In Evidenza
AL SAN PAOLO - Napoli, riaperta la corsa scudetto con lo spirito dei combattenti
19.03.2018 11:18 di Napoli Magazine Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma

Da un possibile -7 addirittura ad un -2. C’è voluto un colpo di testa di Albiol per permettere al Napoli di riaprire il discorso scudetto nel giro di una settimana. La giornata conclusasi con il posticipo degli azzurri con il Genoa sembrava dover ufficializzare la fuga della Juventus verso il titolo ed, invece, la storia è stata cambiata incredibilmente. Grazie al gol del difensore spagnolo dopo due anni di digiuno, ma anche grazie al regalo arrivato da Ferrara sabato sera da parte della Spal contro i bianconeri. Lo 0-0 del Paolo Mazza non poteva essere sprecato così facilmente e il Napoli non l’ha fatto. Ha faticato sì contro il Grifo per aggiudicarsi l’intera posta in palio ma alla fine c’è riuscito con uno spirito da combattenti. Adesso i due punti di distacco possono essere recuperati se fino alla fine, nelle nove sfide che mancano, gli azzurri vinceranno sempre. Può sembrare paradossale dire ciò, anche in virtù dello scontro diretto di Torino del 22 aprile, ma le probabilità di fare all in non sono poche e quindi meglio crederci. Il campionato è ancora vivo in vetta, qualcuno voleva che anche il Napoli scivolasse. Allegri sperava che Ballardini potesse fare il miracolo ma è rimasto fregato. Dopo aver fatto «un’opera di bene» alla Spal cercava di affidarsi agli altri per non essere subito recuperato da Sarri. Fino ad un certo punto ci ha creduto il Max bianconero ma poi la voglia di non mollare degli azzurri ha fatto la differenza e il gol di Albiol lo avrà freddato. In campo, in panchina e soprattutto sugli spalti c’è stata una liberazione. Al triplice fischio finale è scoppiata la festa e tifosi e giocatori hanno cantato come ai vecchi tempi. Anche Pepe Reina non si è tirato fuori nonostante abbia già firmato per il Milan per i prossimi due anni. Le polemiche adesso possono essere tranquillamente messe da parte perché l’unica cosa che conta è vincere le ultime nove sfide per poter entrare tutti nella storia. Anche chi a fine stagione se ne andrà altrove. Alla vigilia di questo posticipo, soprattutto dopo la frenata della Juve a Ferrara, qualcuno, per accendere un po’ di polemiche, aveva detto che il Genoa si sarebbe scansato visto il gemellaggio tra le due piazze. Nulla di tutto ciò, il Grifo la partita se l’è giocata eccome e nel primo tempo ha cercato anche di vincerla in contropiede. Poi nella ripresa è venuta fuori la qualità del Napoli e dopo due pali è arrivato il meritato vantaggio. Che sarebbe potuto essere superiore alla rete di Albiol se solo Callejon, Milik ed Insigne fossero stati un po’ più attenti sotto porta. Alla fine, però, il Genoa è stato limitato e quando Pasqua ha fischiato di veri e propri rischi dalle parti di Reina non se ne sono contati. A differenza del godimento dei tifosi e anche dei calciatori, Sarri ha preferito evidenziare la prestazione dei suoi ragazzi contro un gran Genoa anziché essere felice, almeno davanti alle telecamere, del recupero nei confronti della Juve capolista. «A noi non interessa questa classifica - ha precisato - l’unica cosa che mi soddisfa è che dopo sei anni teniamo ancora il campionato in bilico in testa alla graduatoria. Venivamo da due partite che non avevamo vinto e quindi volevamo vincere. Sapevamo che non sarebbe stato semplice contro il Genoa visto che prende pochi gol. Abbiamo già fatto tanto colpendo due pali, segnando una rete e vedendo sfumare il raddoppio con un salvataggio sulla linea». Adesso c’è la pausa per le Nazionali, qualcuno può tirare un po’ il fiato per poi riprendere a correre il sabato di Pasqua. Con la Juve che deve sempre guardarsi le spalle. E non sarà facile.

