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IL GRAFFIO - Corbo: "ADL, qui ci vuole un ritiro!"
23.05.2015 22:20 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per "il Graffio" di Repubblica

Decide il derby. Dopo Lazio-Roma si saprà quanto vale per la Champions la prossima gara. Aspettiamo, martedì però occorre forse un altro scatto del presidente. Il ritiro ha prodotto tre vittorie e dieci gol. Il Napoli è poi ricaduto sulla sua mediocrità. Forse è il caso di ritentare. Una squadra senza intensità, con Higuain che in campo brucia 40 milioni, è irritante. Al Graffio giro il commento scritto per Repubblica Napoli. Tornerò presto con un altro tema. Esasperato e vendicativo Benitez consegna alla piazza il primo nome. Higuain. Indica il colpevole con la plateale sostituzione dopo un tempo. Bocciato dal suo allenatore, da Barzagli e dalla bilancia, il tondo bomber è il primo interrogativo per il futuro. Va confermato o ceduto? Comunque finisca, va rifondato il Napoli. Triste il ritorno: dalla festa della Juve che non rinuncia neanche alle vittorie inutili esce il Napoli umiliato e dimesso, quasi si dissolve tra luminarie e deliri. Il calcio è lottare per vincere, il calcio è coraggio e bellezza, il calcio oggi è la Juve. Deve riconoscerlo in Italia anche chi proprio non riesce ad amarla. Com'è amaro a Napoli ogni anno credere a promesse e progetti: sogni d'estate, quelli che svaniscono presto, fino a sporcarsi come ieri nel finale di una partita ormai persa: la testata di Britos a Morata, a palla lontana, è immotivata violenza, è isterismo ottuso, è ingenuità che rende rozza la resa. La sconfitta di Torino inchioda domani il Napoli in poltrona per la più sofferta attesa. Uno spiraglio di Champions rimane, certo. Ma decide la lealtà di altre due concorrenti. Se il derby tra Lazio e Roma dovesse terminare in un dolciastro pari tra le due carissime nemiche davvero De Laurentiis avrebbe non solo buoni motivi, ma il dovere di protestare per la mancata concomitanza tra le gare. Il calcio sembra rassegnato allo strapotere di Claudio Lotito che chiede e ottiene il rinvio del derby, e agli interessi di televisioni commerciali che preferiscono partite in orari e giorni sfalsati per meglio venderle tutte. Hanno migliore audience le gare se spalmate in tre giorni, quindi lievitano le tariffe della pubblicità. In questo coacervo di interessi privati, di egoismi e business si riduce la regolarità del campionato, già offuscata quest'anno dai troppi errori degli arbitri. Niente però ha fatto il Napoli per sottrarsi a questa folle giostra. Pur essendo dopo la Juve la squadra con il miglior potenziale offensivo e buoni valori tecnici. Si è ficcato nei gangli con ostinata incoscienza. Dagli errori di mercato ai misteri della discontinuità. Benitez elimina il deludente Higuain esponendolo all'impopolarità, ma Benitez non è senza peccati. Con astuzia picaresca ha fatto del suo contratto il tema dell'anno, come se non vi fossero altre urgenze e priorità. Il Napoli è caduto nella stessa trappola di due anni fa. Anche Mazzarri e Cavani, altri maestri del dire e non dire, tennero sulla corda De Laurentiis per mesi fino al brusco addio. Benitez voleva dare più sprint fermando in panchina Hamsik. L'esperimento di Mertens centrale nel terzetto del 4-2-3-1 riesce. Mertens è il migliore con David Lopez. Ma i languori di Huguain e in parte di Callejon debilitano l'attaco, dopo un promettente avvio. Uscito Higuain, con l'onesto Gabbiadini e con la squadra più lesta sulle seconde palle, più caparbia nei contrasti la Juve ha in attesa della festa momenti cruciali. Li risolve, però. Non si è mai alla pari se da una parte non para Andujar e dall'altra splende Buffon.

