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IL COMMENTO - Antonio Corbo: "Reina, meglio un'intervista che un tweet"
25.05.2017 12:29 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

Neanche il tempo di migliorare i rapporti con Sarri. La cena di fine stagione provoca il risentimento di Reina e signora. Scrive il portiere nel suo tweet:

 

L'eleganza è non rispondere a gente che vale poco

 

Enigmatico ma duro anche quello della moglie:

 

Se quelli che comandano perdono la  vergogna, chi deve obbedire perde il rispetto.
Che volevano dire?

 

Questi i fatti. Ogni interpretazione è gratuita. Facile pensare a qualche battuta del presidente che ha salutato i giocatori, a ciascuno ha dedicato una frase personalizzata. Si può pensare che nei confronti di Reina vi sia stata una allusione poco gradita, magari alla sua vita esuberante fuori del campo. È la più scontata delle spiegazioni. Ma nessuno può pensare peggio di quanto legge.
Sarebbe consigliabile evitare tweet così criptici. Autorizzano cattivi pensieri. Infilarsi in un discorso più ampio è esercizio di fantasia che un giornalista corretto non può concedersi.
Rimane però il dubbio, fondato, che Reina e signora siano davvero irritati. E questo non favorisce l'accordo sul contratto. Quello di Reina (36 ad agosto) scade tra un anno. Il portiere vorrebbe rinegoziarlo in un biennale.
Il dibattito, aldilà delle reazioni di Reina, verte su un tema: giusto prorogare il contratto? I tifosi possono intervenire come credono, e leggerò con attenzione gli interventi.
Non ho opinione precisa, né voglio averla, non tocca a noi: è Sarri a dare una valutazione, assumendosi la responsabilità. Ritiene che basti Reina per i prossimi due anni o preferisce assicurarsi un bravo portiere di pronto impiego? Nella valutazione non è escluso alcun elemento: Reina ha carisma, gioca bene quando riceve palla e avvia le ripartenze, corregge le posizioni dei difensori.
Alla signora Reina invierei un fascio di rose azzurre. Con un biglietto cortese. Benedetti tweet, lasciamoli ai politici. Loro sì che sanno come dire e non dire quando non sanno che cosa dire.

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IL COMMENTO - Antonio Corbo: "Reina, meglio un'intervista che un tweet"

di Napoli Magazine

25/05/2024 - 12:29

Neanche il tempo di migliorare i rapporti con Sarri. La cena di fine stagione provoca il risentimento di Reina e signora. Scrive il portiere nel suo tweet:

 

L'eleganza è non rispondere a gente che vale poco

 

Enigmatico ma duro anche quello della moglie:

 

Se quelli che comandano perdono la  vergogna, chi deve obbedire perde il rispetto.
Che volevano dire?

 

Questi i fatti. Ogni interpretazione è gratuita. Facile pensare a qualche battuta del presidente che ha salutato i giocatori, a ciascuno ha dedicato una frase personalizzata. Si può pensare che nei confronti di Reina vi sia stata una allusione poco gradita, magari alla sua vita esuberante fuori del campo. È la più scontata delle spiegazioni. Ma nessuno può pensare peggio di quanto legge.
Sarebbe consigliabile evitare tweet così criptici. Autorizzano cattivi pensieri. Infilarsi in un discorso più ampio è esercizio di fantasia che un giornalista corretto non può concedersi.
Rimane però il dubbio, fondato, che Reina e signora siano davvero irritati. E questo non favorisce l'accordo sul contratto. Quello di Reina (36 ad agosto) scade tra un anno. Il portiere vorrebbe rinegoziarlo in un biennale.
Il dibattito, aldilà delle reazioni di Reina, verte su un tema: giusto prorogare il contratto? I tifosi possono intervenire come credono, e leggerò con attenzione gli interventi.
Non ho opinione precisa, né voglio averla, non tocca a noi: è Sarri a dare una valutazione, assumendosi la responsabilità. Ritiene che basti Reina per i prossimi due anni o preferisce assicurarsi un bravo portiere di pronto impiego? Nella valutazione non è escluso alcun elemento: Reina ha carisma, gioca bene quando riceve palla e avvia le ripartenze, corregge le posizioni dei difensori.
Alla signora Reina invierei un fascio di rose azzurre. Con un biglietto cortese. Benedetti tweet, lasciamoli ai politici. Loro sì che sanno come dire e non dire quando non sanno che cosa dire.

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica