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IL PENSIERO - Gianni Puca: "Con le bretelle wodoo ho imbrigliato il Napoli"
31.08.2015 19:49 di Napoli Magazine

NAPOLI - Gianni Puca, autore teatrale di Gino Rivieccio, scrive a "Napoli Magazine" il suo pensiero sul Napoli: "Un’ora di calcio totale e mezz’ora di calcio balilla. Finché la condizione fisica ha sostenuto gli uomini di Sarri, il pubblico ha assistito ad uno spettacolo gustoso, inferiore solo a quello offerto dai rispettivi mister in panchina. Il tecnico toscano in mutandoni nel posticipo serale in mondovisione non era bello a vedersi, ma Zenga, fintamente elegante, ha sfoderato un look che al confronto Lapo Elkann sarebbe sembrato Miss Eleganza. Abito blu che sarebbe stato impeccabile se solo non ci avesse messo sotto delle improbabili scarpe di tela, senza calzino, e non vi avesse abbinato un cappellino per coprire la pelata che tanto tutti conoscono. Ma la ciliegina senza torta l’ex uomo ragno l’ha tirata fuori quando si è tolto la giacca, in uno strip di mazzarriana memoria, e ha mostrato le bretelle! Alla vista di quelle bretelle, che avrebbero fatto invidia anche a Luca Giurato, Armani e Valentino hanno tentato il suicidio appendendosi alle bretelle del conduttore di pollice verde, ma in realtà la partita è cambiata proprio da quel momento. E non è un caso. Quell’accessorio, ai più apparso ridicolo, in realtà è un regalo di uno stregone wodoo che aveva conosciuto in una delle sue tante esperienze all’estero. E nessuno ha capito che, oltre a fermare i pantaloni, servivano a fermare il tanto temuto Insigne. Invito gli scettici a rivedere la partita. Fino a quel momento, Insigne migliore in campo per distacco. Miglior partita da quando è a Napoli. Assist al bacio, palo clamoroso. Dal momento in cui Zenga ha tirato fuori le bretelle, il trequartista tascabile di Sarri si è imbrigliato da solo, cominciando a tirare addosso agli avversari, facendo mancare i rifornimenti ad un ispiratissimo Higuain. Da quel momento è iniziata la insperata rimonta. Ma le bretelle wodoo non hanno bloccato solo l’attaccante partenopeo, hanno trasformato anche la partita di Raul Albiol, fino a quel momento autore di una gara dignitosa. Il fallo da rigore su Fernando è chiaramente frutto di un intervento paranormale dello stregone, che un minuto dopo si è impossessato di Eder, che sembrava la reincarnazione di Garrincha, che oltre a Koulibaly e due volte Albiol, ha dribblato pure i fotografi, i segnalinee e i raccattapalle. Solo l’intervento del Santone di Avella, che con una tempestiva oliomanzia ha neutralizzato il potere delle bretelle di Zenga, ha evitato un epilogo clamoroso. Due parate strepitose di Pepe Reina, infatti, hanno posto rimedio alla trasformazione improvvisa della squadra azzurra, che molti imputano ai cambi sbagliati di Sarri, ma che in realtà ha una fonte scientificamente non dimostrabile. La partita con la Samp ha mostrato virtù e difetti del Napoli. Attacco composto da cinque calciatori fortissimi, difesa colabrodo e centrocampo qualitativamente e quantitativamente insufficiente. Con la differenza che il centrocampo può essere sistemato anche con un solo innesto di grande qualità, mentre la difesa va totalmente rifondata, potendo contare solo su un elemento affidabile, Pepe Reina, sulla scommessa Chiriches, e su un potenziale ottimo difensore, Koulibaly, che società ha messo sul mercato, ma che è l’unico che andrebbe confermato. Più che due terzini, un difensore centrale, un mediano di qualità e un vice Higuain, che pure servirebbero come il pane, Sarri ha chiesto a Giuntoli di comprargli un paio di bretelle per tener su la squadra quando si fa chiudere dietro anche da oneste compagini senza troppe pretese! Giuntoli, approfittando dei saldi di fine stagioni di alcune super potenze europee, ha proposto a Sarri mediani e difensori in esubero di Chelsea, Bayern, Real, PSG, Borussia Dortmud, Tottenham, e altre, ma il toscano, mentre fumava un cubano, ha risposto che piuttosto gli servivano un paio di droni nuovi, visto che uno lo aveva abbattuto Ghoulam mentre si esercitava sulle punizioni, e uno lo aveva rotto Zuniga, che anziché per imparare a fare le diagonali, lo usava per farsi i selfie".

