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L'ANALISI - Ciro Venerato a "NM": "Napoli-Juve, il Derby del San Paolo"
30.11.2017 23:16 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ciro Venerato, giornalista Rai, ha epresso a "Napoli Magazine" il suo pensiero sul big match tra Napoli e Juventus: "Ciak si gira. E’ questo non e’ un cinepanettone ma un film d’autore, degno di Fellini o Truffaut. Napoli-Juve e’ il sale del calcio e il pepe della tifoseria che non ama la vecchia signora, vecchia nemica neppure amatissima. Napoli vive la vigilia del suo personalissimo derby. Non avendo 2 club come le altre metropoli, vive la gara con i bianconeri con la stessa ansia di chi si appresta a disputare una stracittadina. E’ la partita dei poli opposti. Nord contro sud. Sarrismo contro il pragmatismo del labronico conte max. I ricchi e potenti juventini che sfidano il ciuccio, forse piu’ povero, ma infinitamente bello. Il club che ha fatto incetta di scudetti e la societa’ che non ne vince uno (sui 2 totali) dal 1990. Per non dire del pipita: il suo addio ha ulteriormente esacerbato gli animi. Rivalita’ allo stato puro. Il San Paolo sono certo che anche sotto l’aspetto etico dara’ lezione di stile. Il razzismo etnico non abita a Fuorigrotta. Resta poi un match speciale anche sotto l’aspetto personale. Ho lavorato sia a Napoli che a Torino: vivendo pagine indimenticabili per entrambi i club. Differenze abissali. Alla Juve vincere era normale, a Napoli molto meno. A Torino le feste scudetto durano una notte, da noi anche anni.  Per i napoletani il calcio e’ passione. Piu’ freddo l’approccio del supporter tipo della vecchia signora. Ormai manco fanno piu‘ caso agli scudetti: sognano la maledetta coppa con le orecchie. I dirigenti rappresentano bene i rispettivi umori. Agnelli junior sorride, Aurelio sbraita.  Andrea e‘ politicamente corretto, De Laurentiis deborda. Beppe Marotta resta invece la grande intuizione e il grande rimpianto del patron azzurro. Prima di assumere Marco Fassone contatto’ proprio il manager varesino, all’uscio di porta blucerchiato, ma incasso’ un garbato rifiuto. Mesi dopo Aurelio capi’: c’era la Juve sulle sue tracce. In questi ultimi anni societa’ e squadra hanno accorciato le distanze grazie ad una sapiente gestione di uomini e mezzi. Il Napoli si presenta al big match con 4 punti in piu’ dei piemontesi e con la miglior difesa del campionato insieme alla Roma. Un primato strameritato che parte da lontano: il Napoli di Sarri fece piu’ punti dei futuri campioni d’Italia nel girone di ritorno della precedente stagione. E’ giusto quindi assumersi le responsabilita’, tipiche delle grandi squadre, e scendere in campo con l’etichetta di favoriti. Il campo poi dira’ il resto. Mi attendo un Napoli garibaldino, pronto a fare la partita e non subirla. Ripenso alla gara di campionato dello scorso anno a Fuorigrotta: la Juve fu assediata dai ragazzi di Sarri. Un bunker bello e buono quello eretto dai bianconeri. Quest’anno la Juve vanta un dna diverso: meno munita la retroguardia, piu’ solida la fase offensiva. Ma lo spartito alla fine sara’ quello: il Napoli avra’ il pallino del gioco. Juve pronta a ripartire e fare male. La considero sempre temibile e per nulla indebolita dall’addio di Bonucci: vanta gia’ un punto in piu’ della precedente stagione. La colpa e’ del Napoli che sta battendo tutti i record degli ultimi anni. Solo la Juve di Capello fece meglio dopo 14 giornate ma quel record non fa testo: fu annullato dalle sentenze di Calciopoli. Ultima annotazione ed un sommesso avviso ai naviganti. Se il Napoli non strappasse i 3 punti all’undici di Allegri si potrebbero evitare processi sommari e bestialita’ di vario tipo, spesso protagoniste dell’etere regionale. Comunque vada tutto restera’ aperto. Lo scudetto si assegnera’ in primavera. E in uno scontro diretto basta un particolare per smarrire la retta via.  Questo Napoli va solo elogiato comunque vada il derby del San Paolo.  Non vincera’ gia’ il tricolore se batte i bianconeri, non lo avra’ perso se le cose andranno male".

