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L'ANALISI - Ciro Venerato su "NM": "Sarri prende tempo e studia le mosse di De Laurentiis, ecco gli scenari"
17.04.2018 16:48 di Napoli Magazine

NAPOLI - Immagino lo stato d’animo di tanti tifosi azzurri. Lo conosco, per averlo vissuto in prima persona quando da ragazzo frequentavo la curva e giravo l’Italia con il Club Napoli Aliani di Torre del Greco. La trasferta infausta del Napoli a Milano contro il diavolo mi ricorda alcune delusioni patite al Meazza anche ai tempi di Dieguito e Careca. Inutile girarci intorno, salvo varie ed eventuali, la Juve si e’ portata a casa l’ennesimo scudetto. Non credo a possibili remuntade. Ma fa bene Sarri a pretendere il 101 per cento dai suoi calciatori. La rimonta della splendida Roma con il Barcellona e il risultato della Juve a Madrid, ricordano a tutti noi che nel calcio la parola fine si scrive solo ai titoli di coda. Allegri atteso da Napoli, Roma e Inter nel finale di stagione. Al 99 per cento il tricolore sara’ pero’ bianconero per un coacervo di motivi. Il piu’ semplice e’ quello tecnico: la rosa non ha eguali nel belpaese. Anche domenica lo abbiamo capito. Visti i cambi in corso d’opera e il turn over operato ad inizio gara dal conte Max. Chi nega questo vede il calcio con le fette di salame sui propri occhi o e’ accecato dal tifo. Pessimo atteggiamento sei hai un ruolo critico. La Juve ha tanti soldi in piu’ del Napoli e li ha spesi pure bene. Senza contare il peso storico e politico che da anni accompagna le sue stagioni.  Alla Juve poi si lavora solo per vincere disponendo di mezzi organizzativi lontani anni luce dal club azzurro. Stadio di proprieta’, centro sportivo d’eccellenza, numero di impiegati esponenziale rispetto al ciuccio. La Juve guarda a Real, Bayern, Barcellona e City come vicini di casa: il Napoli li vede come alieni. Nonostante questo Sarri e i suoi ragazzi sono stati protagonisti di una stagione superlativa. Lottando fino all’ultimo con la piu’ quotata avversaria. Ma soprattutto elargendo un calcio d’avanguardia, di rara bellezza. Esaltato da tutti gli addetti ai lavori razionali e competenti. Che vanno oltre l’almanacco e ragionano su causa ed effetto. Con questa rosa era impossibile chiedere di piu’ a Sarri. Senza contare il grave infortunio di Ghoulam e Milik, solo da poco recuperato. Non spendo neppure un rigo sul polacco: qualcuno lo avrebbe voluto titolare al Meazza. Purtroppo lo sfortunato ariete non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, puo’ dire la sua in corsa d’opera. Solo uno strepitoso Donnarumma gli ha negato la gioia di un goal importantissimo. Ma il Napoli e’ questo, nel bene e nel male. Non credo che lo scarso minutaggio riservato a Rog, Giaccherini, Diawara e Ounas abbia mutato gli equilibri in chiave scudetto. Verdi, Vrsaljko, Meunier (trattati invano a gennaio) forse si’. Credo che ai tifosi vada spiegata con onesta’ la reale forza di questo club. Con il fatturato medio del Napoli sara’ impossibile puntare a top player pronti a fare la differenza. Sara’ invece fondamentale individuare i campioncini del domani, sperando maturino in fretta. Ma con tutti i rischi del caso. L’eta’ media della Juve, padrona d’Italia da 7 anni, non mi sembra improntata alla linea verde. Il Milan di Allegri e Ibra idem. Per non dire dell’Inter di Mourinho.  De Laurentiis e’ chiamato a dare risposte a questi quesiti. Prima a Sarri, poi ai tifosi. Che vanno rispettati, non illusi. Per come la vedo io (e in questi ultimi anni non ho sbagliato previsioni) il Napoli potra’ lottare ad armi pari con la Juve solo quando avra’ dilatato il suo fatturato. Cosa che passa attraverso introiti da stadio e sviluppo mondiale del brand e del settore giovanile (la Juve incassa fior di milioni cedendo i suoi virgulti in giro per lo stivale). Fare 300 milioni di fatturato, come 2 anni fa, indebolendo la rosa con la cessione di Higuain, non ti consente di vincere. E’ successo spesso negli ultimi anni. Il patron ha annunciato che intende investire su stadio e strutture del club: da li’ parte il futuro. Senza fondamenta, inutile pensare al tetto. Sarri nel frattempo prende tempo. Attende offerte e studia le mosse di De Laurentiis. Solo una campagna acquisti importante potrebbe limare il gap con i bianconeri. Alla luce del discorso fatto prima si prospetta una nuova stagione di attesa, partendo tutti dietro la solita Juve. Sarri se la sentira’ di ripartire su queste basi? Dietro la risposta a questo quesito c’e’ il futuro del Napoli, non solo quello del compagno Maurizio.