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IL PENSIERO - Gianni Puca: "Con le bretelle wodoo ho imbrigliato il Napoli"

di Napoli Magazine

31/08/2024 - 19:49

NAPOLI - Gianni Puca, autore teatrale di Gino Rivieccio, scrive a "Napoli Magazine" il suo pensiero sul Napoli: "Un’ora di calcio totale e mezz’ora di calcio balilla. Finché la condizione fisica ha sostenuto gli uomini di Sarri, il pubblico ha assistito ad uno spettacolo gustoso, inferiore solo a quello offerto dai rispettivi mister in panchina. Il tecnico toscano in mutandoni nel posticipo serale in mondovisione non era bello a vedersi, ma Zenga, fintamente elegante, ha sfoderato un look che al confronto Lapo Elkann sarebbe sembrato Miss Eleganza. Abito blu che sarebbe stato impeccabile se solo non ci avesse messo sotto delle improbabili scarpe di tela, senza calzino, e non vi avesse abbinato un cappellino per coprire la pelata che tanto tutti conoscono. Ma la ciliegina senza torta l’ex uomo ragno l’ha tirata fuori quando si è tolto la giacca, in uno strip di mazzarriana memoria, e ha mostrato le bretelle! Alla vista di quelle bretelle, che avrebbero fatto invidia anche a Luca Giurato, Armani e Valentino hanno tentato il suicidio appendendosi alle bretelle del conduttore di pollice verde, ma in realtà la partita è cambiata proprio da quel momento. E non è un caso. Quell’accessorio, ai più apparso ridicolo, in realtà è un regalo di uno stregone wodoo che aveva conosciuto in una delle sue tante esperienze all’estero. E nessuno ha capito che, oltre a fermare i pantaloni, servivano a fermare il tanto temuto Insigne. Invito gli scettici a rivedere la partita. Fino a quel momento, Insigne migliore in campo per distacco. Miglior partita da quando è a Napoli. Assist al bacio, palo clamoroso. Dal momento in cui Zenga ha tirato fuori le bretelle, il trequartista tascabile di Sarri si è imbrigliato da solo, cominciando a tirare addosso agli avversari, facendo mancare i rifornimenti ad un ispiratissimo Higuain. Da quel momento è iniziata la insperata rimonta. Ma le bretelle wodoo non hanno bloccato solo l’attaccante partenopeo, hanno trasformato anche la partita di Raul Albiol, fino a quel momento autore di una gara dignitosa. Il fallo da rigore su Fernando è chiaramente frutto di un intervento paranormale dello stregone, che un minuto dopo si è impossessato di Eder, che sembrava la reincarnazione di Garrincha, che oltre a Koulibaly e due volte Albiol, ha dribblato pure i fotografi, i segnalinee e i raccattapalle. Solo l’intervento del Santone di Avella, che con una tempestiva oliomanzia ha neutralizzato il potere delle bretelle di Zenga, ha evitato un epilogo clamoroso. Due parate strepitose di Pepe Reina, infatti, hanno posto rimedio alla trasformazione improvvisa della squadra azzurra, che molti imputano ai cambi sbagliati di Sarri, ma che in realtà ha una fonte scientificamente non dimostrabile. La partita con la Samp ha mostrato virtù e difetti del Napoli. Attacco composto da cinque calciatori fortissimi, difesa colabrodo e centrocampo qualitativamente e quantitativamente insufficiente. Con la differenza che il centrocampo può essere sistemato anche con un solo innesto di grande qualità, mentre la difesa va totalmente rifondata, potendo contare solo su un elemento affidabile, Pepe Reina, sulla scommessa Chiriches, e su un potenziale ottimo difensore, Koulibaly, che società ha messo sul mercato, ma che è l’unico che andrebbe confermato. Più che due terzini, un difensore centrale, un mediano di qualità e un vice Higuain, che pure servirebbero come il pane, Sarri ha chiesto a Giuntoli di comprargli un paio di bretelle per tener su la squadra quando si fa chiudere dietro anche da oneste compagini senza troppe pretese! Giuntoli, approfittando dei saldi di fine stagioni di alcune super potenze europee, ha proposto a Sarri mediani e difensori in esubero di Chelsea, Bayern, Real, PSG, Borussia Dortmud, Tottenham, e altre, ma il toscano, mentre fumava un cubano, ha risposto che piuttosto gli servivano un paio di droni nuovi, visto che uno lo aveva abbattuto Ghoulam mentre si esercitava sulle punizioni, e uno lo aveva rotto Zuniga, che anziché per imparare a fare le diagonali, lo usava per farsi i selfie".