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BUONI & CATTIVI - Napoli-Carpi, voto 7.5 a Higuain, 3 a Doveri
09.02.2016 16:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Era facile, fin troppo, per una squadra in super-salute come il Napoli la sfida al Carpi. Facilissima, appunto. Sono queste le partite più a rischio se non hai l’abitudine a viverle col superior distacco di “chi sa”. E il Napoli 2015-2016 evidentemente “non sa” ancora. Ci voleva pazienza -  abbiamo detto e scritto in tanti alla vigilia - e il Napoli ce ne ha messa fin troppa di pazienza. Carpi che aveva la colpa di essere troppo morbido, troppo accondiscendente, troppo amico: il tecnico rivale, il buon Castori, appunto super amico e ammiratore di Sarri, Letizia, suo giocatore-chiave, napoletano innamorato del Napoli e di Napoli (che ha giocato con gran dignità sia chiaro), la squadra che sembrava talmente inferiore e con così poco a pretendere, di contro il Napoli in formissima, lanciatissimo e motivatissimo, troppi superlativi assoluti, s’è scoperto dopo. Tant’è che ne è venuta fuori una prestazione al cloroformio. Ad un certo punto, dopo una mezz’oretta di non-gioco, nella squadra è subentrata la paura: ma che è, non solo non dominiamo, ma manco vinciamo? Vuoi vedere che ‘sto Carpi, arrivato qui piccolo, remissivo e rassegnato a prenderne un sacco e una sporta finisce col rovinarci la vigilia della Supersfida di sabato prossimo a Torino? Così, trema tu che tremo anch’io, il San Paolo aveva vissuto un tempo dopo il quale si sentiva un certo “maleodorino”, s’è capito, vero? Poi nell’intervallo Sarri aveva frustato sui denti la squadra, le sue urla si erano sentite fino a via Caravaggio e anche oltre - quelli con le orecchie più sensibili giurano che sono arrivate fino alle prime rampe del Vomero -, tant’è che nella ripresa era un’altra squadra: niente di che, ma almeno i ritmi e la testa erano quelli di una squadra che innanzitutto voleva vincere, il resto poi si vedrà…

 

BUONI

 

Higuain 7,5 – Voi fate quel che volete – sembrava dicesse ai compagni correndo e giocando -fatevela pure sotto, io non ci sto. Magari altre volte avrà fatto anche meglio nelle conclusioni, ma nella partecipazione al gioco e nello sferzare la squadra per un tempo addormentata, acquiescente Gonzalo è stato bello come non mai; condottiero, benda in testa, David Crockett azzurro, ha mostrato come non mai tempra e autorità da leader, da capo. Tecnicamente forse non bellissimo, ma caratterialmente splendido, rigore-gol decisivo a parte.

 

Koulibaly 7 – La sue effigie era sulle magliette di mezzo stadio. Ha sentito Napoli al suo fianco, non poteva deluderla e non l’ha delusa: autorevole Grande Capo della difesa e non solo di quella. Ci volevano una gabbia e catene doppie per fermarlo e il Carpi non le aveva. S’è procurato persino il rigore poi centrato da Higuain. Imponente come nei giorni migliori, e quello di domenica lo era.

 

Callejon 6,5 – Non la verve del suo top, ma come sempre chilometri e chilometri dappertutto, non solo sulla sua fascia d’appartenenza dove lascia la scia di bruciato. Sulle diagonali? Pure lì, bruciava tutto dove passava. Anche il gol annullato, ingiustamente.

 

Hysaj 6,5 – Una presenza, vera, in chiusura e ripartenza. Quando c’è - e domenica c’era - si sente, eccome.

 

CATTIVI

 

Valdifiori 5 – Orca, e che gli è successo a star fermo in panchina? Ragnatele, nelle gambe e in testa. Ha perso autostima e fiducia. Irriconoscibile. Ma forse non era lui sul campo domenica…  Jorginho per fortuna torna presto.

 

Doveri 3 – Disastroso, ed è dir poco. Disastroso per noi, per loro, per tutti. Ne combina di cotte e di crude, persino espelle per doppia ammonizione uno che nell’azione incriminata aveva solo accennato l’intervento.  Una somma di cappellate da record negativo. Se ne starà un bel po’ a riposo, scommettiamo? Dice: ha arbitrato male a favore nostro? A favore loro? No, ha arbitrato contro il calcio. 

