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LDT - Napoli, critica giusta, lasciamoli lavorare
01.09.2015 13:58 di Napoli Magazine

"Striscioni di protesta durissimi - scrive il tifoso Giovanni Eggidio via email a "Napoli Magazine" -, cori intimidatori, io credo che si debba rivedere un attimo il proprio ruolo. E' lecito effettuare una critica (che poi sia condivisa o non) ma è giusto che questa resti una chiacchiera da bar, soprattutto se il calendario recita "1 Settembre". Sarà corretto trarre le conclusioni a fine campionato, il tempo è il miglior giudice. In città la canoa è unica, non ci sono solo gli 11 in campo, gli altri vogatori siamo noi: il pubblico. E come ogni vogatore che si rispetti, è da vigliacchi lasciare il remo. Una remata in meno causa danno all'intero equipaggio, il traguardo diventa difficile da raggiungere. Bisogna invece provarci insieme, fino alla fine, se poi andrà male perchè qualcosa è andato storto, solo dopo essere scesi da quella canoa si parlerà e si discuterà con il timoniere con la speranza di motivarlo ad una guida migliore. E' solo controproducente disertare lo stadio, fischiare chi indossa i nostri colori, si rischia di diventare i primi protagonisti della disfatta, perchè il ruolo del tifoso è quello di sostenere incondizionatamente. Ritorniamo ad essere il dodicesimo uomo in campo e non un ostacolo, facciamo ridiventare il San Paolo un inferno per gli avversari. Non pensiamo al mercato, agli aspetti amministrativi e quant'altro, non ci compete, il nostro compito è accompagnare la squadra alla vittoria. Sì, è anche compito nostro. Che questi 15 giorni di pausa, siano anche una pausa di riflessione per il tifoso partenopeo!".

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di Napoli Magazine

01/09/2024 - 13:58

"Striscioni di protesta durissimi - scrive il tifoso Giovanni Eggidio via email a "Napoli Magazine" -, cori intimidatori, io credo che si debba rivedere un attimo il proprio ruolo. E' lecito effettuare una critica (che poi sia condivisa o non) ma è giusto che questa resti una chiacchiera da bar, soprattutto se il calendario recita "1 Settembre". Sarà corretto trarre le conclusioni a fine campionato, il tempo è il miglior giudice. In città la canoa è unica, non ci sono solo gli 11 in campo, gli altri vogatori siamo noi: il pubblico. E come ogni vogatore che si rispetti, è da vigliacchi lasciare il remo. Una remata in meno causa danno all'intero equipaggio, il traguardo diventa difficile da raggiungere. Bisogna invece provarci insieme, fino alla fine, se poi andrà male perchè qualcosa è andato storto, solo dopo essere scesi da quella canoa si parlerà e si discuterà con il timoniere con la speranza di motivarlo ad una guida migliore. E' solo controproducente disertare lo stadio, fischiare chi indossa i nostri colori, si rischia di diventare i primi protagonisti della disfatta, perchè il ruolo del tifoso è quello di sostenere incondizionatamente. Ritorniamo ad essere il dodicesimo uomo in campo e non un ostacolo, facciamo ridiventare il San Paolo un inferno per gli avversari. Non pensiamo al mercato, agli aspetti amministrativi e quant'altro, non ci compete, il nostro compito è accompagnare la squadra alla vittoria. Sì, è anche compito nostro. Che questi 15 giorni di pausa, siano anche una pausa di riflessione per il tifoso partenopeo!".