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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Sarri strizza l'occhio ad Aurelio con furore, tra l'urlo liberatorio di Manolo e l'estasi di Marek, i tifosi chiedono e meritano lo sconto"
25.09.2016 23:58 di Napoli Magazine

NAPOLI - "Dalla Cina con furore" è il titolo di un film del 1972 con protagonista Bruce Lee, che ha avuto discreto successo. Al termine della "Press Conference" post Chievo, mentre Maran ha battuto tutti i record del mondo parlando per meno di due minuti (vi assicuro che in tanti di anni di carriera non mi era mai capitato di assistere ad una conferenza così breve), Sarri si è affrettato a chiarire che c'è stato un chiaro errore di interpretazione delle sue parole proferite in terra genovese. Mi è parso di capire che il messaggio lanciato dall'allenatore sia questo: siete i soliti pronti a travisare, non c'è nessuno caso con Aurelio. Il tecnico per sua stessa ammissione "non rincorre" a distanza ADL. Fuso orario a parte, Sarri strizza l'occhio ad Aurelio, e lo fa quindi "con furore" positivo, complice la bella vittoria contro il Chievo. Lo ribadisco con la massima serenità: per me Sarri ha fatto bene a far notare i due orrori arbitrali di Genova, personalmente l'ho fatto anche io laddove sono stato interpellato. Non c'è niente di male a sottolinearlo, poi si va avanti senza piangersi addosso, ma reputo un errore sorvolare senza fiatare. Due le note positive che subito balzano agli occhi: il gol, con conseguente urlo liberatorio, di Manolo Gabbiadini, e la centesima rete del capitano Marek Hamsik, in estasi per il traguardo raggiunto ma anche per la moglie in dolce attesa della prima figlia alla quale ha dedicato la rete siglata. Il tutto condito da uno Zielinski sempre più prezioso e da un Koulibaly che in difesa, eccezion fatta per l'ammonizione evitabile, ha giganteggiato. Il rammarico resta uno: quando vedremo in campo Diawara, Rog, Giaccherini, Maksimovic e anche Chiriches? Per Sarri molti di questi nomi citati non sono ancora pronti. C'è da fidarsi ad occhi chiusi, dato che sono ormai diversi anni che non è possibile per i giornalisti testare lo stato di forma degli azzurri, come accade, purtroppo, anche con altri club d'Italia. Un tempo, ogni martedì a Castel Volturno, era consentito alla stampa di assistere ad un allenamento completo ed in più, nello stesso giorno, parlava un calciatore in conferenza, il tutto organizzato in un clima di massima collaborazione e con la grande organizzazione ed ospitalità del valido duo Baldari-Marra. Bei tempi, che sembrano lontani anni luce ed invece si riferiscono alle prime stagioni di don Aurelio, con Reja ed i giovani Hamsik e Lavezzi in pole position. Durante la partita contro i clivensi i tifosi, con numerosi cori contro il presidente, hanno protestato per il caro prezzi nelle Curve in occasione delle gare di cartello: i settori popolari dovrebbero restare tali, anche perchè i servizi offerti dall'impianto non sono all'altezza del costo dei tagliandi, ma il "padrone" è uno solo e decide lui. Di sicuro mantenere i prezzi contenuti sarebbe cosa buona e giusta, dato che gli introiti da stadio non incidono come un tempo sul bilancio del club: sperando che il messaggio venga colto, lo ribadiamo senza troppi giri di parole. La Juventus intanto ha vinto, con uno straordinario autogol di Goldaniga. Non bisogna guardare alla Vecchia Signora, ma in casa azzurra. La squadra c'è e promette bene: deve solo superare i propri limiti, essere più forte degli arbitri, contando in un Sarri che riesca a coinvolgere più giocatori di quanti ne utilizza in questo momento. Ora c'è la Champions, mercoledì prossimo al San Paolo arriva il Benfica, che non è quello di Eusebio ma non va nemmeno sottovalutato. I napoletani scaldano le ugole per l'urlo celebre, il tour de force prosegue. Nonostante le poche conferenze, i comunicati a distanza, i tweet, le interviste dedicate agli esclusivisti e i silenzi, la fiducia a questo Napoli va sempre data. Si fa leva sulla fede, sulla maglia, che non ha confini. D'altronde, basta che il Napoli vince e tutto va bene. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Sarri strizza l'occhio ad Aurelio con furore, tra l'urlo liberatorio di Manolo e l'estasi di Marek, i tifosi chiedono e meritano lo sconto"

