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G-FACTOR - Lucariello su "NM": "ADL-Sarri, i segnali sono inequivocabili"
14.04.2018 22:50 di Napoli Magazine

NAPOLI - Non c'è molto da nascondere sul prossimo futuro. Don Aurelio e don Maurizio si erano gia' visti qualche tempo fa, nel giorno del compleanno del mister, con ADL che si recò in Toscana per sottoporgli il rinnovo del contratto e il nuovo progetto. Nulla di fatto. Da allora nessuna novità su entrambi i fronti. I due non hanno molto da dirsi. ADL lo ha detto chiaramente: "Se vuole, può firmare subito". Ma Sarri non sembra reattivo a cogliere quest'invito, altrimenti la firma pretesa l'avrebbe già messa. Sembrerebbe la fine di una storia iniziata tre anni fa quando Aurelio, con una mossa a sorpresa, pose il mister toscano al timone del Napoli per il dopo-Benitez. In realtà quella di oggi è una storia vissuta e vista in altre due edizioni, con Mazzarri prima e con Benitez poi. Due grandi amori di don Aurelio all'inizio, prima di trasformarsi nella stessa diatriba con quel finale che sembrerebbe prospettarsi adesso. Sarri ha l'alibi di ferro della ragion di stato: la squadra è in lotta per lo scudetto e non si può destabilizzare o distrarsi, boh! È invece anche una questione di soldi, certo, di rapporti e di progetti. Tra l'altro Sarri non ha gradito la mancata riconferma di Reina, uno degli uomini più importanti per lui. E chissà se in questa storia non abbiano influito i mancati arrivi a gennaio di Verdi e Politano, così come a De Laurentiis non è andata giù la scarsa utilizzazione dei giocatori in panchina, cosi come nell'inesistenza di varianti tecnico-tattiche. A Sarri tutto sommato le offerte non mancano mentre don Aurelio può avviare il "Totoallenatore" in qualsiasi momento per coprirsi le spalle e quelle del Napoli, in questo infinito tran-tran che ha il senso di un reciproco alibi prenditempo per arrivare a fine stagione. Sarri insomma sembra deciso a progettare un futuro lontano da Napoli, scudetto o no. Tutto ciò porta comunque a delle riflessioni: da Madrid al nostro calcio, il passo non è poi cosi lungo. Desta stupore l'intervento di don Aurelio, che si è schierato in toto con Andrea Agnelli che è il suo presidente nell'Eca, l'istituzione all'interno dell'Uefa dei maggiori club europei. Agnelli ha tra l'altro accusato Collina e su questo non ci piove. ADL avrebbe comunque fatto meglio a manifestare la necessità di garantire la massima regolarità sul fronte arbitrale interno, in questo arroventato finale di stagione: a pensar male si fa peccato ma tante volte ci azzecchi. Non è che, per un controverso senso di rivalsa, Madama ne possa beneficiare sul fronte interno a spese di altri club? Noi non lo possiamo mai credere. E voi?

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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G-FACTOR - Lucariello su "NM": "ADL-Sarri, i segnali sono inequivocabili"

di Napoli Magazine

14/04/2024 - 22:50

NAPOLI - Non c'è molto da nascondere sul prossimo futuro. Don Aurelio e don Maurizio si erano gia' visti qualche tempo fa, nel giorno del compleanno del mister, con ADL che si recò in Toscana per sottoporgli il rinnovo del contratto e il nuovo progetto. Nulla di fatto. Da allora nessuna novità su entrambi i fronti. I due non hanno molto da dirsi. ADL lo ha detto chiaramente: "Se vuole, può firmare subito". Ma Sarri non sembra reattivo a cogliere quest'invito, altrimenti la firma pretesa l'avrebbe già messa. Sembrerebbe la fine di una storia iniziata tre anni fa quando Aurelio, con una mossa a sorpresa, pose il mister toscano al timone del Napoli per il dopo-Benitez. In realtà quella di oggi è una storia vissuta e vista in altre due edizioni, con Mazzarri prima e con Benitez poi. Due grandi amori di don Aurelio all'inizio, prima di trasformarsi nella stessa diatriba con quel finale che sembrerebbe prospettarsi adesso. Sarri ha l'alibi di ferro della ragion di stato: la squadra è in lotta per lo scudetto e non si può destabilizzare o distrarsi, boh! È invece anche una questione di soldi, certo, di rapporti e di progetti. Tra l'altro Sarri non ha gradito la mancata riconferma di Reina, uno degli uomini più importanti per lui. E chissà se in questa storia non abbiano influito i mancati arrivi a gennaio di Verdi e Politano, così come a De Laurentiis non è andata giù la scarsa utilizzazione dei giocatori in panchina, cosi come nell'inesistenza di varianti tecnico-tattiche. A Sarri tutto sommato le offerte non mancano mentre don Aurelio può avviare il "Totoallenatore" in qualsiasi momento per coprirsi le spalle e quelle del Napoli, in questo infinito tran-tran che ha il senso di un reciproco alibi prenditempo per arrivare a fine stagione. Sarri insomma sembra deciso a progettare un futuro lontano da Napoli, scudetto o no. Tutto ciò porta comunque a delle riflessioni: da Madrid al nostro calcio, il passo non è poi cosi lungo. Desta stupore l'intervento di don Aurelio, che si è schierato in toto con Andrea Agnelli che è il suo presidente nell'Eca, l'istituzione all'interno dell'Uefa dei maggiori club europei. Agnelli ha tra l'altro accusato Collina e su questo non ci piove. ADL avrebbe comunque fatto meglio a manifestare la necessità di garantire la massima regolarità sul fronte arbitrale interno, in questo arroventato finale di stagione: a pensar male si fa peccato ma tante volte ci azzecchi. Non è che, per un controverso senso di rivalsa, Madama ne possa beneficiare sul fronte interno a spese di altri club? Noi non lo possiamo mai credere. E voi?

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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