In Evidenza
IL GRAFFIO - L'analisi di Corbo: "Il calcio ama i giovani: coraggio, caro Sarri"
24.10.2016 12:30 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

Prima di girare il commento appena scritto su Crotone-Napoli, qualche riflessione.
I tifosi del Napoli si sono divertiti vedendo la Juve perdere. Rispetto i loro sentimenti. Ma il Milan è una delle autentiche rivali del Napoli. Forse conveniva il pareggio.
La Juve se la passa male perché Allegri non riesce a formare un centrocampo con gente del mestiere. Hernanes e Pjanic sono fuori ruolo.
Diawara è un giocatore importante. Sarri non se la prenda. Un ragazzo che arriva dalla Guinea, 19 anni con 35 partite in A, è un tesoro da difendere. Ne parlava in tv senza entusiasmo. Mi ha ricordato l'ombroso Mazzarri su Insigne, che è arrivato in Nazionale e sarà prezioso appena rimetterà in ordine i suoi pensieri.
Mi ha convinto Maksimovic e molti aspettano Rog.
Sarri può realizzare il secondo capolavoro con la fusione di vecchi e nuovi, centrando la qualificazione Champions.
Ho già letto alcuni interventi. Noto una difesa eccessiva di Hamsik. Dire: io lo farei giocare sempre e comunque è tesi romantica, che non convince. Deve giocare chi è in forma. Un calciatore che passa sempre la palla indietro rivela un momento difficile. Nessuno discute Hamsik. Ma lo si aiuti a recuperare se stesso. Può il capitano essere sempre sostituito? Prima Benitez, poi Sarri...
Se il Napoli ha finalmente una rosa più ampia che siano messi alla prova tutti. E siano aiutati a maturare. Senza preclusione per nessuno. Il campionato premia Montella e il Milan, non perché siano fedeli agli intoccabili, ma perché mettono insieme con i più motivati tra i titolari anche ragazzi come Locatelli e Donnarumma.
Il calcio è ricerca. La ricerca è progresso. Il progresso è vittoria.
Un caro saluto a tutti.

 

Non c'è spazio per gli esteti, la smettano di criticare, il Napoli si era smarrito nella sua ossessione: il bel gioco. C'è tempo per riprenderlo. La vittoria gualcita di Crotone è carica di messaggi positivi. Mitiga le tensioni tra Sarri e la società, apre finalmente le porte a giovani acquisti, segna la rivincita di gregari depressi. Mertens non poteva soccombere ad Insigne, il tormentato giovanotto degli ultimi tempi. Diawara meritava rispetto, fiducia e posto per le sue credenziali: a 19 anni già 35 partite di A. Può non essere soltanto l'alternativa a Jorginho: ha tecnica più che discreta, fisicità, coraggio, è mezzala versa. Il vigore di Zielinski, poi: si disperdono energie, quando sta fuori. A 24 Nikola Maksimovic mostra maturità di gioco, tempismo, è coordinato e composto, ma piace perché porta anche il carattere aspro di un serbo temprato nel Torino. A due minuti dall'espulsione di Gabbiadini ha trovato d'astuzia il raddoppio, si è poi aggrappato all'inferriata per scuotere i tifosi del Napoli, coinvolgerli in una partita diventata più difficile, il Napoli era ormai in 10 e mancava un'ora alla fine.
La rivalsa di giocatori finora trascurati non è una sconfitta per Sarri. Lasciategli pure dire che Diawara è ancora giovane e non bisogna lodarlo troppo. Né un successo per il presidente che dal 27 maggio, giorno della conferma con ingaggio raddoppiato, chiede a Sarri di essere più flessibile nella formula e nel turnover. Il solito gioco delle parti. L'allenatore rinviava l'esordio dei giocatori acquistati, rimarcando una campagna tardiva. Il presidente non aveva invece altro pensiero che segnalare gli investimenti su giovani di qualità pagati molto, pur essendo un mercato senza liquidità. Il burrascoso incontro di quel sabato sera dopo la sconfitta interna con la Roma si è rivelato per tutt'e due importante. Sarri non poteva nascondere oltre i giovani acquisti, De Laurentiis supera invece la psicosi di un bel Napoli allo sfascio.
Napoli mediocre ma tenace, difesa ancora in affanno come dimostra il gol del Crotone, ma da Crotone si riparte. Non è mai troppo tardi per scoprire i guasti e ripararli. Ve ne sono almeno tre. Gabbiadini ha un avvio decente con un gran tiro deviato da Cordaz. Il fallo di reazione su Ferrari, gomitata e poi due tentati calci di puerile stizza, rivela la sua lunga sofferenza. Prima emarginato da Higuain e Milik, poi costretto a imitarne gioco e forza d'urto. Da ieri Gabbiadini rientra fra i cedibili: la fragilità emotiva è pari alla discontinuità. Attaccante prezioso e dal gol facile se passa inosservato, ma corroso da eccessive responsabilità. Che il Napoli lo ceda,è possibile. Dipende dal mercato. Che la società debba prendere a gennaio un attaccante solido, aldilà del ritorno di Milik, è nella logica d'impresa. Il Napoli non può fare a meno in un'altra punta, ora che il campionato lascia intatte le prospettive di Champions, di un fatturato più alto, con scatti economici degli sponsor e giuste risorse per il mercato 2017.

