsiasi costo. C’è pure la Champions, dicevamo. C’è difatti una grandissima attenzione sul calciomercato e sulle mosse del patron che al vertice del club azzurro conduce in prima persona, seppur con una parziale esperienza, le operazioni per elevare il livello tecnico del gruppo. E’ arrivato Tonelli, e arriverà Lapadula, ma non bastano: servono calciatore di portata internazionale, intervenendo a centrocampo e sulle fasce laterali. E scusate se è poco, c’è sempre l’incognita del Pipita. Bisogna mettere bene in testa un po’ a tutti un concetto basilare: per vincere o comunque per essere lì in prima fila, i calciatori importanti non si vendono e vanno sempre riconfermati, rinforzando i ranghi intorno a loro. Non saranno gli eventuali 94 milioni della clausola rescissoria a far cucire sulle camisete azzurre il terzo triangolino tricolore. Anche perché la squadra c’è, è già forte e deve diventare ancora più forte, senza però intaccare le parti che funzionano a meraviglia, cioè l’attacco, in pratica il Pipita non si tocca. E il bilancio non ne soffrirà, visto che sul club sta arrivando una cascata d’oro dall’Uefa e attraverso i diritti tv, nonché dai bonus da incamerare per il piazzamento sulla poltrona d’onore. Quindi, per favore, non ne facciamo squisitamente una questione di soldi: per fortuna ce ne sono e ce ne saranno tanti che non ci sarà bisogno di sostenere che la Juve vince perché gode di un fatturato maggiore, principio valido e da considerare fino ad un certo punto e che non deve precostituire un alibi perenne. Tanto per ricordare che lo scorso gennaio con qualche operazione di maggiore spessore rispetto a quelle che hanno portato nel gruppo azzurro Grassi e Regini, chissà: il Napoli avrebbe avuto qualche chance in più nell’impari lotta per lo scudetto. Sotto questo aspetto massima attenzione anche per il prossimo rendez-vous tra il patron e mister Sarri: il tosco-napoletano – si spera - non farà come qualche suo predecessore che per qualche contratto di maggiore sostanza chiuse gli occhi sul calciomercato. Vero?

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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