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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, l'ultima incombenza!"
21.02.2018 11:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - C'è un'ultima incombenza, eppure noiosa, da espletare: la trasferta a Lipsia. Ultima tappa di un itinerario europeo che volutamente è stato preso sottogamba. Meglio: snobbato, sull'altare di un obiettivo che fu centrato l'ultima volta ventotto anni fa, quando c'era Diego il più umano degli dei, come lo definì Eduardo Galeano. Dopo Lipsia - non credo che possa esserci il sovvertimento del risultato acquisito al San Paolo, ma mai dire mai - la truppa sarriana si calerà anima e corpo in tredici partite da giocare e vivere come se fossero tante finali di coppa. Senza più intermezzi faticosamente noiosi. Soltanto allenamenti e lezioni sotto il drone. Un vantaggio considerevole, sul piano delle energìe fisiche e nervose, rispetto alla Juve che è ancora impegnata su tre fronti. E deve pure far di conti con una serie di infortuni nel momento topico della stagione che pareggiano soltanto in parte quelli occorsi a Ghoulam ed a Milik. Certo, la rosa dei bianconeri è più ricca e può sopperire anche ad assenze di rilievo. Che questo potrebbe essere davvero l'anno azzurro non è soltanto una dolce speranza. Ma anche la constatazione che perfino il forfait più doloroso, quello di Ghoulam, è stato assorbito quasi con nonchalance. Grazie alla crescita, gara dopo gara, di Mario Rui che non sta facendo rimpiangere il nazionale algerino. E non era affatto semplice. Anzi: con l'innesto del portoghese, la retroguardia azzurra ne ha tratto addirittura giovamento quanto ad impenetrabilità. Così è se vi pare, numeri alla mano. Riavvolgendo il nastro, mi ha lasciato un po' perplesso la prova fornita con la Spal. Una contesa che è stata vissuta sul filo del risultato e che si sarebbe dovuta chiudere già nel primo tempo, sull'abbrivo del vantaggio lampo siglato da Allan che ha avviato e chiuso una trama di estrema bellezza che mi ha ricordato le manovre tipiche del Barcellona di Guardiola. E' come se le gambe non avessero risposto more solito agli impulsi della mente di gran parte dei folletti d'attacco. Nel monday night a Cagliari sarà necessario un approccio diverso. Di maggiore concretezza. Contro un avversario che ha una classifica serena e che, prevedibilmente, giocherà in scioltezza. Chiudo tessendo le lodi ad un azzurro che nel cor mi sta. Mi riferisco ad Allan che scherzosamente definii il sosia di Sammy Davis junior quanto a sembiante. Notai ed apprezzai il suo modo di stare in campo, la sua tenacia, la sua praticità sin dai tempi furlani. Incontrista, cursore e da un po' anche goleador. Non so se regge il paragone con Bagni, avanzato da molti critici. So soltanto che Allan è davvero l'uomo in più della truppa azzurra. 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, l'ultima incombenza!"

di Napoli Magazine

21/02/2024 - 11:00

NAPOLI - C'è un'ultima incombenza, eppure noiosa, da espletare: la trasferta a Lipsia. Ultima tappa di un itinerario europeo che volutamente è stato preso sottogamba. Meglio: snobbato, sull'altare di un obiettivo che fu centrato l'ultima volta ventotto anni fa, quando c'era Diego il più umano degli dei, come lo definì Eduardo Galeano. Dopo Lipsia - non credo che possa esserci il sovvertimento del risultato acquisito al San Paolo, ma mai dire mai - la truppa sarriana si calerà anima e corpo in tredici partite da giocare e vivere come se fossero tante finali di coppa. Senza più intermezzi faticosamente noiosi. Soltanto allenamenti e lezioni sotto il drone. Un vantaggio considerevole, sul piano delle energìe fisiche e nervose, rispetto alla Juve che è ancora impegnata su tre fronti. E deve pure far di conti con una serie di infortuni nel momento topico della stagione che pareggiano soltanto in parte quelli occorsi a Ghoulam ed a Milik. Certo, la rosa dei bianconeri è più ricca e può sopperire anche ad assenze di rilievo. Che questo potrebbe essere davvero l'anno azzurro non è soltanto una dolce speranza. Ma anche la constatazione che perfino il forfait più doloroso, quello di Ghoulam, è stato assorbito quasi con nonchalance. Grazie alla crescita, gara dopo gara, di Mario Rui che non sta facendo rimpiangere il nazionale algerino. E non era affatto semplice. Anzi: con l'innesto del portoghese, la retroguardia azzurra ne ha tratto addirittura giovamento quanto ad impenetrabilità. Così è se vi pare, numeri alla mano. Riavvolgendo il nastro, mi ha lasciato un po' perplesso la prova fornita con la Spal. Una contesa che è stata vissuta sul filo del risultato e che si sarebbe dovuta chiudere già nel primo tempo, sull'abbrivo del vantaggio lampo siglato da Allan che ha avviato e chiuso una trama di estrema bellezza che mi ha ricordato le manovre tipiche del Barcellona di Guardiola. E' come se le gambe non avessero risposto more solito agli impulsi della mente di gran parte dei folletti d'attacco. Nel monday night a Cagliari sarà necessario un approccio diverso. Di maggiore concretezza. Contro un avversario che ha una classifica serena e che, prevedibilmente, giocherà in scioltezza. Chiudo tessendo le lodi ad un azzurro che nel cor mi sta. Mi riferisco ad Allan che scherzosamente definii il sosia di Sammy Davis junior quanto a sembiante. Notai ed apprezzai il suo modo di stare in campo, la sua tenacia, la sua praticità sin dai tempi furlani. Incontrista, cursore e da un po' anche goleador. Non so se regge il paragone con Bagni, avanzato da molti critici. So soltanto che Allan è davvero l'uomo in più della truppa azzurra. 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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