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ZAPATA - Tutti vogliono Duvan: partirà, ma solo in prestito, perché il Napoli crede in lui
04.07.2015 18:00 di Napoli Magazine Fonte: Salvatore Malfitano per il Roma

Non è bastato quanto fatto, per garantirgli un posto nel prossimo Napoli. Cifre, anche buone, ma pur sempre modeste se prese per quello che sono. E alla fine, dalla sua, ha poco altro. L’età, forse, ma ormai nemmeno quella: c’è chi è più giovane di Duvan Zapata, 24 anni compiuti ad aprile, e magari è già molto più affermato. Per cui, il suo ultimo gol per il Napoli l’ha segnato facendo la pedina di scambio, per arrivare ad Allan senza spendere troppo. Una fine poco decorosa, ma il destino dei calciatori è anche questo, in una squadra dove con il nuovo tecnico lui rischiava di essere di troppo. Non lo sarebbe stato, per quanto ha dimostrato, ma se l’interessamento c’è, la società ha bisogno di assecondarlo, per fare cassa e tagliare qualche esubero. A Benitez piaceva, anche se progressivamente gli ha concesso sempre meno spazio, per lasciarlo a Gonzalo Higuain. Quando anche i bonus di un contratto di una punta, valgono più dell’impegno e della crescita sul campo dell’altra. Forse era questo a cui Rafa si riferiva, quando diceva che il limite più grande all’esplosione di Zapata, era rappresentato dal Pipita. E non dal punto di vista tecnico. O almeno non solo. Intendiamoci, in una stagione con tre competizioni tirate fino alla fine, in diverse circostanze, Benitez avrebbe potuto dargli più spazio. Su tutte, il ritorno dei quarti di finali di Europa League, con il Wolfsburg, col Napoli vincente in Germania per 1-4; ma anche lì, il colombiano ha dovuto accontentarsi dei classici scampoli di partita. Nemmeno questo, però, aveva inciso significativamente sul suo apporto per la squadra, che nei limiti del possibile, lui non ha fatto mai mancare. Si diceva di cifre, che ben descrivono un utilizzo ridotto ma un’efficienza significativa. Nei due anni napoletani, Zapata ha messo a segno 15 gol in 53 presenze. Un dato che, così, potrebbe risultare mediocre. Il colombiano, però, in due stagioni ha giocato solamente 1876 minuti, che vuol dire che in media ne ha giocati 35 in ogni apparizione con la maglia del Napoli. Così, perciò, si spiegano i primi posti per media gol in Serie A, che ha mantenuto per grandi tratti degli ultimi due campionati. Ma lo spazio è stato troppo poco, lo sarebbe per chiunque. Eppure, in quel poco, si è messo in risalto. Tanto che negli anni sia il Torino che la Sampdoria a più riprese avevano provato ad assicurarselo. Una piazza minore poteva essere il posto giusto per affermarsi probabilmente, ma era una garanzia per Benitez, per cui perché privarsene? Adesso Sarri non ne disporrà e probabilmente al suo modulo nemmeno avrebbe trovato troppo spazio, visto il gran numero di giocatori offensivi di cui il Napoli dispone in rosa al momento. Doveva andare così, per Duvan Zapata. Scambiato e sottovalutato, ma con la consapevolezza di poter fare grandi cose a Udine. Per portare un po’ di Napoli anche in Friuli e raccogliere, magari, l’eredità che a breve lascerà Antonio Di Natale. Stavolta, l’età è dalla sua.

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ZAPATA - Tutti vogliono Duvan: partirà, ma solo in prestito, perché il Napoli crede in lui

di Napoli Magazine

04/07/2024 - 18:00

Non è bastato quanto fatto, per garantirgli un posto nel prossimo Napoli. Cifre, anche buone, ma pur sempre modeste se prese per quello che sono. E alla fine, dalla sua, ha poco altro. L’età, forse, ma ormai nemmeno quella: c’è chi è più giovane di Duvan Zapata, 24 anni compiuti ad aprile, e magari è già molto più affermato. Per cui, il suo ultimo gol per il Napoli l’ha segnato facendo la pedina di scambio, per arrivare ad Allan senza spendere troppo. Una fine poco decorosa, ma il destino dei calciatori è anche questo, in una squadra dove con il nuovo tecnico lui rischiava di essere di troppo. Non lo sarebbe stato, per quanto ha dimostrato, ma se l’interessamento c’è, la società ha bisogno di assecondarlo, per fare cassa e tagliare qualche esubero. A Benitez piaceva, anche se progressivamente gli ha concesso sempre meno spazio, per lasciarlo a Gonzalo Higuain. Quando anche i bonus di un contratto di una punta, valgono più dell’impegno e della crescita sul campo dell’altra. Forse era questo a cui Rafa si riferiva, quando diceva che il limite più grande all’esplosione di Zapata, era rappresentato dal Pipita. E non dal punto di vista tecnico. O almeno non solo. Intendiamoci, in una stagione con tre competizioni tirate fino alla fine, in diverse circostanze, Benitez avrebbe potuto dargli più spazio. Su tutte, il ritorno dei quarti di finali di Europa League, con il Wolfsburg, col Napoli vincente in Germania per 1-4; ma anche lì, il colombiano ha dovuto accontentarsi dei classici scampoli di partita. Nemmeno questo, però, aveva inciso significativamente sul suo apporto per la squadra, che nei limiti del possibile, lui non ha fatto mai mancare. Si diceva di cifre, che ben descrivono un utilizzo ridotto ma un’efficienza significativa. Nei due anni napoletani, Zapata ha messo a segno 15 gol in 53 presenze. Un dato che, così, potrebbe risultare mediocre. Il colombiano, però, in due stagioni ha giocato solamente 1876 minuti, che vuol dire che in media ne ha giocati 35 in ogni apparizione con la maglia del Napoli. Così, perciò, si spiegano i primi posti per media gol in Serie A, che ha mantenuto per grandi tratti degli ultimi due campionati. Ma lo spazio è stato troppo poco, lo sarebbe per chiunque. Eppure, in quel poco, si è messo in risalto. Tanto che negli anni sia il Torino che la Sampdoria a più riprese avevano provato ad assicurarselo. Una piazza minore poteva essere il posto giusto per affermarsi probabilmente, ma era una garanzia per Benitez, per cui perché privarsene? Adesso Sarri non ne disporrà e probabilmente al suo modulo nemmeno avrebbe trovato troppo spazio, visto il gran numero di giocatori offensivi di cui il Napoli dispone in rosa al momento. Doveva andare così, per Duvan Zapata. Scambiato e sottovalutato, ma con la consapevolezza di poter fare grandi cose a Udine. Per portare un po’ di Napoli anche in Friuli e raccogliere, magari, l’eredità che a breve lascerà Antonio Di Natale. Stavolta, l’età è dalla sua.

Fonte: Salvatore Malfitano per il Roma