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Napoli-Carpi, voto 7.5 a Higuain, 3 a Doveri

di Napoli Magazine

09/02/2024 - 16:15

NAPOLI - Era facile, fin troppo, per una squadra in super-salute come il Napoli la sfida al Carpi. Facilissima, appunto. Sono queste le partite più a rischio se non hai l’abitudine a viverle col superior distacco di “chi sa”. E il Napoli 2015-2016 evidentemente “non sa” ancora. Ci voleva pazienza -  abbiamo detto e scritto in tanti alla vigilia - e il Napoli ce ne ha messa fin troppa di pazienza. Carpi che aveva la colpa di essere troppo morbido, troppo accondiscendente, troppo amico: il tecnico rivale, il buon Castori, appunto super amico e ammiratore di Sarri, Letizia, suo giocatore-chiave, napoletano innamorato del Napoli e di Napoli (che ha giocato con gran dignità sia chiaro), la squadra che sembrava talmente inferiore e con così poco a pretendere, di contro il Napoli in formissima, lanciatissimo e motivatissimo, troppi superlativi assoluti, s’è scoperto dopo. Tant’è che ne è venuta fuori una prestazione al cloroformio. Ad un certo punto, dopo una mezz’oretta di non-gioco, nella squadra è subentrata la paura: ma che è, non solo non dominiamo, ma manco vinciamo? Vuoi vedere che ‘sto Carpi, arrivato qui piccolo, remissivo e rassegnato a prenderne un sacco e una sporta finisce col rovinarci la vigilia della Supersfida di sabato prossimo a Torino? Così, trema tu che tremo anch’io, il San Paolo aveva vissuto un tempo dopo il quale si sentiva un certo “maleodorino”, s’è capito, vero? Poi nell’intervallo Sarri aveva frustato sui denti la squadra, le sue urla si erano sentite fino a via Caravaggio e anche oltre - quelli con le orecchie più sensibili giurano che sono arrivate fino alle prime rampe del Vomero -, tant’è che nella ripresa era un’altra squadra: niente di che, ma almeno i ritmi e la testa erano quelli di una squadra che innanzitutto voleva vincere, il resto poi si vedrà…

 

BUONI

 

Higuain 7,5 – Voi fate quel che volete – sembrava dicesse ai compagni correndo e giocando -fatevela pure sotto, io non ci sto. Magari altre volte avrà fatto anche meglio nelle conclusioni, ma nella partecipazione al gioco e nello sferzare la squadra per un tempo addormentata, acquiescente Gonzalo è stato bello come non mai; condottiero, benda in testa, David Crockett azzurro, ha mostrato come non mai tempra e autorità da leader, da capo. Tecnicamente forse non bellissimo, ma caratterialmente splendido, rigore-gol decisivo a parte.

 

Koulibaly 7 – La sue effigie era sulle magliette di mezzo stadio. Ha sentito Napoli al suo fianco, non poteva deluderla e non l’ha delusa: autorevole Grande Capo della difesa e non solo di quella. Ci volevano una gabbia e catene doppie per fermarlo e il Carpi non le aveva. S’è procurato persino il rigore poi centrato da Higuain. Imponente come nei giorni migliori, e quello di domenica lo era.

 

Callejon 6,5 – Non la verve del suo top, ma come sempre chilometri e chilometri dappertutto, non solo sulla sua fascia d’appartenenza dove lascia la scia di bruciato. Sulle diagonali? Pure lì, bruciava tutto dove passava. Anche il gol annullato, ingiustamente.

 

Hysaj 6,5 – Una presenza, vera, in chiusura e ripartenza. Quando c’è - e domenica c’era - si sente, eccome.

 

CATTIVI

 

Valdifiori 5 – Orca, e che gli è successo a star fermo in panchina? Ragnatele, nelle gambe e in testa. Ha perso autostima e fiducia. Irriconoscibile. Ma forse non era lui sul campo domenica…  Jorginho per fortuna torna presto.

 

Doveri 3 – Disastroso, ed è dir poco. Disastroso per noi, per loro, per tutti. Ne combina di cotte e di crude, persino espelle per doppia ammonizione uno che nell’azione incriminata aveva solo accennato l’intervento.  Una somma di cappellate da record negativo. Se ne starà un bel po’ a riposo, scommettiamo? Dice: ha arbitrato male a favore nostro? A favore loro? No, ha arbitrato contro il calcio. 

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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