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AREK - Milik: "Con il Napoli possiamo competere su tutti i fronti, l'obiettivo è vincere, non mi sono mai sentito messo da parte, Sarri è un grande allenatore, qui sto bene"
22.07.2017 11:14 di Napoli Magazine

Arek Milik, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "Mi mancavano troppo il campo, i gol e specialmente l’adrenalina. Non immaginavo d’essere così forte: in questi mesi ho studiato il mio corpo e mi è scattato qualcosa nella testa. È proprio vero: ciò che non t’uccide, ti rende un uomo e un giocatore migliore. Quello appena concluso non è stato un anno sprecato. Ho meno paura delle difficoltà e saprò come affrontare le prossime. Con il Napoli possiamo competere su tutti i fronti, Coppa Italia compresa. I Mondiali sono un sogno, ma ci penserò dopo. Può diventare la stagione più bella della mia carriera. Non vedo l’ora di riprendere confidenza con il campo e i gol. 7 gol nelle 3 amichevoli? Sono soddisfatto, ma è solo l’inizio. Contro il Chievo ci aspetta una prova generale per il campionato e poi arriverà il preliminare di Champions di agosto, il primo bivio cruciale della nostra stagione. Dovremo partire forte. I nazionali hanno dato il buon esempio, riducendosi le vacanze? Io le ho passate in America: allenandomi ogni giorno, ma senza mai mettere sotto stress il mio fisico. Volevo solo arrivare in ritiro in buona forma, dopo tanti mesi di stop. Ho recuperato più presto possibile e a metà gennaio ero già in gruppo, ma non ho avuto la possibilità di ritrovare il ritmo partita e un posto in squadra. I miei compagni stavano facendo benissimo e Sarri doveva insistere su di loro. Non mi sono mai sentito messo da parte. Tutti hanno continuato a credere in me e il Napoli mi ha fatto sempre sentire importante. Ma ho perso lo stesso il gusto di stare in campo e non ho potuto fare felici le persone che mi sono più vicine: familiari, compagni, tifosi. È stata una sofferenza. Ho visto una squadra fantastica. Il Napoli ha tantissime qualità, che si notano nelle partite e negli allenamenti. Giochiamo sempre a due tocchi: è bello lavorare con compagni così forti. Sono entusiasta di far parte di questo gruppo. Giocare bene è molto gratificante, ma ora i complimenti non bastano più. Il nostro obiettivo è vincere. Alla fine di questa stagione vogliamo alzare un trofeo. Scudetto? La Juve resta favorita, ma ne ha vinti 6 di fila e per una squadra sono abbastanza. Magari ci sarà spazio per qualcun altro. Il Napoli, per esempio… Le milanesi? Delle altre non parlo, ma sono consapevole della nostra forza. Sarri? Essere allenati da lui è bello per tutti, non solo per noi attaccanti. Sarri è un grande allenatore: bravo in campo e dalla mentalità forte, che riesce a trasmetterci giorno dopo giorno. Mertens? Le squadre forti devono avere molti giocatori di valore. Nessuno può scendere in campo per 60 partite. L’alternanza è importante. Io numero 9? No, mi tengo la 99. Napoli? Qui ci vivo bene, anche se è una città differente da quelle del nord Europa, con una storia più antica. Mi piacciono il sole, il mare, le persone. Il Sun ha scritto che Napoli è una delle dieci città più pericolose al mondo? Macché: se vai in giro a notte fonda è pericolosa anche Parigi".

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22/07/2024 - 11:14

Arek Milik, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "Mi mancavano troppo il campo, i gol e specialmente l’adrenalina. Non immaginavo d’essere così forte: in questi mesi ho studiato il mio corpo e mi è scattato qualcosa nella testa. È proprio vero: ciò che non t’uccide, ti rende un uomo e un giocatore migliore. Quello appena concluso non è stato un anno sprecato. Ho meno paura delle difficoltà e saprò come affrontare le prossime. Con il Napoli possiamo competere su tutti i fronti, Coppa Italia compresa. I Mondiali sono un sogno, ma ci penserò dopo. Può diventare la stagione più bella della mia carriera. Non vedo l’ora di riprendere confidenza con il campo e i gol. 7 gol nelle 3 amichevoli? Sono soddisfatto, ma è solo l’inizio. Contro il Chievo ci aspetta una prova generale per il campionato e poi arriverà il preliminare di Champions di agosto, il primo bivio cruciale della nostra stagione. Dovremo partire forte. I nazionali hanno dato il buon esempio, riducendosi le vacanze? Io le ho passate in America: allenandomi ogni giorno, ma senza mai mettere sotto stress il mio fisico. Volevo solo arrivare in ritiro in buona forma, dopo tanti mesi di stop. Ho recuperato più presto possibile e a metà gennaio ero già in gruppo, ma non ho avuto la possibilità di ritrovare il ritmo partita e un posto in squadra. I miei compagni stavano facendo benissimo e Sarri doveva insistere su di loro. Non mi sono mai sentito messo da parte. Tutti hanno continuato a credere in me e il Napoli mi ha fatto sempre sentire importante. Ma ho perso lo stesso il gusto di stare in campo e non ho potuto fare felici le persone che mi sono più vicine: familiari, compagni, tifosi. È stata una sofferenza. Ho visto una squadra fantastica. Il Napoli ha tantissime qualità, che si notano nelle partite e negli allenamenti. Giochiamo sempre a due tocchi: è bello lavorare con compagni così forti. Sono entusiasta di far parte di questo gruppo. Giocare bene è molto gratificante, ma ora i complimenti non bastano più. Il nostro obiettivo è vincere. Alla fine di questa stagione vogliamo alzare un trofeo. Scudetto? La Juve resta favorita, ma ne ha vinti 6 di fila e per una squadra sono abbastanza. Magari ci sarà spazio per qualcun altro. Il Napoli, per esempio… Le milanesi? Delle altre non parlo, ma sono consapevole della nostra forza. Sarri? Essere allenati da lui è bello per tutti, non solo per noi attaccanti. Sarri è un grande allenatore: bravo in campo e dalla mentalità forte, che riesce a trasmetterci giorno dopo giorno. Mertens? Le squadre forti devono avere molti giocatori di valore. Nessuno può scendere in campo per 60 partite. L’alternanza è importante. Io numero 9? No, mi tengo la 99. Napoli? Qui ci vivo bene, anche se è una città differente da quelle del nord Europa, con una storia più antica. Mi piacciono il sole, il mare, le persone. Il Sun ha scritto che Napoli è una delle dieci città più pericolose al mondo? Macché: se vai in giro a notte fonda è pericolosa anche Parigi".