"Prima di parlare di Napoli - ha affermato De Laurentiis nell'intervista -, mi faccia dire una cosa sul lavoro che siamo facendo qui (all'Eca, ndr). Io mi metto a disposizione degli altri 200 club per innovare, per portare la mia esperienza nel marketing, una conoscenza maturata nei 400 film che ho curato nella mia vita. A me le idee innovative vengono naturali. Abbiamo lavorato sugli Electronic Sports e su come i giovanissimi si avvicinano al mondo dello sport. Il calcio si gioca sul campo, ma ci sono anche campionati virtuali dove si iscrive una squadra e si assumono dei giocatori che si misurano alla consolle con altri team di tutto il mondo. Il tutto regolamentato dalla Fifa e da altri, con due grandi operatori del settore come EA Sports e Konami. La concorrenza nel settore dei videogiochi è forte e negli Stati Uniti gli “sparatutto” hanno un successo pazzesco tra i ragazzi dai 4 ai... 35 anni. Ci sono tornei agguerritissimi. Abbiamo discusso di queste opportunità che esistono per noi squadre europee ovvero come potenziare con i colori della propria formazione sia il tradizionale gioco del calcio sia altre tipologie di giochi elettronici. Il mercato americano, cinese, giapponese e altri del Far East sono molto appetibili. Il San Paolo? Per me è un nightmare (incubo, ndr), un minus e mi toglie dei punti di upgrading a livello internazionale avere un impianto del genere. È un peccato. Per questo, dico basta: non faccio più polemiche e mi costruisco un mio stadio. Punto e basta. Non si può più andare avanti così. Quanto tempo servirà? Due anni. Nessuno può dirti niente se metti i soldi tuoi e hai i terreni che sono utilizzabili per costruirci un impianto. Se ci sono queste condizioni può esserci un’accelerazione fortissima. Nel frattempo ho chiesto all’Uefa l’autorizzazione a disputare le partite di Champions a Bari. A costo di pagare di tasca mia 1.000 pullman e di consentire ai napoletani di assistere alle gare al San Nicola. Quando sono entrato lì per la prima volta ho capito subito che è un signor stadio. È stato un po’ lasciato andare, ma rispetto al San Paolo che è stato costruito nel 1959... Lo ha disegnato un certo Renzo Piano e non è come il nostro... Certi giocatori, quando l’hanno visto per la prima volta, se ne volevano andare da Napoli... Credo molto in Ancelotti e per questo l’ho fortemente voluto. Da parte mia non avrà mai una sollecitazione e aspetterò sereno e tranquillo qualunque cosa accada. Sono più che garantito dalla sua personalità e dalle sue capacità. Ormai voglio stare con lui tutta la vita (sorride), gli ho dato le chiavi del Napoli. A lui e a mio figlio Edoardo. Ora, dopo tanti anni, potrò quindi dedicarmi di più al cinema e alla tv. Koulibaly? Non ha nessuna clausola. Insigne? Con Raiola abbiamo stabilito che se arriva un'offerta da 200 milioni, lo vendiamo. Non è un accordo scritto, ma verbale. Non voglio replicare a Sarri. Ha detto cose completamente inesatte, ma non mi va di replicare sennò questa diventa una telenovela dai toni antipatici e che non interessa a nessuno. Io sono felice con Ancelotti e non ho sentito più mister Sarri dopo la bottiglia di champagne che abbiamo aperto la domenica sera dell’ultima partita. Da allora zero contatti. Obiettivi? E' importante aumentare la competitività e dunque il fatturato arrivando lontano. Il vero obiettivo è la Champions. Poi se uno riesce a conquistare anche lo scudetto... ma sono 38 partite e non 13. Ma vincere lo scudetto non mi fa fattuare di più, con la Champions sì e posso acquistare giocatori importanti".
di Napoli Magazine
11/09/2024 - 08:28
"Prima di parlare di Napoli - ha affermato De Laurentiis nell'intervista -, mi faccia dire una cosa sul lavoro che siamo facendo qui (all'Eca, ndr). Io mi metto a disposizione degli altri 200 club per innovare, per portare la mia esperienza nel marketing, una conoscenza maturata nei 400 film che ho curato nella mia vita. A me le idee innovative vengono naturali. Abbiamo lavorato sugli Electronic Sports e su come i giovanissimi si avvicinano al mondo dello sport. Il calcio si gioca sul campo, ma ci sono anche campionati virtuali dove si iscrive una squadra e si assumono dei giocatori che si misurano alla consolle con altri team di tutto il mondo. Il tutto regolamentato dalla Fifa e da altri, con due grandi operatori del settore come EA Sports e Konami. La concorrenza nel settore dei videogiochi è forte e negli Stati Uniti gli “sparatutto” hanno un successo pazzesco tra i ragazzi dai 4 ai... 35 anni. Ci sono tornei agguerritissimi. Abbiamo discusso di queste opportunità che esistono per noi squadre europee ovvero come potenziare con i colori della propria formazione sia il tradizionale gioco del calcio sia altre tipologie di giochi elettronici. Il mercato americano, cinese, giapponese e altri del Far East sono molto appetibili. Il San Paolo? Per me è un nightmare (incubo, ndr), un minus e mi toglie dei punti di upgrading a livello internazionale avere un impianto del genere. È un peccato. Per questo, dico basta: non faccio più polemiche e mi costruisco un mio stadio. Punto e basta. Non si può più andare avanti così. Quanto tempo servirà? Due anni. Nessuno può dirti niente se metti i soldi tuoi e hai i terreni che sono utilizzabili per costruirci un impianto. Se ci sono queste condizioni può esserci un’accelerazione fortissima. Nel frattempo ho chiesto all’Uefa l’autorizzazione a disputare le partite di Champions a Bari. A costo di pagare di tasca mia 1.000 pullman e di consentire ai napoletani di assistere alle gare al San Nicola. Quando sono entrato lì per la prima volta ho capito subito che è un signor stadio. È stato un po’ lasciato andare, ma rispetto al San Paolo che è stato costruito nel 1959... Lo ha disegnato un certo Renzo Piano e non è come il nostro... Certi giocatori, quando l’hanno visto per la prima volta, se ne volevano andare da Napoli... Credo molto in Ancelotti e per questo l’ho fortemente voluto. Da parte mia non avrà mai una sollecitazione e aspetterò sereno e tranquillo qualunque cosa accada. Sono più che garantito dalla sua personalità e dalle sue capacità. Ormai voglio stare con lui tutta la vita (sorride), gli ho dato le chiavi del Napoli. A lui e a mio figlio Edoardo. Ora, dopo tanti anni, potrò quindi dedicarmi di più al cinema e alla tv. Koulibaly? Non ha nessuna clausola. Insigne? Con Raiola abbiamo stabilito che se arriva un'offerta da 200 milioni, lo vendiamo. Non è un accordo scritto, ma verbale. Non voglio replicare a Sarri. Ha detto cose completamente inesatte, ma non mi va di replicare sennò questa diventa una telenovela dai toni antipatici e che non interessa a nessuno. Io sono felice con Ancelotti e non ho sentito più mister Sarri dopo la bottiglia di champagne che abbiamo aperto la domenica sera dell’ultima partita. Da allora zero contatti. Obiettivi? E' importante aumentare la competitività e dunque il fatturato arrivando lontano. Il vero obiettivo è la Champions. Poi se uno riesce a conquistare anche lo scudetto... ma sono 38 partite e non 13. Ma vincere lo scudetto non mi fa fattuare di più, con la Champions sì e posso acquistare giocatori importanti".