Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport.
Perché scelse Sarri per l'Empoli? "L'idea fu del direttore sportivo Carli. Aveva parlato con un allenatore che non era convinto di certi giocatori che gli avremmo messo a disposizione. Noi invece ne volevamo un convinto al 100%. Mi disse: 'Dobbiamo prendere un passionista, un... fissato'. Così parlò con Sarri e gli piacque. Io lo incontrai nell'ufficio che abbiamo allo stadio".
Quale fu la sua prima impressione? "Ottima. Aveva una conoscenza del calcio a 360 gradi, ma non potevo immaginare che avesse anche concetti così chiari sul piano tecnico-addestrativo. Era l'allenatore che faceva al caso nostro. La sua idea di calcio era ben precisa: difesa alta e davanti giocatori che lottano".
Lei pensava che pure a Napoli avrebbe fatto così bene? "Ne sono stato sicuro un paio di settimane dopo il suo arrivo, quando ho saputo che due campioni come Higuain e Hamsik erano rimasti stregati dal suo calcio. Li aveva conquistati come aveva fatto con Maccarone e Saponara. Sarri è un allenatore, non un comunicatore, ma a Napoli ha lavorato molto anche sotto questo aspetto e quando parla di calcio è ficcante, lascia sempre il segno".
di Napoli Magazine
10/01/2024 - 14:32
Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport.
Perché scelse Sarri per l'Empoli? "L'idea fu del direttore sportivo Carli. Aveva parlato con un allenatore che non era convinto di certi giocatori che gli avremmo messo a disposizione. Noi invece ne volevamo un convinto al 100%. Mi disse: 'Dobbiamo prendere un passionista, un... fissato'. Così parlò con Sarri e gli piacque. Io lo incontrai nell'ufficio che abbiamo allo stadio".
Quale fu la sua prima impressione? "Ottima. Aveva una conoscenza del calcio a 360 gradi, ma non potevo immaginare che avesse anche concetti così chiari sul piano tecnico-addestrativo. Era l'allenatore che faceva al caso nostro. La sua idea di calcio era ben precisa: difesa alta e davanti giocatori che lottano".
Lei pensava che pure a Napoli avrebbe fatto così bene? "Ne sono stato sicuro un paio di settimane dopo il suo arrivo, quando ho saputo che due campioni come Higuain e Hamsik erano rimasti stregati dal suo calcio. Li aveva conquistati come aveva fatto con Maccarone e Saponara. Sarri è un allenatore, non un comunicatore, ma a Napoli ha lavorato molto anche sotto questo aspetto e quando parla di calcio è ficcante, lascia sempre il segno".