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30/11/2024 - 23:16

NAPOLI - Ciro Venerato, giornalista Rai, ha epresso a "Napoli Magazine" il suo pensiero sul big match tra Napoli e Juventus: "Ciak si gira. E’ questo non e’ un cinepanettone ma un film d’autore, degno di Fellini o Truffaut. Napoli-Juve e’ il sale del calcio e il pepe della tifoseria che non ama la vecchia signora, vecchia nemica neppure amatissima. Napoli vive la vigilia del suo personalissimo derby. Non avendo 2 club come le altre metropoli, vive la gara con i bianconeri con la stessa ansia di chi si appresta a disputare una stracittadina. E’ la partita dei poli opposti. Nord contro sud. Sarrismo contro il pragmatismo del labronico conte max. I ricchi e potenti juventini che sfidano il ciuccio, forse piu’ povero, ma infinitamente bello. Il club che ha fatto incetta di scudetti e la societa’ che non ne vince uno (sui 2 totali) dal 1990. Per non dire del pipita: il suo addio ha ulteriormente esacerbato gli animi. Rivalita’ allo stato puro. Il San Paolo sono certo che anche sotto l’aspetto etico dara’ lezione di stile. Il razzismo etnico non abita a Fuorigrotta. Resta poi un match speciale anche sotto l’aspetto personale. Ho lavorato sia a Napoli che a Torino: vivendo pagine indimenticabili per entrambi i club. Differenze abissali. Alla Juve vincere era normale, a Napoli molto meno. A Torino le feste scudetto durano una notte, da noi anche anni.  Per i napoletani il calcio e’ passione. Piu’ freddo l’approccio del supporter tipo della vecchia signora. Ormai manco fanno piu‘ caso agli scudetti: sognano la maledetta coppa con le orecchie. I dirigenti rappresentano bene i rispettivi umori. Agnelli junior sorride, Aurelio sbraita.  Andrea e‘ politicamente corretto, De Laurentiis deborda. Beppe Marotta resta invece la grande intuizione e il grande rimpianto del patron azzurro. Prima di assumere Marco Fassone contatto’ proprio il manager varesino, all’uscio di porta blucerchiato, ma incasso’ un garbato rifiuto. Mesi dopo Aurelio capi’: c’era la Juve sulle sue tracce. In questi ultimi anni societa’ e squadra hanno accorciato le distanze grazie ad una sapiente gestione di uomini e mezzi. Il Napoli si presenta al big match con 4 punti in piu’ dei piemontesi e con la miglior difesa del campionato insieme alla Roma. Un primato strameritato che parte da lontano: il Napoli di Sarri fece piu’ punti dei futuri campioni d’Italia nel girone di ritorno della precedente stagione. E’ giusto quindi assumersi le responsabilita’, tipiche delle grandi squadre, e scendere in campo con l’etichetta di favoriti. Il campo poi dira’ il resto. Mi attendo un Napoli garibaldino, pronto a fare la partita e non subirla. Ripenso alla gara di campionato dello scorso anno a Fuorigrotta: la Juve fu assediata dai ragazzi di Sarri. Un bunker bello e buono quello eretto dai bianconeri. Quest’anno la Juve vanta un dna diverso: meno munita la retroguardia, piu’ solida la fase offensiva. Ma lo spartito alla fine sara’ quello: il Napoli avra’ il pallino del gioco. Juve pronta a ripartire e fare male. La considero sempre temibile e per nulla indebolita dall’addio di Bonucci: vanta gia’ un punto in piu’ della precedente stagione. La colpa e’ del Napoli che sta battendo tutti i record degli ultimi anni. Solo la Juve di Capello fece meglio dopo 14 giornate ma quel record non fa testo: fu annullato dalle sentenze di Calciopoli. Ultima annotazione ed un sommesso avviso ai naviganti. Se il Napoli non strappasse i 3 punti all’undici di Allegri si potrebbero evitare processi sommari e bestialita’ di vario tipo, spesso protagoniste dell’etere regionale. Comunque vada tutto restera’ aperto. Lo scudetto si assegnera’ in primavera. E in uno scontro diretto basta un particolare per smarrire la retta via.  Questo Napoli va solo elogiato comunque vada il derby del San Paolo.  Non vincera’ gia’ il tricolore se batte i bianconeri, non lo avra’ perso se le cose andranno male".