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GOLAZO - Mollichelli su "NM": "Napoli, se la Juventus sarà la stessa di Parma, c'è più di una speranza da nutrire"
28.08.2019 19:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - La partita delle partite, la sfida delle sfide, il confronto dei confronti, insomma Juve-Napoli in una notte ancora calda - si presume - e che bollirà di sentimenti nell'ultimo giorno di agosto e moglie mia non ti conosco. Una storia infinita di scorie e veleni ai quali s'è aggiunta la furbata - così è stata giudicata - di Mertens a Firenze. Non mi piacciono polemiche e vecchi merletti. Si corre il rischio di cadere nel fatuo. Ma una cosa la dico: il Var come viene usato o meglio non usato non va bene. Il pubblico della Premier l'ha bocciato e lo deride: siamo inglesi, accettiamo anche le sviste, tanto chi gioca meglio, chi è più forte, finisce col prevalere anche sugli eventuali errori arbitrali. Nella terra nostra è questa una filosofia difficile da condividere. Figli di vicoli e vicarielli, di contradaioli, di guelfi e ghibellini, di nordisti e sudisti, di piemontardi e borbonici. Volete la mia griglia scudetto? Eccola: Juve, Napoli, Inter, Lazio, in ordine sparso. Scoppiettante la prima giornata a Firenze, a Genova ed a Milano sponda baùscia, alquanto noiosa a Parma. E' soltanto l'inizio e dunque con riserva apro il mio notes, ma qualcosa va pur detto. Il Napoli è bellissimo e tremendamente efficace in campo aperto grazie a quei bassotti di razza che rispondono ai nomi di Insigne e di Mertens ai quali si aggiungerà presto (già sabato?) Lozano, Messico e nuvole. Un discorso a parte va fatto per l'altro piccoletto, il divino Callejòn, giocatore di tenuta, di sapienza tattica, di tecnica raffinata. A parte il golazo al Franchi dite che il cioccolatino offerto al Magnifico per il quarto gol lo avrebbe scartocciato chiunque? Non credo: tocco dolce, cross delizia che pochi sanno fare nel campionato, una volta il più bello. Che volete farci, aduso ai numeri sacchiani (dal vivo) che gli forniva il fido Ancelotti che sezionava uomi e corse, pause e imprecisioni, bellezze e bruttezze di chi giocava in azzurro, nel corso degli anni un po' mi sono stufato. Per me il calcio è sì organizzazione, attenzione, intesa tra i reparti ma soprattutto tecnica che tutto vince e ammalia. Il Napoli abbonda di elementi tecnici, vivaddio. Non tutto a Firenze m'è piaciuto, però. Centrocampisti sempre in minoranza rispetto ai colleghi di reparto in viola, un Allan irriconoscibile. Anche la difesa ha denotato pericolosi squilibri. In particolare nella zona centrale dove Manolas, marcatore stupendo sull'uomo, ma anarchico nel tenere la linea, dovrà affinare l'intesa con Koulibaly e quanto prima perché il professor Albiol non c'è più. E veniamo a noi, cioè a sabato. Gli azzurri dovranno approfittare - cercare di farlo - della Signora che forse un giorno sarà sarriana ma ora non lo è. Con tutte le insicurezze che un'identità ancora indefinita comporta. Auguri a Sarri di pronta guarigione. Abbattuto dal fumo di troppe sigarette e dal fumo di Londra, quasi certamente guiderà le mosse chiuso nella stanza d'albergo alla Continassa. Chi ha buona memoria ricorderà che di solito in albergo perde gli scudetti. Se la Juve sarà la stessa di Parma, c'è più di una speranza da nutrire. Nel Ducato, all'altezza della loro fama, soltanto in tre: Cristiano Ronaldo, Douglas Costa e Chiellini. Stop. Pillole su Lazio ed Inter. I romani figli dell'aquila giocano un calcio sopraffino e se Immobile sbaglierà meno gol rispetto al recente passato sono da primissime piazze. C'era curiosità per il debutto di Conte (non l'ex premier, futuro, chissà) nella Milano nerazzurra. Intanto, per essere sempre il primo, ha resuscitato Candreva. Far alzare e camminare Lazaro l'aveva già fatto qualcun altro.