 

 

Ciro Venerato

 

Napoli Magazine

 

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17/04/2024 - 16:48

NAPOLI - Immagino lo stato d’animo di tanti tifosi azzurri. Lo conosco, per averlo vissuto in prima persona quando da ragazzo frequentavo la curva e giravo l’Italia con il Club Napoli Aliani di Torre del Greco. La trasferta infausta del Napoli a Milano contro il diavolo mi ricorda alcune delusioni patite al Meazza anche ai tempi di Dieguito e Careca. Inutile girarci intorno, salvo varie ed eventuali, la Juve si e’ portata a casa l’ennesimo scudetto. Non credo a possibili remuntade. Ma fa bene Sarri a pretendere il 101 per cento dai suoi calciatori. La rimonta della splendida Roma con il Barcellona e il risultato della Juve a Madrid, ricordano a tutti noi che nel calcio la parola fine si scrive solo ai titoli di coda. Allegri atteso da Napoli, Roma e Inter nel finale di stagione. Al 99 per cento il tricolore sara’ pero’ bianconero per un coacervo di motivi. Il piu’ semplice e’ quello tecnico: la rosa non ha eguali nel belpaese. Anche domenica lo abbiamo capito. Visti i cambi in corso d’opera e il turn over operato ad inizio gara dal conte Max. Chi nega questo vede il calcio con le fette di salame sui propri occhi o e’ accecato dal tifo. Pessimo atteggiamento sei hai un ruolo critico. La Juve ha tanti soldi in piu’ del Napoli e li ha spesi pure bene. Senza contare il peso storico e politico che da anni accompagna le sue stagioni.  Alla Juve poi si lavora solo per vincere disponendo di mezzi organizzativi lontani anni luce dal club azzurro. Stadio di proprieta’, centro sportivo d’eccellenza, numero di impiegati esponenziale rispetto al ciuccio. La Juve guarda a Real, Bayern, Barcellona e City come vicini di casa: il Napoli li vede come alieni. Nonostante questo Sarri e i suoi ragazzi sono stati protagonisti di una stagione superlativa. Lottando fino all’ultimo con la piu’ quotata avversaria. Ma soprattutto elargendo un calcio d’avanguardia, di rara bellezza. Esaltato da tutti gli addetti ai lavori razionali e competenti. Che vanno oltre l’almanacco e ragionano su causa ed effetto. Con questa rosa era impossibile chiedere di piu’ a Sarri. Senza contare il grave infortunio di Ghoulam e Milik, solo da poco recuperato. Non spendo neppure un rigo sul polacco: qualcuno lo avrebbe voluto titolare al Meazza. Purtroppo lo sfortunato ariete non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, puo’ dire la sua in corsa d’opera. Solo uno strepitoso Donnarumma gli ha negato la gioia di un goal importantissimo. Ma il Napoli e’ questo, nel bene e nel male. Non credo che lo scarso minutaggio riservato a Rog, Giaccherini, Diawara e Ounas abbia mutato gli equilibri in chiave scudetto. Verdi, Vrsaljko, Meunier (trattati invano a gennaio) forse si’. Credo che ai tifosi vada spiegata con onesta’ la reale forza di questo club. Con il fatturato medio del Napoli sara’ impossibile puntare a top player pronti a fare la differenza. Sara’ invece fondamentale individuare i campioncini del domani, sperando maturino in fretta. Ma con tutti i rischi del caso. L’eta’ media della Juve, padrona d’Italia da 7 anni, non mi sembra improntata alla linea verde. Il Milan di Allegri e Ibra idem. Per non dire dell’Inter di Mourinho.  De Laurentiis e’ chiamato a dare risposte a questi quesiti. Prima a Sarri, poi ai tifosi. Che vanno rispettati, non illusi. Per come la vedo io (e in questi ultimi anni non ho sbagliato previsioni) il Napoli potra’ lottare ad armi pari con la Juve solo quando avra’ dilatato il suo fatturato. Cosa che passa attraverso introiti da stadio e sviluppo mondiale del brand e del settore giovanile (la Juve incassa fior di milioni cedendo i suoi virgulti in giro per lo stivale). Fare 300 milioni di fatturato, come 2 anni fa, indebolendo la rosa con la cessione di Higuain, non ti consente di vincere. E’ successo spesso negli ultimi anni. Il patron ha annunciato che intende investire su stadio e strutture del club: da li’ parte il futuro. Senza fondamenta, inutile pensare al tetto. Sarri nel frattempo prende tempo. Attende offerte e studia le mosse di De Laurentiis. Solo una campagna acquisti importante potrebbe limare il gap con i bianconeri. Alla luce del discorso fatto prima si prospetta una nuova stagione di attesa, partendo tutti dietro la solita Juve. Sarri se la sentira’ di ripartire su queste basi? Dietro la risposta a questo quesito c’e’ il futuro del Napoli, non solo quello del compagno Maurizio.

 

 

Ciro Venerato

 

Napoli Magazine

 

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