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G-FACTOR - Lucariello: "Napoli, nuovo ciclo, nuova rivoluzione"
22.05.2015 18:29 di Napoli Magazine

NAPOLI - Un’altra rivoluzione, due stagioni dopo si ricomincia daccapo con un nuovo ciclo e con un successivo progetto e altri cinque anni per ricostruire e rilanciare, si immagina. Una meteora Benitez. Soltanto di passaggio nella città in riva al Golfo dove invece doveva prendere per mano il Napoli per portarlo ancora più su in Italia e in Europa. La sua missione si è interrotta, forse addirittura nel ritiro precampionato di Dimaro, non appena si è reso conto che il progetto dal quale era stato catturato, non avrebbe avuto l’evoluzione programmata al momento della firma sotto al contratto. Rafa se ne va, lo aveva deciso da tempo e non ora solo perché adesso c’è il Real alle porte. Il suo rapporto con il patron si era d’altronde concluso già prima della finale di Doha e soltanto motivi di reciproca opportunità tra il tecnico spagnolo e De Laurentiis, hanno determinato quella che era diventata una vera e propria “tarantella” ormai alle ultimissime battute, con nuove proposte sugli stessi progetti e continui slittamenti sulle decisioni: un balletto tra le due parti che probabilmente ha anche inciso sul rendimento della squadra. In realtà si è trattato di un addio già scritto e maturato quando Rafa si è reso conto che l’organico a sua disposizione non sarebbe stato sufficientemente rinforzato sufficientemente nei ruoli chiave ancora scoperti, mentre il patron invece cantava in pubblico le parole di un sogno impossibile: “chiste è l’anno buono...”. E non è tutto naturalmente: gli aspetti reali e i dettagli particolari del divorzio che ha anticipato e bruciato i tempi della permanenza in azzurro del trainer spagnolo non si conoscono e sarà difficile che verranno raccontati in giro dagli stessi interessati. D’accordo, Rafa se ne va anche per la gioia delle vedovelle inconsolabili che non hanno gradito l’equidistanza nei rapporti, abituati diversamente a canali preferenziali nelle precedenti gestioni. Checchè se ne dica, un pò di calcio diverso nei momenti migliori del Napoli ce lo ha fatto vedere, determinando con il suo arrivo un bel passo in avanti del club a livello internazionale sotto il profilo dell’immagine. Forse neanche noi… ”giornalai”, così definiti da Mihajlovic irritato dalle indiscrezioni, eravamo pronti alla nuova dimensione. A questo punto siamo ai saluti, hasta la vista Rafa: il Napoli ricomincerà con una nuova rivoluzione, un nuovo ciclo e un nuovo allenatore, chissà se dello stesso spessore dello spagnolo. Sarà difficile, le vedovelle inconsolabili si meritano un buttero qualunque.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Lucariello: "Napoli, nuovo ciclo, nuova rivoluzione"

di Napoli Magazine

22/05/2024 - 18:29

NAPOLI - Un’altra rivoluzione, due stagioni dopo si ricomincia daccapo con un nuovo ciclo e con un successivo progetto e altri cinque anni per ricostruire e rilanciare, si immagina. Una meteora Benitez. Soltanto di passaggio nella città in riva al Golfo dove invece doveva prendere per mano il Napoli per portarlo ancora più su in Italia e in Europa. La sua missione si è interrotta, forse addirittura nel ritiro precampionato di Dimaro, non appena si è reso conto che il progetto dal quale era stato catturato, non avrebbe avuto l’evoluzione programmata al momento della firma sotto al contratto. Rafa se ne va, lo aveva deciso da tempo e non ora solo perché adesso c’è il Real alle porte. Il suo rapporto con il patron si era d’altronde concluso già prima della finale di Doha e soltanto motivi di reciproca opportunità tra il tecnico spagnolo e De Laurentiis, hanno determinato quella che era diventata una vera e propria “tarantella” ormai alle ultimissime battute, con nuove proposte sugli stessi progetti e continui slittamenti sulle decisioni: un balletto tra le due parti che probabilmente ha anche inciso sul rendimento della squadra. In realtà si è trattato di un addio già scritto e maturato quando Rafa si è reso conto che l’organico a sua disposizione non sarebbe stato sufficientemente rinforzato sufficientemente nei ruoli chiave ancora scoperti, mentre il patron invece cantava in pubblico le parole di un sogno impossibile: “chiste è l’anno buono...”. E non è tutto naturalmente: gli aspetti reali e i dettagli particolari del divorzio che ha anticipato e bruciato i tempi della permanenza in azzurro del trainer spagnolo non si conoscono e sarà difficile che verranno raccontati in giro dagli stessi interessati. D’accordo, Rafa se ne va anche per la gioia delle vedovelle inconsolabili che non hanno gradito l’equidistanza nei rapporti, abituati diversamente a canali preferenziali nelle precedenti gestioni. Checchè se ne dica, un pò di calcio diverso nei momenti migliori del Napoli ce lo ha fatto vedere, determinando con il suo arrivo un bel passo in avanti del club a livello internazionale sotto il profilo dell’immagine. Forse neanche noi… ”giornalai”, così definiti da Mihajlovic irritato dalle indiscrezioni, eravamo pronti alla nuova dimensione. A questo punto siamo ai saluti, hasta la vista Rafa: il Napoli ricomincerà con una nuova rivoluzione, un nuovo ciclo e un nuovo allenatore, chissà se dello stesso spessore dello spagnolo. Sarà difficile, le vedovelle inconsolabili si meritano un buttero qualunque.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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