 

 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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NAPOLI - La partita delle partite, la sfida delle sfide, il confronto dei confronti, insomma Juve-Napoli in una notte ancora calda - si presume - e che bollirà di sentimenti nell'ultimo giorno di agosto e moglie mia non ti conosco. Una storia infinita di scorie e veleni ai quali s'è aggiunta la furbata - così è stata giudicata - di Mertens a Firenze. Non mi piacciono polemiche e vecchi merletti. Si corre il rischio di cadere nel fatuo. Ma una cosa la dico: il Var come viene usato o meglio non usato non va bene. Il pubblico della Premier l'ha bocciato e lo deride: siamo inglesi, accettiamo anche le sviste, tanto chi gioca meglio, chi è più forte, finisce col prevalere anche sugli eventuali errori arbitrali. Nella terra nostra è questa una filosofia difficile da condividere. Figli di vicoli e vicarielli, di contradaioli, di guelfi e ghibellini, di nordisti e sudisti, di piemontardi e borbonici. Volete la mia griglia scudetto? Eccola: Juve, Napoli, Inter, Lazio, in ordine sparso. Scoppiettante la prima giornata a Firenze, a Genova ed a Milano sponda baùscia, alquanto noiosa a Parma. E' soltanto l'inizio e dunque con riserva apro il mio notes, ma qualcosa va pur detto. Il Napoli è bellissimo e tremendamente efficace in campo aperto grazie a quei bassotti di razza che rispondono ai nomi di Insigne e di Mertens ai quali si aggiungerà presto (già sabato?) Lozano, Messico e nuvole. Un discorso a parte va fatto per l'altro piccoletto, il divino Callejòn, giocatore di tenuta, di sapienza tattica, di tecnica raffinata. A parte il golazo al Franchi dite che il cioccolatino offerto al Magnifico per il quarto gol lo avrebbe scartocciato chiunque? Non credo: tocco dolce, cross delizia che pochi sanno fare nel campionato, una volta il più bello. Che volete farci, aduso ai numeri sacchiani (dal vivo) che gli forniva il fido Ancelotti che sezionava uomi e corse, pause e imprecisioni, bellezze e bruttezze di chi giocava in azzurro, nel corso degli anni un po' mi sono stufato. Per me il calcio è sì organizzazione, attenzione, intesa tra i reparti ma soprattutto tecnica che tutto vince e ammalia. Il Napoli abbonda di elementi tecnici, vivaddio. Non tutto a Firenze m'è piaciuto, però. Centrocampisti sempre in minoranza rispetto ai colleghi di reparto in viola, un Allan irriconoscibile. Anche la difesa ha denotato pericolosi squilibri. In particolare nella zona centrale dove Manolas, marcatore stupendo sull'uomo, ma anarchico nel tenere la linea, dovrà affinare l'intesa con Koulibaly e quanto prima perché il professor Albiol non c'è più. E veniamo a noi, cioè a sabato. Gli azzurri dovranno approfittare - cercare di farlo - della Signora che forse un giorno sarà sarriana ma ora non lo è. Con tutte le insicurezze che un'identità ancora indefinita comporta. Auguri a Sarri di pronta guarigione. Abbattuto dal fumo di troppe sigarette e dal fumo di Londra, quasi certamente guiderà le mosse chiuso nella stanza d'albergo alla Continassa. Chi ha buona memoria ricorderà che di solito in albergo perde gli scudetti. Se la Juve sarà la stessa di Parma, c'è più di una speranza da nutrire. Nel Ducato, all'altezza della loro fama, soltanto in tre: Cristiano Ronaldo, Douglas Costa e Chiellini. Stop. Pillole su Lazio ed Inter. I romani figli dell'aquila giocano un calcio sopraffino e se Immobile sbaglierà meno gol rispetto al recente passato sono da primissime piazze. C'era curiosità per il debutto di Conte (non l'ex premier, futuro, chissà) nella Milano nerazzurra. Intanto, per essere sempre il primo, ha resuscitato Candreva. Far alzare e camminare Lazaro l'aveva già fatto qualcun altro.

 

 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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