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL GRAFFIO - L'analisi di Corbo: "Il calcio ama i giovani: coraggio, caro Sarri"

di Napoli Magazine

24/10/2024 - 12:30

Prima di girare il commento appena scritto su Crotone-Napoli, qualche riflessione.
I tifosi del Napoli si sono divertiti vedendo la Juve perdere. Rispetto i loro sentimenti. Ma il Milan è una delle autentiche rivali del Napoli. Forse conveniva il pareggio.
La Juve se la passa male perché Allegri non riesce a formare un centrocampo con gente del mestiere. Hernanes e Pjanic sono fuori ruolo.
Diawara è un giocatore importante. Sarri non se la prenda. Un ragazzo che arriva dalla Guinea, 19 anni con 35 partite in A, è un tesoro da difendere. Ne parlava in tv senza entusiasmo. Mi ha ricordato l'ombroso Mazzarri su Insigne, che è arrivato in Nazionale e sarà prezioso appena rimetterà in ordine i suoi pensieri.
Mi ha convinto Maksimovic e molti aspettano Rog.
Sarri può realizzare il secondo capolavoro con la fusione di vecchi e nuovi, centrando la qualificazione Champions.
Ho già letto alcuni interventi. Noto una difesa eccessiva di Hamsik. Dire: io lo farei giocare sempre e comunque è tesi romantica, che non convince. Deve giocare chi è in forma. Un calciatore che passa sempre la palla indietro rivela un momento difficile. Nessuno discute Hamsik. Ma lo si aiuti a recuperare se stesso. Può il capitano essere sempre sostituito? Prima Benitez, poi Sarri...
Se il Napoli ha finalmente una rosa più ampia che siano messi alla prova tutti. E siano aiutati a maturare. Senza preclusione per nessuno. Il campionato premia Montella e il Milan, non perché siano fedeli agli intoccabili, ma perché mettono insieme con i più motivati tra i titolari anche ragazzi come Locatelli e Donnarumma.
Il calcio è ricerca. La ricerca è progresso. Il progresso è vittoria.
Un caro saluto a tutti.

 

Non c'è spazio per gli esteti, la smettano di criticare, il Napoli si era smarrito nella sua ossessione: il bel gioco. C'è tempo per riprenderlo. La vittoria gualcita di Crotone è carica di messaggi positivi. Mitiga le tensioni tra Sarri e la società, apre finalmente le porte a giovani acquisti, segna la rivincita di gregari depressi. Mertens non poteva soccombere ad Insigne, il tormentato giovanotto degli ultimi tempi. Diawara meritava rispetto, fiducia e posto per le sue credenziali: a 19 anni già 35 partite di A. Può non essere soltanto l'alternativa a Jorginho: ha tecnica più che discreta, fisicità, coraggio, è mezzala versa. Il vigore di Zielinski, poi: si disperdono energie, quando sta fuori. A 24 Nikola Maksimovic mostra maturità di gioco, tempismo, è coordinato e composto, ma piace perché porta anche il carattere aspro di un serbo temprato nel Torino. A due minuti dall'espulsione di Gabbiadini ha trovato d'astuzia il raddoppio, si è poi aggrappato all'inferriata per scuotere i tifosi del Napoli, coinvolgerli in una partita diventata più difficile, il Napoli era ormai in 10 e mancava un'ora alla fine.
La rivalsa di giocatori finora trascurati non è una sconfitta per Sarri. Lasciategli pure dire che Diawara è ancora giovane e non bisogna lodarlo troppo. Né un successo per il presidente che dal 27 maggio, giorno della conferma con ingaggio raddoppiato, chiede a Sarri di essere più flessibile nella formula e nel turnover. Il solito gioco delle parti. L'allenatore rinviava l'esordio dei giocatori acquistati, rimarcando una campagna tardiva. Il presidente non aveva invece altro pensiero che segnalare gli investimenti su giovani di qualità pagati molto, pur essendo un mercato senza liquidità. Il burrascoso incontro di quel sabato sera dopo la sconfitta interna con la Roma si è rivelato per tutt'e due importante. Sarri non poteva nascondere oltre i giovani acquisti, De Laurentiis supera invece la psicosi di un bel Napoli allo sfascio.
Napoli mediocre ma tenace, difesa ancora in affanno come dimostra il gol del Crotone, ma da Crotone si riparte. Non è mai troppo tardi per scoprire i guasti e ripararli. Ve ne sono almeno tre. Gabbiadini ha un avvio decente con un gran tiro deviato da Cordaz. Il fallo di reazione su Ferrari, gomitata e poi due tentati calci di puerile stizza, rivela la sua lunga sofferenza. Prima emarginato da Higuain e Milik, poi costretto a imitarne gioco e forza d'urto. Da ieri Gabbiadini rientra fra i cedibili: la fragilità emotiva è pari alla discontinuità. Attaccante prezioso e dal gol facile se passa inosservato, ma corroso da eccessive responsabilità. Che il Napoli lo ceda,è possibile. Dipende dal mercato. Che la società debba prendere a gennaio un attaccante solido, aldilà del ritorno di Milik, è nella logica d'impresa. Il Napoli non può fare a meno in un'altra punta, ora che il campionato lascia intatte le prospettive di Champions, di un fatturato più alto, con scatti economici degli sponsor e giuste risorse per il mercato 2017.

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica