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MAURIZIO SARRI - L'operaio del calcio che ha messo in crisi Pioli, Allegri e Mihajlovic
10.10.2015 14:08 di Napoli Magazine Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma

Li ha messi tutti in fila. Uno dietro all’altro. Coloro i quali avrebbero voluto ripetere le gesta dello scorso anno sono stati puniti da Maurizio Sarri. Stefano Pioli, Massimo Allegri e Sinisa Mihajlovic si sono dovuti inchinare al maestro toscano senza mezzi termini. Hanno ceduto i tre punti al cospetto di un Napoli molto forte, voglioso di vincere e soprattutto con le carte in regola per poter lottare con le altre per lo scudetto. I tre allenatori pensavano che l’operaio del calcio, essendo arrivato in una big, avrebbe avuto tante difficoltà. Speravano di poter sfruttare i lavori in corso della squadra partenopea per farsi belli e conquistare i successi. Così non è stato. Si sono dovuti togliere il cappello di fronte allo strapotere tecnico e tattico di un gruppo che dopo solo due mesi di lavoro è già a buon punto. A sentire Sarri non è così ma se veramente il Napoli è quello visto all’opera contro Lazio, Juventus e Milan, allora ci sono i presupposti per poter sognare in grande. Certo, il campionato è lungo e possono succedere ancora tante cose, sta di fatto che l’ex Empoli, con olio di gomito, ha aggiustato le cose ed è riuscito a dare una identità ai suoi ragazzi. Identità che si era persa nell’ultimo anno della gestione Benitez. Parecchi calciatori erano demotivati e giocavano fuori ruolo. E quindi non si trovava la quadratura del cerchio. Oggi sembra funzionare tutto bene.

 

LE SICUREZZE DI MAURIZIO. Sarri si era preso una bella gatta da pelare dopo l’addio di Rafa. Arrivare in punta di piedi e senza un passato importante in una piazza molto delusa era un azzardo non da poco. Molto probabilmente aveva messo in conto anche un esonero imminente. Anche in virtù di un contratto annuale che non prometteva nulla di buono. Invece, smentendo tutti, ha dato certezze al suo metodo mentre i suoi colleghi si sono ritrovati in un tunnel con poca luce. Pioli, dopo la batosta di 5-0 al San Paolo, si è rialzato. Allegri ha cercato di riprendersi dopo l’avvio choc ma sempre a Fuorigrotta ha dovuto pagare dazio. La vittoria col Bologna alla Stadium ha riportato un po’ di tranquillità ma bisogna capire come andranno le cose in futuro. Soprattutto in vista dell’incontro con l’Inter alla ripresa del torneo di serie A. Infine Mihajlovic, in estate ad un passo dal Napoli, ha confermato di avere un gruppo mal assortito e anche troppo infortunato per competere a certi livelli. Naturalmente il serbo spera di rialzarsi presto ma l’amico Sarri l’ha buttato giù dalla torre. Non è facile far passare sotto traccia quattro gol al Meazza. Il sor Maurizio ha fatto un gran lavoro prima di arrivare a Milano e appena i rossoneri hanno abbassato le difese, ci sono stati i colpi di grazia.

 

ASPETTANDO PAULO. Tutto troppo bello ma se si ferma la giostra gli ultimi incontri sono serviti a poco. Ecco, quindi, che si dovrà dare continuità nella sfida di domenica 18 ottobre al San Paolo contro la Fiorentina. In quel di Fuorigrotta non si dovrà dare scampo alla Viola che oggi si trova al primo posto solitario in classifica. Battere la capolista sarebbe motivo di orgoglio ma soprattutto darebbe seguito a tutto quello che di buono sta facendo il Napoli di Sarri. Non sarà assolutamente facile, il team gigliato si sta esprimendo a grandi livelli e sicuramente sarà una partita a scacchi dove vincerà chi sbaglierà di meno. Si spera lo facciano gli azzurri in modo tale da dare l’ennesimo segnale forte al campionato, battendo poi un altro tecnico candidato al titolo di migliore del torneo. Far tornare con i piedi per terra Sousa non sarebbe male.

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MAURIZIO SARRI - L'operaio del calcio che ha messo in crisi Pioli, Allegri e Mihajlovic

di Napoli Magazine

10/10/2024 - 14:08

Li ha messi tutti in fila. Uno dietro all’altro. Coloro i quali avrebbero voluto ripetere le gesta dello scorso anno sono stati puniti da Maurizio Sarri. Stefano Pioli, Massimo Allegri e Sinisa Mihajlovic si sono dovuti inchinare al maestro toscano senza mezzi termini. Hanno ceduto i tre punti al cospetto di un Napoli molto forte, voglioso di vincere e soprattutto con le carte in regola per poter lottare con le altre per lo scudetto. I tre allenatori pensavano che l’operaio del calcio, essendo arrivato in una big, avrebbe avuto tante difficoltà. Speravano di poter sfruttare i lavori in corso della squadra partenopea per farsi belli e conquistare i successi. Così non è stato. Si sono dovuti togliere il cappello di fronte allo strapotere tecnico e tattico di un gruppo che dopo solo due mesi di lavoro è già a buon punto. A sentire Sarri non è così ma se veramente il Napoli è quello visto all’opera contro Lazio, Juventus e Milan, allora ci sono i presupposti per poter sognare in grande. Certo, il campionato è lungo e possono succedere ancora tante cose, sta di fatto che l’ex Empoli, con olio di gomito, ha aggiustato le cose ed è riuscito a dare una identità ai suoi ragazzi. Identità che si era persa nell’ultimo anno della gestione Benitez. Parecchi calciatori erano demotivati e giocavano fuori ruolo. E quindi non si trovava la quadratura del cerchio. Oggi sembra funzionare tutto bene.

 

LE SICUREZZE DI MAURIZIO. Sarri si era preso una bella gatta da pelare dopo l’addio di Rafa. Arrivare in punta di piedi e senza un passato importante in una piazza molto delusa era un azzardo non da poco. Molto probabilmente aveva messo in conto anche un esonero imminente. Anche in virtù di un contratto annuale che non prometteva nulla di buono. Invece, smentendo tutti, ha dato certezze al suo metodo mentre i suoi colleghi si sono ritrovati in un tunnel con poca luce. Pioli, dopo la batosta di 5-0 al San Paolo, si è rialzato. Allegri ha cercato di riprendersi dopo l’avvio choc ma sempre a Fuorigrotta ha dovuto pagare dazio. La vittoria col Bologna alla Stadium ha riportato un po’ di tranquillità ma bisogna capire come andranno le cose in futuro. Soprattutto in vista dell’incontro con l’Inter alla ripresa del torneo di serie A. Infine Mihajlovic, in estate ad un passo dal Napoli, ha confermato di avere un gruppo mal assortito e anche troppo infortunato per competere a certi livelli. Naturalmente il serbo spera di rialzarsi presto ma l’amico Sarri l’ha buttato giù dalla torre. Non è facile far passare sotto traccia quattro gol al Meazza. Il sor Maurizio ha fatto un gran lavoro prima di arrivare a Milano e appena i rossoneri hanno abbassato le difese, ci sono stati i colpi di grazia.

 

ASPETTANDO PAULO. Tutto troppo bello ma se si ferma la giostra gli ultimi incontri sono serviti a poco. Ecco, quindi, che si dovrà dare continuità nella sfida di domenica 18 ottobre al San Paolo contro la Fiorentina. In quel di Fuorigrotta non si dovrà dare scampo alla Viola che oggi si trova al primo posto solitario in classifica. Battere la capolista sarebbe motivo di orgoglio ma soprattutto darebbe seguito a tutto quello che di buono sta facendo il Napoli di Sarri. Non sarà assolutamente facile, il team gigliato si sta esprimendo a grandi livelli e sicuramente sarà una partita a scacchi dove vincerà chi sbaglierà di meno. Si spera lo facciano gli azzurri in modo tale da dare l’ennesimo segnale forte al campionato, battendo poi un altro tecnico candidato al titolo di migliore del torneo. Far tornare con i piedi per terra Sousa non sarebbe male.

Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma