NAPOLI - Apertissima e senza riserve la sfida, su in vetta dove il Napoli primeggia e dovrà continuare a farlo tenendo a bada Juve, Inter, Lazio e Roma. Già, la lotta per lo scudetto si riapre e ricatturerà le attenzioni dei tifosi, allontanandoli dalla tristissima sciagurata pagina dell'esclusione dell'Italia di Ventura dal mondiale in Russia. Diciamo la verità, a Napoli si è sofferto di più soltanto per quella che è apparsa una vera e propria discriminazione nei confronti del maggiore fantasista del campionato, Lorenzo Insigne. Ma lì nel Club Italia ne capivano comunque ben poco. Il Magnifico si porta dentro una ferita enorme, pur se ha cercato di nascondere tutto il suo comprensibile risentimento: Ventura con le sue astruserie ha fatto del male anche a se stesso, tra l'altro. Ma c'è anche chi è convinto della malafede dell'ex ct. Malafede o incompetenza? Mah. A questo punto importa poco davvero, Ventura ha pagato per le sue svagatezze ed i suoi errori, Tavecchio no. Si è autoriconfermato alla guida della massima e logora casa madre del calcio, la Figc. E Insigne? Lorenzo ha il dente avvelenato e sbuffa rabbia, contenendo però ira e risentimenti. Uno stato d'animo che il talento di Frattamaggiore trasforma in un'ulteriore carica, un'arma in più soprattutto per il Napoli. Sarri d'altronde se ne è reso conto. Sa che Insigne ora più che mai e più di chiunque altri può diventare la carta vincente della squadra del cuore nella lotta per lo scudetto. E non è l'unico a crederci. Il dado è tratto, è scritto.

Gianfranco Lucariello

Napoli Magazine

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