In Evidenza
BREAK - Hamsik: "Un giorno spero di tatuare lo scudetto sulla gamba, ecco i miei hobby, ai giovani dico di non mollare mai"
03.05.2016 12:04 di Napoli Magazine

Marek Hamsik, centrocampista e capitano del Napoli, ha rilasciato un'intervista in esclusiva al mensile slovacco "Break": "Il mio primo tatuaggio? Tre simboli cinesi sulla spalla, legati al calcio e che indicano energia, onestà e talento. Lo feci all'età di 16 anni di nascosto dai miei genitori, già mi ero trasferito a Bratislava, se avessi abitato ancora con loro non l'avrei potuto fare. Quando se ne accorsero non mi dissero nulla. I tatuaggi mi sono sempre piaciuti, è una mia passione, ne farei anche altri, ma sul corpo già ne sono quasi pieno e mia moglie Martina non vuole che io sia del tutto tatuato. Il mio secondo tatuaggio è stato una scritta in caratteri cinesi sul collo che sta ad indicare passione, poi ne ho fatti tanti altri. Sono legato in particolare a quelli con i nomi dei miei figli e a quello a forma di cuore con la data del giorni del mio matrimonio. Ho pure la scritta "proteggi la mia famiglia" in italiano sulla mano, le scarpette che mi regalò mio nonno ed uno dedicato al nostro cane. Non tutti hanno un significato, alcuni li ho fatti perchè mi piacevano. I primi due tatuaggi li ho fatti in Slovacchia, poi gli altri a Napoli, vado sempre dallo stesso tatuatore col quale ho un grande rapporto, lavora con altri ragazzi che lo aiutano e quando vado nel suo studio ci sono sempre circa una decina di persone a farmi compagnia. In squadra anche altri compagni hanno tatuaggi. Allenamenti e partite non rovinano il colore dei tatuaggi, si dice che il sole sia dannoso ma non è vero. I più dolorosi sono dove ci sono i muscoli, o sulle spalle dove ci sono le ossa, mentre nelle altre zone del corpo il dolore è sopportabile. Li scelgo consultando riviste o chiedendo consiglio al mio tatuatore, spesso li cerco su Internet, su Instagram, poi il tatuatore fa il disegno. Un'idea per il prossimo tatuaggio? Quando vincerò il campionato, mi farò tatuare lo scudetto sulla gamba. Già mi feci tatuare la Coppa Italia vinta col Napoli e la data della qualificazione della Slovacchia al Mondiale in Sud Africa. Se penso di fare qualche piercing? No. Nel calcio il mio modello è Nedved. Quando venne in Italia cominciò a vestirsi alla moda e venne imitato dai suoi compagni. Con mia moglie spesso vado a fare shopping. Indosso tutto ciò che compro, ho un grande guardaroba, sessanta maglie, quaranta pantaloni e sessanta paia di scarpe. I miei colori preferiti sono quelli classici: il bianco, il nero ed il grigio, ma indosso vestiti di ogni colore, ne ho anche qualcuno rosa. L'acquisto più costoso forse è stato una giacca di pelle che pagai 2.500 euro mentre quella più economica è un boxer. A Napoli vado spesso a fare acquisti in due o tre negozi. L'abito più