di Napoli Magazine

25/09/2024 - 23:58

NAPOLI - "Dalla Cina con furore" è il titolo di un film del 1972 con protagonista Bruce Lee, che ha avuto discreto successo. Al termine della "Press Conference" post Chievo, mentre Maran ha battuto tutti i record del mondo parlando per meno di due minuti (vi assicuro che in tanti di anni di carriera non mi era mai capitato di assistere ad una conferenza così breve), Sarri si è affrettato a chiarire che c'è stato un chiaro errore di interpretazione delle sue parole proferite in terra genovese. Mi è parso di capire che il messaggio lanciato dall'allenatore sia questo: siete i soliti pronti a travisare, non c'è nessuno caso con Aurelio. Il tecnico per sua stessa ammissione "non rincorre" a distanza ADL. Fuso orario a parte, Sarri strizza l'occhio ad Aurelio, e lo fa quindi "con furore" positivo, complice la bella vittoria contro il Chievo. Lo ribadisco con la massima serenità: per me Sarri ha fatto bene a far notare i due orrori arbitrali di Genova, personalmente l'ho fatto anche io laddove sono stato interpellato. Non c'è niente di male a sottolinearlo, poi si va avanti senza piangersi addosso, ma reputo un errore sorvolare senza fiatare. Due le note positive che subito balzano agli occhi: il gol, con conseguente urlo liberatorio, di Manolo Gabbiadini, e la centesima rete del capitano Marek Hamsik, in estasi per il traguardo raggiunto ma anche per la moglie in dolce attesa della prima figlia alla quale ha dedicato la rete siglata. Il tutto condito da uno Zielinski sempre più prezioso e da un Koulibaly che in difesa, eccezion fatta per l'ammonizione evitabile, ha giganteggiato. Il rammarico resta uno: quando vedremo in campo Diawara, Rog, Giaccherini, Maksimovic e anche Chiriches? Per Sarri molti di questi nomi citati non sono ancora pronti. C'è da fidarsi ad occhi chiusi, dato che sono ormai diversi anni che non è possibile per i giornalisti testare lo stato di forma degli azzurri, come accade, purtroppo, anche con altri club d'Italia. Un tempo, ogni martedì a Castel Volturno, era consentito alla stampa di assistere ad un allenamento completo ed in più, nello stesso giorno, parlava un calciatore in conferenza, il tutto organizzato in un clima di massima collaborazione e con la grande organizzazione ed ospitalità del valido duo Baldari-Marra. Bei tempi, che sembrano lontani anni luce ed invece si riferiscono alle prime stagioni di don Aurelio, con Reja ed i giovani Hamsik e Lavezzi in pole position. Durante la partita contro i clivensi i tifosi, con numerosi cori contro il presidente, hanno protestato per il caro prezzi nelle Curve in occasione delle gare di cartello: i settori popolari dovrebbero restare tali, anche perchè i servizi offerti dall'impianto non sono all'altezza del costo dei tagliandi, ma il "padrone" è uno solo e decide lui. Di sicuro mantenere i prezzi contenuti sarebbe cosa buona e giusta, dato che gli introiti da stadio non incidono come un tempo sul bilancio del club: sperando che il messaggio venga colto, lo ribadiamo senza troppi giri di parole. La Juventus intanto ha vinto, con uno straordinario autogol di Goldaniga. Non bisogna guardare alla Vecchia Signora, ma in casa azzurra. La squadra c'è e promette bene: deve solo superare i propri limiti, essere più forte degli arbitri, contando in un Sarri che riesca a coinvolgere più giocatori di quanti ne utilizza in questo momento. Ora c'è la Champions, mercoledì prossimo al San Paolo arriva il Benfica, che non è quello di Eusebio ma non va nemmeno sottovalutato. I napoletani scaldano le ugole per l'urlo celebre, il tour de force prosegue. Nonostante le poche conferenze, i comunicati a distanza, i tweet, le interviste dedicate agli esclusivisti e i silenzi, la fiducia a questo Napoli va sempre data. Si fa leva sulla fede, sulla maglia, che non ha confini. D'altronde, basta che il Napoli vince e tutto va bene. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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