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IL GRAFFIO - Corbo: "ADL, qui ci vuole un ritiro!"

di Napoli Magazine

23/05/2024 - 22:20

Decide il derby. Dopo Lazio-Roma si saprà quanto vale per la Champions la prossima gara. Aspettiamo, martedì però occorre forse un altro scatto del presidente. Il ritiro ha prodotto tre vittorie e dieci gol. Il Napoli è poi ricaduto sulla sua mediocrità. Forse è il caso di ritentare. Una squadra senza intensità, con Higuain che in campo brucia 40 milioni, è irritante. Al Graffio giro il commento scritto per Repubblica Napoli. Tornerò presto con un altro tema. Esasperato e vendicativo Benitez consegna alla piazza il primo nome. Higuain. Indica il colpevole con la plateale sostituzione dopo un tempo. Bocciato dal suo allenatore, da Barzagli e dalla bilancia, il tondo bomber è il primo interrogativo per il futuro. Va confermato o ceduto? Comunque finisca, va rifondato il Napoli. Triste il ritorno: dalla festa della Juve che non rinuncia neanche alle vittorie inutili esce il Napoli umiliato e dimesso, quasi si dissolve tra luminarie e deliri. Il calcio è lottare per vincere, il calcio è coraggio e bellezza, il calcio oggi è la Juve. Deve riconoscerlo in Italia anche chi proprio non riesce ad amarla. Com'è amaro a Napoli ogni anno credere a promesse e progetti: sogni d'estate, quelli che svaniscono presto, fino a sporcarsi come ieri nel finale di una partita ormai persa: la testata di Britos a Morata, a palla lontana, è immotivata violenza, è isterismo ottuso, è ingenuità che rende rozza la resa. La sconfitta di Torino inchioda domani il Napoli in poltrona per la più sofferta attesa. Uno spiraglio di Champions rimane, certo. Ma decide la lealtà di altre due concorrenti. Se il derby tra Lazio e Roma dovesse terminare in un dolciastro pari tra le due carissime nemiche davvero De Laurentiis avrebbe non solo buoni motivi, ma il dovere di protestare per la mancata concomitanza tra le gare. Il calcio sembra rassegnato allo strapotere di Claudio Lotito che chiede e ottiene il rinvio del derby, e agli interessi di televisioni commerciali che preferiscono partite in orari e giorni sfalsati per meglio venderle tutte. Hanno migliore audience le gare se spalmate in tre giorni, quindi lievitano le tariffe della pubblicità. In questo coacervo di interessi privati, di egoismi e business si riduce la regolarità del campionato, già offuscata quest'anno dai troppi errori degli arbitri. Niente però ha fatto il Napoli per sottrarsi a questa folle giostra. Pur essendo dopo la Juve la squadra con il miglior potenziale offensivo e buoni valori tecnici. Si è ficcato nei gangli con ostinata incoscienza. Dagli errori di mercato ai misteri della discontinuità. Benitez elimina il deludente Higuain esponendolo all'impopolarità, ma Benitez non è senza peccati. Con astuzia picaresca ha fatto del suo contratto il tema dell'anno, come se non vi fossero altre urgenze e priorità. Il Napoli è caduto nella stessa trappola di due anni fa. Anche Mazzarri e Cavani, altri maestri del dire e non dire, tennero sulla corda De Laurentiis per mesi fino al brusco addio. Benitez voleva dare più sprint fermando in panchina Hamsik. L'esperimento di Mertens centrale nel terzetto del 4-2-3-1 riesce. Mertens è il migliore con David Lopez. Ma i languori di Huguain e in parte di Callejon debilitano l'attaco, dopo un promettente avvio. Uscito Higuain, con l'onesto Gabbiadini e con la squadra più lesta sulle seconde palle, più caparbia nei contrasti la Juve ha in attesa della festa momenti cruciali. Li risolve, però. Non si è mai alla pari se da una parte non para Andujar e dall'altra splende Buffon.

Fonte: Antonio Corbo per "il Graffio" di Repubblica