strano che io abbia mai indossato? A Carnevale una volta mi travestii da prostituta. La popolarità? Non sempre è un vantaggio, ma ci si abitua. Nei luoghi affollati i tifosi mi chiedono autografi e foto ed io li accontento. Se in città sono mai stato derubato? E' accaduto due volte, ma non sono mai stati presi i ladri, in città è meglio non indossare certi oggetti. Se vado spesso dal barbiere? Ogni dieci giorni. In Slovacchia andavo da una signora a tagliare i capelli. Molti bambini portano i capelli come i miei? Sono contento di essere il loro idolo e che bambini slovacchi e napoletani mi prendano come esempio. I miei hobby? Mi piacciono la moda, le auto e gli orologi, ma al primo posto c'è la famiglia, cerco di stare con i miei cari quanto più possibile.Se avere figli ha cambiato la mia vita? Sotto il profilo professionale scendo in campo con la stessa concentrazione di prima, ora mi godo di più la casa dopo la gara, lì ci sono mia moglie ed i miei figli ad aspettarmi. Se ho praticato altri sport? Da piccolo amavo sciare, a volte mi manca, ma nel contratto c'è un divieto per il quale non posso sciare perché è uno sport pericoloso. Non si può andare nemmeno in bici o in moto. La mia prima auto?? Una Peugeot 307 Coupé Cabriolet blu, ce l'avevo quando ero a Brescia. Ora ho realizzato un sogno, ho una Ferrari modello 488 rossa. Se è una Ferrari non può che essere di tale colore. Cosa mi piace fare nel tempo libero? Amo viaggiare e guardare i film. Ho fatto anche una comparsa nel film "Colpi di Fortuna". Il nostro presidente è anche un produttore cinematografico, sono state girate tre scene con me: una sul campo, una sotto la doccia e una nello stadio. Due ragazzi vincono la lotteria ed uno dei due è un mio fan. Vengono all'allenamento e si fanno una foto con me, il biglietto della vincita resta nella mia giacca e la scena poi continua con il loro inseguimento per recuperare il biglietto. Cosa accadrebbe a Napoli se vincessimo lo scudetto? Non riesco nemmeno ad immaginarlo, potrebbe esplodere pure il Vesuvio! Quando abbiamo vinto la Coppa Italia, tutta la città ha festeggiato con noi, c'erano migliaia di persone con sciarpe e bandiere. Euro 2016? Ci sono tante squadre competitive, ma per noi partecipare già è un grosso risultato. Anche in Sud Africa nessuno si aspettava che la Slovacchia superasse i gironi, perchè non potrebbe accadeare lo stesso pure in Francia? Siamo un grande gruppo, lavoriamo tanto e lotteremo fino alla fine, ci crediamo. Giocare il Mondiale? E' il sogno di tutti i bambini che iniziano a giocare a calcio. Ho dato il massimo per diventare un grande calciatore. Sono stato fortunato, ho lavorato sodo. Da ragazzo pensavo a me e alla mia carriera, poi crescendo inizi a pensare al bene della squadra e non più solo a quello individuale. Un consiglio ai giovani calciatori? Non bisogna mollare mai".

