"Non ne parlo, si vedrà martedì. C'è prima il Genoa".

 

 

 

 

"Sono contento di quello che ho visto nella fase offensiva, meno in quella difensiva".

 

 

 

 

"Significa che sono più bravi. La squadra più forte è quella al primo posto, non noi. Possiamo essere belli da vedere".

 

 

 

 

"Il Napoli ha una buona mentalità, ma non siamo maturi per certi traguardi. Siamo una squadra esteticamente bella. Vediamo se la crescita è ancora possibile".

 

 

 

 

"Voglio parlare solo di Napoli-Genoa, altrimenti mi alzo e me ne vado via. Pensiamo solo al Genoa, non possiamo pensare a quello che accade tra un mese. E' un momento mostruoso guardando il calendario. E' brutto quando ci sono queste sfide nel giro di 6-8 giorni".

 

 

 

 

"Pensiamo al Genoa, vediamo quale può essere la migliore soluzione possibile. Ci sono valide alternative. Possiamo cambiare tutti davanti o fare una sola sostituzione. Dopo gli ultimi due allenamenti deciderò".

 

 

 

 

"Si sta allenando con continuità. Non è uno di quei giocatori brillanti e leggeri. Ha bisogno di un pò di tempo. Sta crescendo leggermente, ma c'è un qualcosa di difficile da fare perchè non sta benissimo ed avrebbe bisogno di minuti in campo che non possiamo concedergli".

 

 

 

 

"Il livello è buono, altrimenti non potremmo essere la seconda squadra per tiri subìti. Abbiamo perso Ghoulam e Koulibaly per 40 giorni, così come Chiriches. Albiol è stato fuori 60 giorni. Sono problematiche di livello importante, che l'anno scorso avremmo pagato a carissimo prezzo".

 

 

 

 

"E' rientrato in Italia ora Taarabt. Simeone ha caratteristiche importanti. E' forte nell'attacco della profondità, contende qualsiasi pallone con determinazione, può crearci difficoltà".

 

 

 

 

"E' un giocatore importantissimo, è un giocatore a cui un allenatore rinuncia sempre mal volentieri. Mi fa piacere che si diverta con me. Quando ci si diverte è più facile arrivare a risultati. Gli ho detto che a mio avviso sembrava un gruppo triste che aveva perso la sensazione di ciò che potevano fare. Con Callejon ho parlato sempre francamente. All'inizio non era nemmeno convinto di restare, dopo una settimana è tornato da me per dire che non se ne va".

 

 

 

 

"L'aggiornamento continuo non ha senso. Serve l'obbligo di farli crescere. Tutto il resto sono discorsi. Ci farebbe piacere vincere qualcosa. Ma è anche una soddisfazione far crescere i giovani e la squadra. I giovani hanno talento, devono costruirsi una mentalità da grande giocatore. Sto parlando di tutto il calcio italiano".

 

 

 

 

"Non voglio garanzie di far rimanere un giocatore se è scontento. Il calcio italiano ora è il terzo al mondo, era il top negli anni '90. Siamo tutti corresponsabili".

 

 

 

 

"Voglio chiedere al mio avvocato se ci sono gli estremi per quererarli, non c'è nulla di vero".

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

 

Napoli Magazine

 

 

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