Una suggestione. Per ora nulla di più, ma quel che è certo è che a Jackson Martinez, 30 anni, la Cina inizia ad andare stretta. Poco meno di un anno fa il passaggio faraonico dall’Atletico Madrid (dove in realtà aveva fatto poco più di una comparsata) al Guanghzou Evergrande per 42 milioni di euro. Circa 10 milioni a gol, se si considera che dal suo arrivo in Oriente ha segnato solo 4 reti. Una media bassa, anzi bassissima se si considerano i suoi standard europei. Uno score che lo ha portato anche ad uscire dai radar del grande calcio, al punto tale da non essere inserito nemmeno nell’elenco dei convocati del ct della Colombia, Pekerman, per l’edizione del Centenario della Coppa America che si è giocata nella scorsa estate negli Stati Uniti.

È allora chiaro che il suo mal di pancia non è certo dovuto all’eccesso di tofu o noodle. No, la cucina cinese non c’entra nulla. Ma la fame sì. Quella di gol, vittorie e sopratutto successi, internazionali. Sono quelli a mancare più di tutto a Jackson Martinez. E allora si spiega il motivo del suo desiderio d’Europa. In controtendenza con i calciatori moderni che scappano verso Oriente a caccia di stipendi da sogno. Il suo, di sogno, sembra essere un altro. Ed allora è caccia aperta tra le big europee per riportare a casa Jackson Martinez e farlo tornare ad essere il bomber implacabile dei tempi del Porto.

Il Napoli resta alla finestra, anche perché l’infortunio di Milik ha aperto una nuova prospettiva al mercato di gennaio. Certo, lo stipendio attuale del colombiano è di 12 milioni di euro all’anno, ma, secondo alcune fonti vicine al calciatore, sarebbe disposto a scendere anche fino a 5: ovvero meno della metà del guadagno attuale. Dimostrazione vivente - e “giocante” - che i soldi non fanno la felicità, anzi, in certi casi possono addirittura intristire. E il “povero” (non certo nel senso economico) Jackson sembra essersi intristito per davvero. Difficile che possa concretizzarsi per davvero, ma quel che è certo è che il giocatore ha tutta la voglia del mondo di tornare nel calcio che conta: di tornare nel calcio europeo.

Durante la gestione Benitez il suo nome fu già accostato al Napoli ed i suoi agenti furono avvistati nel ritiro di Dimaro in Trentino per fare una chiacchierata con i dirigenti azzurri. Era il 2013 e il club azzurro aveva appena ingaggiato Higuain. De Laurentiis verificò la possibilità di inserire nella rosa affidata a Rafa un altro attaccante di spessore. Ma la trattativa non si chiuse.