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
AL SAN PAOLO - Napoli, riaperta la corsa scudetto con lo spirito dei combattenti

di Napoli Magazine

19/03/2024 - 11:18

Da un possibile -7 addirittura ad un -2. C’è voluto un colpo di testa di Albiol per permettere al Napoli di riaprire il discorso scudetto nel giro di una settimana. La giornata conclusasi con il posticipo degli azzurri con il Genoa sembrava dover ufficializzare la fuga della Juventus verso il titolo ed, invece, la storia è stata cambiata incredibilmente. Grazie al gol del difensore spagnolo dopo due anni di digiuno, ma anche grazie al regalo arrivato da Ferrara sabato sera da parte della Spal contro i bianconeri. Lo 0-0 del Paolo Mazza non poteva essere sprecato così facilmente e il Napoli non l’ha fatto. Ha faticato sì contro il Grifo per aggiudicarsi l’intera posta in palio ma alla fine c’è riuscito con uno spirito da combattenti. Adesso i due punti di distacco possono essere recuperati se fino alla fine, nelle nove sfide che mancano, gli azzurri vinceranno sempre. Può sembrare paradossale dire ciò, anche in virtù dello scontro diretto di Torino del 22 aprile, ma le probabilità di fare all in non sono poche e quindi meglio crederci. Il campionato è ancora vivo in vetta, qualcuno voleva che anche il Napoli scivolasse. Allegri sperava che Ballardini potesse fare il miracolo ma è rimasto fregato. Dopo aver fatto «un’opera di bene» alla Spal cercava di affidarsi agli altri per non essere subito recuperato da Sarri. Fino ad un certo punto ci ha creduto il Max bianconero ma poi la voglia di non mollare degli azzurri ha fatto la differenza e il gol di Albiol lo avrà freddato. In campo, in panchina e soprattutto sugli spalti c’è stata una liberazione. Al triplice fischio finale è scoppiata la festa e tifosi e giocatori hanno cantato come ai vecchi tempi. Anche Pepe Reina non si è tirato fuori nonostante abbia già firmato per il Milan per i prossimi due anni. Le polemiche adesso possono essere tranquillamente messe da parte perché l’unica cosa che conta è vincere le ultime nove sfide per poter entrare tutti nella storia. Anche chi a fine stagione se ne andrà altrove. Alla vigilia di questo posticipo, soprattutto dopo la frenata della Juve a Ferrara, qualcuno, per accendere un po’ di polemiche, aveva detto che il Genoa si sarebbe scansato visto il gemellaggio tra le due piazze. Nulla di tutto ciò, il Grifo la partita se l’è giocata eccome e nel primo tempo ha cercato anche di vincerla in contropiede. Poi nella ripresa è venuta fuori la qualità del Napoli e dopo due pali è arrivato il meritato vantaggio. Che sarebbe potuto essere superiore alla rete di Albiol se solo Callejon, Milik ed Insigne fossero stati un po’ più attenti sotto porta. Alla fine, però, il Genoa è stato limitato e quando Pasqua ha fischiato di veri e propri rischi dalle parti di Reina non se ne sono contati. A differenza del godimento dei tifosi e anche dei calciatori, Sarri ha preferito evidenziare la prestazione dei suoi ragazzi contro un gran Genoa anziché essere felice, almeno davanti alle telecamere, del recupero nei confronti della Juve capolista. «A noi non interessa questa classifica - ha precisato - l’unica cosa che mi soddisfa è che dopo sei anni teniamo ancora il campionato in bilico in testa alla graduatoria. Venivamo da due partite che non avevamo vinto e quindi volevamo vincere. Sapevamo che non sarebbe stato semplice contro il Genoa visto che prende pochi gol. Abbiamo già fatto tanto colpendo due pali, segnando una rete e vedendo sfumare il raddoppio con un salvataggio sulla linea». Adesso c’è la pausa per le Nazionali, qualcuno può tirare un po’ il fiato per poi riprendere a correre il sabato di Pasqua. Con la Juve che deve sempre guardarsi le spalle. E non sarà facile.

Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma