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GOLAZO - Napoli-Toro, nell'ora dei western il San Paolo si tinge di fuoco
27.10.2013 13:21 di Napoli Magazine

NAPOLI - Metti una partita all'ora che nei western di solito si tinge di fuoco e vediamo che cosa succede. Nell'arena sanpaolina scende un Toro che e' di razza buona, quasi un miura tanto per intenderci. Il Napoli spagnoleggiante dovrà indossare el traque de luz ed imbracciare l'espada. E soprattutto dovrà mettere da parte i fasti della notte marsigliese. Ovvero: imparare a pensare, a concentrarsi partita dopo partita, senza minimamente cadere nello stagno dell'ammirazione compiacente. La partita di Marsiglia ha definitivamente consacrato una squadra vera. Capace di imporre gioco e di soffrire anche se in frangenti minimi. Capace di rendere ininfluenti le pur pesanti assenze e qualche latitanza in campo. Capace di proporre un peperino di quelli che sulle fasce fanno male. Mi riferisco al belga Mertens che e' stato l'apripista decisivo e va bene che si era al Velodrome. Una piacevole sorpresa è stato Zapata, poco rivoluzionario nel gioco ma lucido nelle occasioni da tiro, fino al gol del raddoppio azzurro che e' stato di pregevole fattura. Odo voci ricorrenti di partenza del nuovo "panterone" a gennaio. Ci penserei bene su e mi risulta che Benitez abbia intenzione di valutare attentamente pregi (maggiori) e difetti (minimi) del sudamericano. Ora bisogna riprendere il cammino in campionato. Il Toro di Ventura è avversario scorbutico: concreto, duro in fase difensiva, insidioso nelle velenose accelerazioni di Cerci. Benitez farà altri cambi, alcuni giocoforza, ma il suo cuscino gli offrirà i consigli giusti. E credo che don Rafè ricorderà ai suoi che la Roma potrebbe anche non vincere ad Udine. E che la partita del mediodia potrebbe essere viatico per accorciare il distacco dalla vetta.





Adolfo Mollichelli



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27/10/2024 - 13:21

NAPOLI - Metti una partita all'ora che nei western di solito si tinge di fuoco e vediamo che cosa succede. Nell'arena sanpaolina scende un Toro che e' di razza buona, quasi un miura tanto per intenderci. Il Napoli spagnoleggiante dovrà indossare el traque de luz ed imbracciare l'espada. E soprattutto dovrà mettere da parte i fasti della notte marsigliese. Ovvero: imparare a pensare, a concentrarsi partita dopo partita, senza minimamente cadere nello stagno dell'ammirazione compiacente. La partita di Marsiglia ha definitivamente consacrato una squadra vera. Capace di imporre gioco e di soffrire anche se in frangenti minimi. Capace di rendere ininfluenti le pur pesanti assenze e qualche latitanza in campo. Capace di proporre un peperino di quelli che sulle fasce fanno male. Mi riferisco al belga Mertens che e' stato l'apripista decisivo e va bene che si era al Velodrome. Una piacevole sorpresa è stato Zapata, poco rivoluzionario nel gioco ma lucido nelle occasioni da tiro, fino al gol del raddoppio azzurro che e' stato di pregevole fattura. Odo voci ricorrenti di partenza del nuovo "panterone" a gennaio. Ci penserei bene su e mi risulta che Benitez abbia intenzione di valutare attentamente pregi (maggiori) e difetti (minimi) del sudamericano. Ora bisogna riprendere il cammino in campionato. Il Toro di Ventura è avversario scorbutico: concreto, duro in fase difensiva, insidioso nelle velenose accelerazioni di Cerci. Benitez farà altri cambi, alcuni giocoforza, ma il suo cuscino gli offrirà i consigli giusti. E credo che don Rafè ricorderà ai suoi che la Roma potrebbe anche non vincere ad Udine. E che la partita del mediodia potrebbe essere viatico per accorciare il distacco dalla vetta.





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