Rovesciate e colpi di testa. Il congedo del Napoli formato campionato rimanda al gesto balistico dei record di Higuaìn, a una festa che doveva fare da viatico alla stagione seguente, segnata da una nuova rincorsa alla Juventus. Le bizze del mercato e i “malanni” del Pipita hanno invece sovvertito umori e ambizioni, consegnando alla città una dramma sportivo ancora duro da digerire. L’entusiasmo latente, ai confini della contestazione, ha fornito le sue prime preoccupanti controindicazioni ad inizio agosto, con gli azzurri lasciati praticamente soli dai tifosi del San Paolo, vuoto e triste come non mai. In pochissimi col Nizza (per la festa dei novant’anni) e con il Monaco, tanto da “costringere” De Laurentiis a dispensare biglietti gratis, per salvare almeno la faccia e per non trasformare la kermesse in un funerale. Pochi temerari presenti, con tanto di tagliando acquistato a prezzo pieno, premiati con un ingresso omaggio per la gara di sabato, contro il Milan. Saranno circa diecimila i fortunati che varcheranno gratuitamente i cancelli di Fuorigrotta per assistere alla prima del Napoli tra le mura amiche, senza Higuaìn. Un’assenza ingombrante che naturalmente non passerà inosservata. Si è già attivata una nota società di scommesse, promotrice dell’hastag “core ngrat” che offrirà ai tifosi partenopei la possibilità di riciclare e sostituire la maglia del vecchio idolo ripudiato. Dalle ore 15 a Piazza Plebiscito – e dalle 17 all’esterno dello stadio San Paolo- l’autobus ufficiale dell’iniziativa offrirà ai presenti la possibilità di congedarsi “materialmente” dal fantasma del Pipita. Col Milan stadio non gremito, a testimonianza della scarsa partecipazione emotiva (evidentemente momentanea) degli appassionati, frenati inoltre da prezzi non alla portata di tutti, soprattutto per quel che concerne il settore più popolare, venduto a quaranta euro. Una cifra pari a quella stabilita per gli ottavi di finale di Champions league con il Chelsea, quando in campo c’era il Napoli di Mazzarri. Un rialzo giustificato allora, vista la portata dell’evento, un po’ troppo pretenzioso oggi, considerato il momento delicato sul piano ambientale. Il pari di Pescara, frutto di una prestazione poco convincente, non ha ovviamente aiutato la prevendita e contribuirà quindi a lasciare ampi spazi vuoti un po’ ovunque per l’esordio casalingo in campionato. Un inizio in tono minore, nonostante la caratura e il blasone dell’avversario che richiama alla mente le fantastiche sfide degli anni 80. Altri tempi, soprattutto per il diavolo e -forse- un altro calcio.