 

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
BREAK - Hamsik: "Un giorno spero di tatuare lo scudetto sulla gamba, ecco i miei hobby, ai giovani dico di non mollare mai"

di Napoli Magazine

03/05/2024 - 12:04

Marek Hamsik, centrocampista e capitano del Napoli, ha rilasciato un'intervista in esclusiva al mensile slovacco "Break": "Il mio primo tatuaggio? Tre simboli cinesi sulla spalla, legati al calcio e che indicano energia, onestà e talento. Lo feci all'età di 16 anni di nascosto dai miei genitori, già mi ero trasferito a Bratislava, se avessi abitato ancora con loro non l'avrei potuto fare. Quando se ne accorsero non mi dissero nulla. I tatuaggi mi sono sempre piaciuti, è una mia passione, ne farei anche altri, ma sul corpo già ne sono quasi pieno e mia moglie Martina non vuole che io sia del tutto tatuato. Il mio secondo tatuaggio è stato una scritta in caratteri cinesi sul collo che sta ad indicare passione, poi ne ho fatti tanti altri. Sono legato in particolare a quelli con i nomi dei miei figli e a quello a forma di cuore con la data del giorni del mio matrimonio. Ho pure la scritta "proteggi la mia famiglia" in italiano sulla mano, le scarpette che mi regalò mio nonno ed uno dedicato al nostro cane. Non tutti hanno un significato, alcuni li ho fatti perchè mi piacevano. I primi due tatuaggi li ho fatti in Slovacchia, poi gli altri a Napoli, vado sempre dallo stesso tatuatore col quale ho un grande rapporto, lavora con altri ragazzi che lo aiutano e quando vado nel suo studio ci sono sempre circa una decina di persone a farmi compagnia. In squadra anche altri compagni hanno tatuaggi. Allenamenti e partite non rovinano il colore dei tatuaggi, si dice che il sole sia dannoso ma non è vero. I più dolorosi sono dove ci sono i muscoli, o sulle spalle dove ci sono le ossa, mentre nelle altre zone del corpo il dolore è sopportabile. Li scelgo consultando riviste o chiedendo consiglio al mio tatuatore, spesso li cerco su Internet, su Instagram, poi il tatuatore fa il disegno. Un'idea per il prossimo tatuaggio? Quando vincerò il campionato, mi farò tatuare lo scudetto sulla gamba. Già mi feci tatuare la Coppa Italia vinta col Napoli e la data della qualificazione della Slovacchia al Mondiale in Sud Africa. Se penso di fare qualche piercing? No. Nel calcio il mio modello è Nedved. Quando venne in Italia cominciò a vestirsi alla moda e venne imitato dai suoi compagni. Con mia moglie spesso vado a fare shopping. Indosso tutto ciò che compro, ho un grande guardaroba, sessanta maglie, quaranta pantaloni e sessanta paia di scarpe. I miei colori preferiti sono quelli classici: il bianco, il nero ed il grigio, ma indosso vestiti di ogni colore, ne ho anche qualcuno rosa. L'acquisto più costoso forse è stato una giacca di pelle che pagai 2.500 euro mentre quella più economica è un boxer. A Napoli vado spesso a fare acquisti in due o tre negozi. L'abito più strano che io abbia mai indossato? A Carnevale una volta mi travestii da prostituta. La popolarità? Non sempre è un vantaggio, ma ci si abitua. Nei luoghi affollati i tifosi mi chiedono autografi e foto ed io li accontento. Se in città sono mai stato derubato? E' accaduto due volte, ma non sono mai stati presi i ladri, in città è meglio non indossare certi oggetti. Se vado spesso dal barbiere? Ogni dieci giorni. In Slovacchia andavo da una signora a tagliare i capelli. Molti bambini portano i capelli come i miei? Sono contento di essere il loro idolo e che bambini slovacchi e napoletani mi prendano come esempio. I miei hobby? Mi piacciono la moda, le auto e gli orologi, ma al primo posto c'è la famiglia, cerco di stare con i miei cari quanto più possibile.Se avere figli ha cambiato la mia vita? Sotto il profilo professionale scendo in campo con la stessa concentrazione di prima, ora mi godo di più la casa dopo la gara, lì ci sono mia moglie ed i miei figli ad aspettarmi. Se ho praticato altri sport? Da piccolo amavo sciare, a volte mi manca, ma nel contratto c'è un divieto per il quale non posso sciare perché è uno sport pericoloso. Non si può andare nemmeno in bici o in moto. La mia prima auto?? Una Peugeot 307 Coupé Cabriolet blu, ce l'avevo quando ero a Brescia. Ora ho realizzato un sogno, ho una Ferrari modello 488 rossa. Se è una Ferrari non può che essere di tale colore. Cosa mi piace fare nel tempo libero? Amo viaggiare e guardare i film. Ho fatto anche una comparsa nel film "Colpi di Fortuna". Il nostro presidente è anche un produttore cinematografico, sono state girate tre scene con me: una sul campo, una sotto la doccia e una nello stadio. Due ragazzi vincono la lotteria ed uno dei due è un mio fan. Vengono all'allenamento e si fanno una foto con me, il biglietto della vincita resta nella mia giacca e la scena poi continua con il loro inseguimento per recuperare il biglietto. Cosa accadrebbe a Napoli se vincessimo lo scudetto? Non riesco nemmeno ad immaginarlo, potrebbe esplodere pure il Vesuvio! Quando abbiamo vinto la Coppa Italia, tutta la città ha festeggiato con noi, c'erano migliaia di persone con sciarpe e bandiere. Euro 2016? Ci sono tante squadre competitive, ma per noi partecipare già è un grosso risultato. Anche in Sud Africa nessuno si aspettava che la Slovacchia superasse i gironi, perchè non potrebbe accadeare lo stesso pure in Francia? Siamo un grande gruppo, lavoriamo tanto e lotteremo fino alla fine, ci crediamo. Giocare il Mondiale? E' il sogno di tutti i bambini che iniziano a giocare a calcio. Ho dato il massimo per diventare un grande calciatore. Sono stato fortunato, ho lavorato sodo. Da ragazzo pensavo a me e alla mia carriera, poi crescendo inizi a pensare al bene della squadra e non più solo a quello individuale. Un consiglio ai giovani calciatori? Non bisogna mollare mai".