In Primo Piano
GOLAZO - Mollichelli su "NM": "Roma-Napoli è importante, ma non decisiva"
11.10.2017 21:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si va verso quello che una volta era definito il derby del sole. Una volta, quando ci si limitava ad una scazzottata. Poi qualcuno sparò e uccise un giovane nel corpo e una mamma nel cuore. Verso Roma-Napoli, una delle partitissime della prossima giornata. C'è anche Juve-Lazio e il derby cinese, pardòn meneghino, bauscia contro casciavitt. Partita decisiva, così la etichettano frettolosi cronisti di carta stampata e di tv. Decisiva? Ma come si fa a considerare decisivo un match che cade dopo solo otto giornate di campionato. Importante, questo sì. Perché il Ciuccio si presenta all'appuntamento con la Lupa da primo in classifica. Ed è per il momento uno sfizio incredibile. Si prevede una partita intensa e non potrebbe essere altrimenti. Roma, non fa' la stupida sabato sera. Sfida nella sfida quella tra Sarri e Di Francesco. Zio Maurizio col suo drappello di fiducia, consolidato nel tempo. Di Francesco, che per sua sfortuna si chiama Eusebio, alla guida di una vettura potente ma ancora da perfezionare e speriamo che abbia chiesto un consiglio ad Arrivabene che da un po' di tempo a questa parte le Ferrari non le fa arrivare da nessuna parte e a volte neppure partire. Finora la navicella azzurra aveva navigato in silenzio tra i marosi del campionato. Tutti insieme appassionatamente per arrivare a conquistare quel triangolino sulla maglia che riti apotropaici sconsigliano di nominare. Ora la filosofia societaria è cambiata. non ci si accontenta più del provvisorio ma bello e si tende al bello perenne. E cioè: gioco da fare stropicciare gli occhi agli intenditori (che è una costante) e concretezza massima. Le recenti uscite di De Laurentiis vanno sintetizzate in una parola d'ordine: vincere ora per continuare a vincere in futuro. E non credo che l'entusiasmo presidenziale possa in qualche modo mettere eccessiva pressione ai giocatori che il patto per la vittoria l'hanno stretto tempo addietro, rimanendo tutti e con entusiasmo. Le geremiadi per gli impegni delle Nazionali che ostacolano il campionato sono comprensibili ma inutili. E' una questione da porre alla Fifa e che solo l'organismo del calcio mondiale può dirimere, e ci sta pensando. L'idea è quella di concentrare gli impegni internazionali in un periodo temporale definito e circoscritto. Si vedrà. Quasi tutti soddisfatti i nazionali azzurri, a parte Hamsik tagliato fuori dal mondiale con la sua Slovacchia. E credo che Insigne sarà soddisfatto di aver raggiunto i play off con l'Italia più tremebonda di sempre. E che sarà mosso da un cieco furore per non aver potuto mostrare il meglio di sé e certamente non per colpa sua. Disperso in un gioco farraginoso, alla continua ed inutile ricerca di quella catena di sinistra che costituisce la rampa di lancio di gran parte delle diversioni sarriane. Ancor più sereno e felice Mertens che milita nel Belgio più forte di tutti i tempi e con la gratificazione per essere stato inserito nella lista dei trenta per la nomination del Pallone d'oro. Un merito acquisito sul campo grazie alla sua classe adamantina ed alla geniale intuizione di Sarri. La Roma, poi il Manchester City di Guardiola - e metto la mano sul fuoco che Righetto Sacchi guarderà e riguarderà la sfida tra le creature dei tecnici che più stima professionalmente - e infine l'Inter. Tutto in sette giorni. Ecco, è il caso di parlare di ciclo duro e probante. Questo sì. Ad maiora.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME IN PRIMO PIANO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
GOLAZO - Mollichelli su "NM": "Roma-Napoli è importante, ma non decisiva"

di Napoli Magazine

11/10/2024 - 21:15

NAPOLI - Si va verso quello che una volta era definito il derby del sole. Una volta, quando ci si limitava ad una scazzottata. Poi qualcuno sparò e uccise un giovane nel corpo e una mamma nel cuore. Verso Roma-Napoli, una delle partitissime della prossima giornata. C'è anche Juve-Lazio e il derby cinese, pardòn meneghino, bauscia contro casciavitt. Partita decisiva, così la etichettano frettolosi cronisti di carta stampata e di tv. Decisiva? Ma come si fa a considerare decisivo un match che cade dopo solo otto giornate di campionato. Importante, questo sì. Perché il Ciuccio si presenta all'appuntamento con la Lupa da primo in classifica. Ed è per il momento uno sfizio incredibile. Si prevede una partita intensa e non potrebbe essere altrimenti. Roma, non fa' la stupida sabato sera. Sfida nella sfida quella tra Sarri e Di Francesco. Zio Maurizio col suo drappello di fiducia, consolidato nel tempo. Di Francesco, che per sua sfortuna si chiama Eusebio, alla guida di una vettura potente ma ancora da perfezionare e speriamo che abbia chiesto un consiglio ad Arrivabene che da un po' di tempo a questa parte le Ferrari non le fa arrivare da nessuna parte e a volte neppure partire. Finora la navicella azzurra aveva navigato in silenzio tra i marosi del campionato. Tutti insieme appassionatamente per arrivare a conquistare quel triangolino sulla maglia che riti apotropaici sconsigliano di nominare. Ora la filosofia societaria è cambiata. non ci si accontenta più del provvisorio ma bello e si tende al bello perenne. E cioè: gioco da fare stropicciare gli occhi agli intenditori (che è una costante) e concretezza massima. Le recenti uscite di De Laurentiis vanno sintetizzate in una parola d'ordine: vincere ora per continuare a vincere in futuro. E non credo che l'entusiasmo presidenziale possa in qualche modo mettere eccessiva pressione ai giocatori che il patto per la vittoria l'hanno stretto tempo addietro, rimanendo tutti e con entusiasmo. Le geremiadi per gli impegni delle Nazionali che ostacolano il campionato sono comprensibili ma inutili. E' una questione da porre alla Fifa e che solo l'organismo del calcio mondiale può dirimere, e ci sta pensando. L'idea è quella di concentrare gli impegni internazionali in un periodo temporale definito e circoscritto. Si vedrà. Quasi tutti soddisfatti i nazionali azzurri, a parte Hamsik tagliato fuori dal mondiale con la sua Slovacchia. E credo che Insigne sarà soddisfatto di aver raggiunto i play off con l'Italia più tremebonda di sempre. E che sarà mosso da un cieco furore per non aver potuto mostrare il meglio di sé e certamente non per colpa sua. Disperso in un gioco farraginoso, alla continua ed inutile ricerca di quella catena di sinistra che costituisce la rampa di lancio di gran parte delle diversioni sarriane. Ancor più sereno e felice Mertens che milita nel Belgio più forte di tutti i tempi e con la gratificazione per essere stato inserito nella lista dei trenta per la nomination del Pallone d'oro. Un merito acquisito sul campo grazie alla sua classe adamantina ed alla geniale intuizione di Sarri. La Roma, poi il Manchester City di Guardiola - e metto la mano sul fuoco che Righetto Sacchi guarderà e riguarderà la sfida tra le creature dei tecnici che più stima professionalmente - e infine l'Inter. Tutto in sette giorni. Ecco, è il caso di parlare di ciclo duro e probante. Questo sì. Ad maiora.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com